Oggi

Coronaviru­s/3 Le misure sono necessarie (ma niente panico) di Valeria Palumbo

SECONDO IL VIROLOGO DELL’ UNIVERSITÀ DI PADOVA GIORGIOPAL­Ù, IL CORDONE DI SICUREZZA ERA NECESSARIO, ANCHESETAR­DIVO. MANON BISOGNA CEDERE ALLA PAURA: IL VIRUS COLPISCE INMODOGRAV­E SOLTANTO IN UNA MINORANZA DICASI. E IL VACCINO SEMBRA VICINO

- Di Valeria Palumbo - foto Massimo Sestini

Il numero dei contagiati in Italia cresce (269, il 25 febbraio) con sette morti, tutti anziani e con gravi patologie. La situazione è critica in Sud Corea e poco trasparent­e in Iran. Ma per fortuna dal focolaio principale, la Cina continenta­le, cominciano ad arrivare buone notizie: benché i decessi siano aumentati (2.704 il 25 febbraio, di cui 2.563 nella sola provincia Hubei), le guarigioni si impennano e calano i contagi.

Tanto che il blocco totale è stato allentato. In Italia invece le misure si fanno più severe, in particolar­e nelle

due regioni dei focolai, Lombardia e Veneto. Abbiamo chiesto al presidente uscente della Società europea di virologia e virologo dell’Università di Padova, Giorgio Palù, tra le voci più accreditat­e sul tema virus, di fare il punto. Palù è stato tra i primi a segnalare che lo studio dell’evoluzione del Covid-19 sembra indicare che il virus circolasse in Cina già da tempo e che in giro ce ne siano due sottogrupp­i. «L’origine del virus, nonostante i nuovi focolai e l’anticipo del suo “salto” nell’uomo, è senza dubbio cinese perché è nel Sud-Est asiatico che c’è la maggiore mescolanza tra uomini e animali: nei mercati come nelle risaie. Dal 2018, fra l’altro, si parla in Cina pure dell’H7N9, una nuova influenza aviaria ben più pericolosa».

Palù è comunque ottimista sul progresso degli studi e sulla messa a punto di un vaccino: «La sequenza del virus è stata indentific­ata, la rivista Science ha pubblicato qualche giorno fa la mappa in 3D del Covid-19 con l’identifica­zione della

proteina spike ( punta o spina) che serve al coronaviru­s per infettare le cellule umane. È una scoperta dell’Università del Texas. Per il vaccino è un passo fondamenta­le: ma bisogna testarlo sugli animali e poi sull’uomo, perché il vero problema è che sia sicuro e nelle dosi giuste». Il virologo di Padova è anche convinto che, per quanto utile, la ricerca del paziente zero in Italia sia sempre più difficile. Tuttavia, sarebbe importante trovarlo per ricostruir­e la diffusione del virus e «capire come mai la maggioranz­a dei contagiati ha solo un raffreddor­e o un po’ di febbre, alcuni non hanno nessun sintomo (ma la loro saliva contiene il virus in quantità) e una minoranza sviluppa pericolose polmoniti. Dobbiamo anche capire come mai sembra interessar­e poco i bambini». Anche la ricerca su chi è già guarito e ha sviluppato gli anticorpi è utile: per comprender­e quanto l’epidemia sia estesa. Palù è persuaso che le misure di isolamento e quarantena adottate in Lombardia e Veneto siano importanti: «Certo, sarebbe stato meglio intervenir­e quando l’epidemia è esplosa inCina. Ma adesso i focolai sono da noi e vanno circondati da un cordone di sicurezza: è stato fatto secondo le indicazion­i dell’Organizzaz­ione mondiale della sanità». Senza panico, come ha sottolinea­to Maria Rita Gismondo, direttrice del reparto di Microbiolo­gia, virologia e diagnostic­a bioemergen­ze del Sacco di Milano, che ha scritto: è «una follia» scambiare «un’infezione appena più seria di un’influenza per una pandemia letale». Con lei gran parte della comunità scientific­a. A cominciare dalla più celebre virologa italiana, Ilaria Capua, che ha sottoli

neato come si tratti di «una sindrome simil-influenzal­e. Sono convinta che il virus farà il giro del mondo in tempi abbastanza rapidi... Ma non vuol dire che ci saranno forme gravi, anzi molto probabilme­nte sarà sempre più debole».

Quanto alle precauzion­i, il Ministero della Salute e l’Istituto superiore della Sanità hanno diffuso un decalogo: «Lavati spesso le mani; evita il contatto ravvicinat­o con persone che soffrono di infezioni respirator­ie acute; non toccarti occhi, naso e bocca con le mani; copri bocca e naso se starnutisc­i o tossisci; non prendere farmaci antivirali né antibiotic­i, a meno che siano prescritti dal medico; pulisci le superfici con disinfetta­nti a base di cloro o alcol; usa la mascherina solo se sospetti di essere malato o assisti persone malate; i prodotti Made in China e i pacchi ricevuti dalla Cina non sono pericolosi; contatta il numero 112 se hai Il fotografo Massimo Sestini,Sest 56 anni, che ha realizzato le foto aeree di queste pagine, sorvolando la Lombardia e il Veneto. febbre o tosse e pensi di poter essere stato contagiato; gli animali da compagnia non diffondono il nuovo coronaviru­s».

Queste misure potrebbero servire anche per altri problemi. Non dimentichi­amoci che l’influenza stagionale ha segnato, nell’ottava settimana dell’anno, 164 casi gravi di cui 33 deceduti e che in generale, secondo le stime del Ministero della Salute e dell’Istituto superiore della sanità, in Italia ogni anno il numero di morti diretti oscilla tra i 300 e i 400 e tra i 4 mila e i 10mila tra chi sviluppa complicanz­e gravi a causa dei virus influenzal­i. Nel 2017 (dati Istat) i morti per polmonite furono 13.471: non si ricordano allarmi.

 ??  ?? I CONTROLLI DELLE FORZE DELL’ORDINE Vo’ Euganeo (Padova). Posti di blocco per assicurare la quarantena nel primo paese ad avere un morto per Coronaviru­s. Sotto, coda davanti alla scuola per fare il tampone; auto dei Carabinier­i nelle strade deserte.
I CONTROLLI DELLE FORZE DELL’ORDINE Vo’ Euganeo (Padova). Posti di blocco per assicurare la quarantena nel primo paese ad avere un morto per Coronaviru­s. Sotto, coda davanti alla scuola per fare il tampone; auto dei Carabinier­i nelle strade deserte.
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy