COVER STORY
Luisa Ranieri «Perfettina io? Ma se sono una fricchettona» di Sabina Donadio
«NON SONO FORMALE, LAMIA CASA È SEMPRE APERTA. ANCHE PER GLI AMICI SQUATTRINATI », RACCONTA. «MIOMARITO? UNACERTEZZA». «UNALTROBAMBINO? NE AVREI FATTI DIECI, MA CON LA NOSTRA VITA NON SI PUÒ ». E SULL’EMERGENZA SANITARIA DICE: «NON DOBBIAMO LASCIARCI ANDARE ALL’ALLARMISMO»
« Io penso sia importante non lasciarsi andare al panico e all’allarmismo selvaggio. Fa paura il contagio, ma fa anche paura quello che il panico può fare». Luisa Ranieri, 46 anni, l’attrice del momento, misura le parole. «Sto seguendo con grande attenzione lo sviluppo dell’emergenza sanitaria, pronta a recepire e rispettare le indicazioni delle autorità. Alle mie bambine di 8 e 4 anni non nascondo quello che sta succedendo, ma cerco di raccontarglielo con equilibrio: loro si nutrono della nostra sicurezza e imparano da noi, come tutti i figli, i modi di affrontare le difficoltà. Non solo paura del contagio, quindi, ma anche compassione per coloro che sono stati contagiati in Italia, e ovunque nel mondo, che vivono momenti di disperazione e terrore. Siamo tutti dalla stessa parte». Così l’attrice attualmente in tour rnée («per il momento noi siamo con i teatri pieni») commenta l’emergen za sanitaria dovuta alla diffusione del Coronavirus, con mezza Italia in qu uarantena, chiusure e blocchi sop rattutto al Nord. L’intervista che qui q di seguito potete leggere è stata a realizzata qualche giorno prima d elle misure straordinarie adottate pe er contenere il virus.
Lei L detesta raccontarsi, lo ammetta. m
« Mi piace raccontare il mondo lavorativo che esploro, ma incensarmi nonmi appartiene. Io sono schietta, e chi sono emerge. Mi annoia a parlare di me stessa».
No on se la prenda, allora, se le dan nno della spocchiosa.
«Soono migliorata da quando ho inizia ato. Sono molto timida e questo pr egiudica un po’ tutto. È che sono so olo molto riservata. Ma nel tempo
ALLE MIE BIMBE NON NASCONDO L’ALLARME SUL CORONAVIRUS: MA FA PIÙ PAURA IL PANICO DEL CONTAGIO
mi sono posta l’obiettivo di migliorarli mi là dove era necessario farlo. Ho cercato di smussare i miei difetti, i miei limiti e la timidezza rientra certamente in questi. Penso di essere in movimento, in evoluzione».
Parliamo di lavoro, così si rilassa un po’: quanto lavora in un anno?
«Il giusto. Che non è mai il giusto. Questo anno passato è stato particolarmente pesante, sono stata ferma poco più di tre mesi».
E come si racconta una presenza tanto frammentata a due figlie piccole?
«Sonomolto presente anche da lontano. Abbiamo riti e abitudini consoliddate,t e se hho ancheh solol cinqueminuti i torno a casa. Lemie figlie sanno che mamma e papà fanno unmestiere che amano: cerchiamo di far capire loro che, per farlo bene, questo è importante. Sentiranno certamente la mancanza, ma uno dei due c’è sempre a casa. È un’organizzazione scrupolosa la nostra: prima di accettare un film, io e Luca cerchiamo di capire chi di noi due sarà a Roma in quel periodo: “Tu ci sei? Posso farlo questo film, allora?”».
Sensi di colpa ne ha?
«Come tutte lemamme. Ma noi ci vediamo anche quando lavoro, che io le raggiunga o mi raggiungano loro. Non sto mai senza vederle per più di tre giorni. Se metti almondo un figlio, te ne devi fare carico e se fai figli come ne abbiamo fatti noi, dopo tanti anni, li fai perché scegli di farli, col piacere di farli. Organizzarsi quindi è venuto naturale, senza strappi interiori o travagli particolari».
La danno in attesa del terzo figlio, lo sa?
«Macché! Quando vado a correre mi riempio le tasche per non portarmi la borsetta e ogni volta i giornali scrivono che sono incinta. Ne avrei fatti dieci, ma con la vita nostra non si può proprio. Chi vuole tutto rischia di farlo male».
Ah già, lei è una con l’ansia del controllo…
«Sono una donna che controlla, lo so!
Ma non è ansia, perché vivo e la- scio vivere. Mi preoccupano piuttosto le sfumature interiori delle mie figlie, certi rapporti umani che possano ferirle, nella mia assenza. Chiedo loro spesso “come ti sei sentita” mentre accadevano certe cose. Proprio per avere il quadro del loro percepito e con la grande, parliamo, parliamo…».
Un modello impegnativo per le sue bambine lo sarà comunque.
«Per forza. Faccio l’attrice, ovunque vada mi fotografano, la gente mi vuole bene: non è facile per loro confrontarsi con le nostre figure, e aggiungo anche quelladelpadre. È perquesto che proteggo molto la mia vita privata, non per tirarmela. I figli hanno diritto a un’area riservata, a un’intimità che viene loro violata continuamente. Vanno a fare una passeggiata con mamma e papà? Non restano mai sole».
Lei è sempre bellissima come quando ha iniziato la sua carriera. Miracoloso… «Penso di essere cambiata, ma la cosa mi piace perché mi riconosco più di allora in quella che vedo allo specchio. Mi curo, ho una fissa per la detersione della pelle e non ho mai preso sole in viso, ma fondamentalmente ho i miei acciacchi come tutte».
Paura delle rughe?
«Mi spaventano come spaventano ogni donna, è un cambiamento, ma per il momento faccio fronte. Un giorno magari noto di più qualche imperfezione, il giorno dopo magari mi sveglio e non vedo più nulla. Anche questo è funzionale allo stato d’animo, poi quando sarà evidente il passare
del tempo, sarà una una cosa naturale. Ma non so se lo accetterò: adessomi impegno per tenere botta».
Quando viene paparazzata sembra un’altra, tanto è dimessa.
«Vado in giro che non sono mai al massimo del mio splendore, soprattutto quando sono con le mie figlie. Cerco di avere un profilo “normale”. Non mi trucco mai, appaio come una mamma qualunque che porta i figli a scuola. E lo faccio con consapevolezza, quasi a mettermi a nudo».
A rimpianti come sta messa?
«No, nessuno. Sono in pace con me stessa, mi sono “raggiunta” anche grazie ai tanti anni di analisi».
Se c’è andata è segno che qualche nodo da sciogliere però lo aveva.
«Io sono cresciuta senza padre, nodi ne avevo sicuramente, ma è stato più un bisogno di approfondire. Questo mestiere ti espone tanto, serve confrontarsi continuamente con qualcuno. Non è un disagio, ma una necessità di attenzioni. Vale per tutti, un tempo era il parroco ad ascoltarti, oggi è l’analista».
Adesso è in tournée con lo spettacolo teatrale The Deep Blue Sea, con la regia di suo marito Luca: che vita è quella prima della performance? «Una vita noiosa finché non inizia lo spettacolo. I primi cinque minuti dietro le quinte combatto sempre con la poca salivazione, la paura di non farcela, poi è pura magia: sono in parte, nel ruolo e mi diverto un casino. Mi dimentico dime e tutto diventa bellissimo».
E nell’affrontare un filmche cosa cambia ?
«Mi accompagna sempre la medesima paura. Quando inizio a girare sono sempre un passo indietro, faccio meno di ciò che so fare proprio per la mia timidezza, ma piano piano prendo confidenza e poi anche lì mi dimentico di me e vado».
Vale un po’ per tutto ciò che la riguarda.
«Parlo poco, è vero. Non sono diffidente, ma previdente. Ho imparato a mie spese che la confidenza è un regalo che fai a poche persone, un privilegio da concedere a pochi». Dicono che lei sia una persona specializzata in accudimento «Accudisco tutti, anche quelli che passano per strada. Sono fatta così. Non sai dove andare? Vieni a casa mia. Non sai dove mangiare? Vieni a casa mia. Sono molto fricchettona…».
Ovvero?
«Non sono formale, sono sempre pronta, non mi preoccupo dei “se.” Ho amici squattrinati con cui scherzo sempre, e visto che non sanno dove passare le vacanze rispondo loro che le passeranno da me al mare. Sono accudente e disinvolta».
E chi accudisce lei? «Miamadre mi fa tenerezza. Mi guarda sempre come fossi una bambina, non riesce a percepire me e i miei fratelli come adulti. Si raccomanda che non prenda freddo, che mi riposi, che mangi… Mi tratta con affettuosità. Quando le dico che ho 46 anni mi risponde: “Eh, ma non si vedono”... Perché ai suoi occhi resta l’immagine della bambina che suo malgrado è cresciuta».
Lei è una collezionista di scarpe. Sulla sua pagina Instagram ne mostrava parecchie…
«Sono guarita, da quando ho le figlie ho drasticamente ridotto l’acquisto di scarpe e ne ho date via una gran quantità. Ora compro solo scarpe alle mie figlie. La piccola è più fanatica di me e vuole solo ballerine “berluccicose”, ha un gusto ben preciso».
Progetti futuri?
«Una serie nuova bellissima».
Vede? Sempre là arriva: il lavoro. «Il progetto è la vita».
E Zingaretti?
«Luca è una certezza. Qui e ora».