WEINSTEIN RITENUTO COLPEVOLE: QUANTO RISCHIA ADESSO?
Non gli è andata bene, alla fine, a questo Harvey Weinstein, che stuprava le attrici per dar loro una parte nei suoi film.
Beh, avrà comeminimo 5 anni, forse 25 (il massimo), probabilmente 10. Deciderà il giudice James Burke il prossimo 11 marzo. Weinstein ha 67 anni, ed è abbastanza chiaro che la sua vita è finita. Deve anche affrontare un altro processo a Los Angeles, in California, per i reati commessi in quello Stato.
Sempre stupri?
Sempre stupri. Nel processo di Manhattan doveva rispondere di cinque capi d’accusa, e uno di questi riguardava la “predazione seriale”. La giuria (sette uomini e cinque donne) è stata molto incerta se ammetterla o no. Alla fine ha deciso per il «no», imputandogli solo l’aggressione sessuale criminale di primo grado e lo stupro di terzo grado. La predazione seriale era un capo d’accusa che avrebbe garantito l’ergastolo. A proposito, non dimentichiamo che Weinstein ha chiuso un’altra quindicina di cause civili versando 44 milioni di dollari alle vittime.
Come ha reagito?
Non se l’aspettava. Era convinto di non aver fatto niente dimale - se non altro perché quello che faceva lui a suo dire lo facevano tutti - e quindi pensava che l’avrebbero assolto. Invece alla fine i poliziotti lo hanno ammanettato in aula e trasferito a Riker Island, il penitenziario più malfamato di NewYork. Suppongo che riuscirà a passare la maggior parte del tempo in infermeria.
E le donne?
Non ho letto dichiarazioni delle due accusatrici di New York, MiriamHaley, costretta daWeinstein a una seduta di sesso orale nel suo appartamento di Manhattan nel 2006, e Jessica Mann, ex aspirante attrice, stuprata in una camera dell’hotel Double Tree il 18 marzo del 2013. Anche se Weinstein ha evitato le accuse più gravi, le donne del #MeToo considerano la sentenza una vittoria. Come ha detto il procuratore distrettuale di Manhattan, ringraziando quelle che lo hanno denunciato: «Ci avete aiutato a chiarire una volta per sempre che lo stupro è stupro sia che avvenga in un vicolo buio, sia negli eleganti salotti dell’alta società».