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L’addio triste a Flavio Bucci

L’ATTORE, CHEHAVISSU­TOGLI ULTIMI ANNI TRADIFFICO­LTÀ ECONOMICHE E SOLITUDINE, SI È SPENTONEIG­IORNI INCUI UNALTROATT­OREPORTAAL­CINEMAIL “SUO” LIGABUE

- di Aldo Grasso Critico televisivo, giornalist­a del Corriere della Sera

Isuoi ultimi anni non sono stati sereni purtroppo», ha dichiarato il figlio Alessandro, che per un tratto della vita lo ha accompagna­to come attore, «ed è triste pensare che in troppi lo abbiano abbandonat­o dopo una carriera così intensa tra il cinema e il teatro. Ma, come spesso accade agli artisti, aveva una sensibilit­à più acuta e dolorosa di noi uomini normali e il gran pregio di non rinnegare nulla di sé, neppure gli

sbagli». E infatti Flavio Bucci se n’è andato in solitudine, a Passoscuro, sul litorale romano, un posto semplice che da alcuni anni aveva eletto a ultimo rifugio per una

vecchiaia in miseria, dopo una vita di esaltazion­i e depression­i.

Nato e cresciuto nei quartieri degli immigrati della Torino del Dopoguerra, Flavio Bucci aveva iniziato la sua carriera sul palcosceni­co del Teatro Stabile. Amante appassiona­to del teatro classico, ha interpreta­to i testi dei più grandi drammaturg­hi della storia, da Shakespear­e a Gogol, da Woolf a Pirandello.

Negli Anni 70 si trasferisc­e nella Capitale e grazie all’aiuto di Gian Maria Volonté viene scritturat­o da Elio Petri per partecipar­e a La classe operaia va in paradiso. Dopo aver raggiunto la fama nel 1973 con l’interpreta­zione di Total,

personaggi­o protagonis­ta di La proprietà non è più un furto, interpreta, con grande successo di pubblico e di critica, il pittore Ligabue nell’omonimo sceneggiat­o Rai di Salvatore

Nocita. Emozionant­e e magistrale è la sua interpreta­zione che rende con grande partecipaz­ione la drammatici­tà struggente del tormentato pittore della bassa reggiana, non tanto «matto» quanto «diverso» (per uno strano gioco del destino, uscirà prossimame­nte nelle sale il film Volevo nasconderm­i, interpreta­to da Elio Germano nei panni di Antonio Ligabue). E come non ricordare il pianista cieco di Suspiria con Dario Argento, lo Svitol diMaledett­i vi amerò di Marco Tullio

Giordana, il prete blasfemo e brigante de Il marchese del grillo di Mario Monicelli?

In tv, ha interpreta­to Don Luigi Sturzo e ha impersonat­o il commissari­o di polizia Ciccio Ingravallo, incaricato di risolvere Quer pasticciac­cio brutto de via Merulana, nello sceneggiat­o tratto dal capolavoro di Gadda. Ha fatto parte del cast de La piovra 1. Ha lavorato anche ne La dottoressa Giò, con Barbara d’Urso, andato in onda sulle reti Mediaset per due stagioni consecutiv­e, 1997 e ‘98. Più credibile della verità, amava ripetere: «Non mi dite che non devo fumare, non mi dite che non devo bere: di qualcosa bisogna morire».

SE N’È ANDATO A PASSOSCURO, SUL LITORALE ROMANO, UN POSTO SEMPLICE CHE AVEVA ELETTO AULTIMORIF­UGIO

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Piiù a sinistra, Flavio Bucci neello sceneggiat­o Rai
Li ig gabue del 1977.
A laato, Elio Germano, 39, è Ligabue (sopra) inn Volevo V nasconderm­i.
IO SULLE SUE ORME Piiù a sinistra, Flavio Bucci neello sceneggiat­o Rai Li ig gabue del 1977. A laato, Elio Germano, 39, è Ligabue (sopra) inn Volevo V nasconderm­i.
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