Al Pacino L’attore compie 80 anni e si racconta
LA SUA EX L’ HA MOLLATO :« È TROPPO VECCHIO ». MA LUI SI SENTE AL TOP. GIRA SERIE TV E SE LA PRENDE (RIDENDO) CON B RAD PI T T :« MI HA SOFFIATO L’ OSCAR»
Al Pacino compie 80 anni il prossimo 25 aprile, ma ci sorride in maniera accattivante quando gli chiediamo cosa farà per celebrare l’evento. «È da un annetto che tutti a casa me lo chiedono», ci dice allargando le braccia come per dire: chi lo sa. «Però devo ammettere che mi piace questo periodo della mia vita. C’è qualcosa che succede quando arrivi ai 74-75 anni che ti porta a valorizzare cose che non vedevi prima. Sto lavorando con grandi giovani autori. E mi vien voglia di riscoprire i classici di Shakespeare. Per esempio non ho mai fatto il Re Lear. Prima pensavo di essere troppo giovane, poi troppo vecchio. Ma ora lo vorrei fare. Pensi che lo farei bene?». Alfredo James Pacino ti chiede se potrebbe recitar bene la parte di
Re Lear! L’attore è adorabile anche per questo.
Ci incontriamo in una suite del Four Season di Beverly Hills. Ha i capelli lunghi e arruffati per bene da un parrucchiere. «Dovevo fare delle interviste televisive, quindi mi hanno conciato a dovere», spiega. Ha un sorriso solare e lo invito a sorridere più spesso e di non farsi troppo intimidire da Re Lear o dalle notizie che hanno affollato i giornali del mondo sulla infelici dichiarazioni dell’ex fidanzata, l’attrice israeliana Meital Dohan («È difficile stare con un uomo così vecchio, anche se si tratta di Al Pacino... ed è anche un tirchio schifoso»). «No, per favore», mi blocca mettendosi le mani sul viso. «Lo sai che non mi piace parlare di cose private. Non parlaremai di politica e cose personali mi ha salvato dalla celebrità. Oggi posso dire di essere solo un attore famoso».
Ha avuto relazioni con alcune tra le donne più affascinanti del mondo, ma non si è mai sposato. Come mai?
«Bella domanda. Non ci ho mai pen
sato ( ride, ndr). In verità giro sempre intorno alla rispostama non la trovo».
All’Oscar si è fatto accompagnare dai suoi figli.
«Certamente. Sono l’unica ragione per la quale abito a LosAngeles. New York mi manca tremendamente ma è un sacrificio che faccio volentieri. I gemelli che ho avuto con l’attriceBeverly D’Angelo hanno appena compiuto 19 anni e imparo ogni giorno da loro». È questo che la mantiene giovane, a dispetto di quello che ha detto Meital Dohan?
«Non credo che la gioventù sia questione di età, ma di come ti adatti ai cambiamenti della vita. Se poi abbandoni i tuoi ideali, sei finito. Devo confessare che mi sentivo più vecchio attorno ai
NON PARLARE MAI DI VITA PRIVATA EPOLITICA MI HA SALVATO DALL’ESSERE UNA CELEBRITÀ
55 anni e mi sento addirittura più giovane oggi che negli Anni 70, quando mi strafacevo di droghe e bevevo troppo. Ero vecchio nelmio confronto con la vita; per me quegli anni sono un periodo molto buio».
Ma è un periodo di grandi film, di sue grandi interpretazioni... «Eppure probabilmentemi stavo autodistruggendo. Venivo da una famiglia umile e avevo toccato il cielo con un dito, mi preoccupavo troppo di come avrei potuto farmeglio».
Chi l’aiutò a uscirne?
«Forse Lee Strasberg che era ormai un vecchio saggio oltre che maestro. Mi fece capire che la fortuna era stata gentile con il mio talento e che non dovevo approfittarne. mio nonno con il qu sciuto e che diceva s retta alle cose belle
Come nonno, lei film già nel 1995 « Two Bits, un vero o gio a mio nonno c mi ha tirato su con grande amore e rispetto».
Adesso interpreta un misterioso anziano ebreo a caccia di criminali nazisti nella New York del 1977. Hunters è una serie televisiva di 10 puntate in onda su Amazon Prime. Lei non ha mai fatto una cosa del genere. Come mai proprio adesso?
«È sempre il copione che mi spinge a calarmi in personaggi sempre diversi. Qui ne interpreto uno nuovo e imprevedibile: Meyer Offerman, un ebreo sopravissuto ai campi di concentramento che comanda una squadra votata a smascherare nazisti che si sono infiltrati in America. Una storia fantasiosa, zeppa di rivelazioni folli e colpi di scena sconvolgenti. Non riveliamo cosa succede al decimo episodio per favore, ok?». Recentemente ha recitato in due grandi film, The Irishman e C’era una volta a… Hollywood. «Ho fatto il giro dei premi, nomination e candidature. Mi è piaciutomolto chiaccherare, parlare di cinema, incontrare gente nuova. La passione per il cinema è più viva che mai e questo mi ha dato molto conforto e nuova energia».
E poi ci sono i suoi gemelli. «Mio figlio Anton ha fatto un viaggio in Sicilia, fino al paesino di Corleone, e quando è tornato era stravolto dalla bellezza. “Papà”, mi fa, “mi sono sentito a casa”. La sua gemella Olivia è straordinaria. Una bolgia di ideali e aspirazioni. Siamo inseparabili. Sta studiando la vita e usa l’iPhone come una cinepresa. Julie, la più grande, invece, vorrebbe fare la regista ed è già molto brava nella produzione».
Cosa l’ha colpita di più alla serata degli Academy Awards?
«La performance di Eminem. E poi quel bel marcantonio di Brad Pitt, che mi ha soffiato l’Oscar».
ADORO FELLINI: SAPEVA CREARE LA SUA REALTÀ IN MANIERA SQUISITA