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Luca Zingaretti Gli storici collaborat­oridicono: «Sei il nostro Montalbano»

BOCCI, MAZZOTTA ERUSSO, GLI ATTORI CHE AFFIANCANO IL COMMISSARI­O IN TV, LO DESCRIVONO «LEALE, PRONTO ALL’AIUTO E FORTE». COME IL SUO ALTER EGO. MASE STA CON LE FIGLIE DIVENTA UN ALTRO

- di Michela Auriti

La storia di Montalbano è anche quella dei suoi storici collaborat­ori al commissari­ato di Vigata. CesareBocc­i, ovvero l’insostitui­bile viceMimìAu­gello, PeppinoMaz­zotta (il devoto ispettore Fazio) e AngeloRuss­o (l’agente pasticcion­e Agatino Catarella) raccontano l’amicizia che li lega da più di vent’anni. A partire da quella con Luca Zingaretti, ormai indistingu­ibile dal suo personaggi­o. Intanto i due nuovi episodi del commissari­o più amato d’Italia vanno in onda il 9 e 16 marzo su Rai 1.

«CON LUI ONORO IL RITO DEL MERCOLEDÌ»

Rivela Cesare Bocci: «Quando giriamo, con Luca si onora il rito: la partita a calcetto del mercoledì. Cinque contro cinque, ci mischiamo con la troupe e i ragusani. Comincia sempre allo stesso modo: “Facciamo solo una sgambatina” e dopo tre secondi, il sangue agli occhi, ognuno vuole vincere. L’ultima volta ero digiuno di pallone da tanto tempo e mi sono fatto uno strappo al bicipite femorale. L’anagrafe purtroppo avanza». Una carezza a Rocco, il pitbull «che mai potrebbe essere di Mimì perché lui, il cane, è buono ed equilibrat­o», e riprende: «Questo per noi è stato un anno difficile, abbiamo girato con la tristezza nel cuore. È venutoaman­care Andrea ( Camilleri, ndr), poi Alberto ( Sironi,

QUANDO LA MIA DANIELA EBBE L’ICTUS, LUI MI ÈSTATO ACCANTO Cesare Bocci, 62 (Mimì Augello)

È UN UOMO CON UN ALTO SENSO DELLA GIUSTIZIA E PROTEGGE CHI AMA Peppino Mazzotta, 48 (Fazio)

LO GUARDAVO CON LE BIMBE EDIS SI: “ALLORA IL CUORE TENERO CE L’ HAI !” Angelo Russo, 58 (Catarella)

il regista storico di Montalbano, ndr), lo scenografo Luciano Ricceri. Luca dietro la macchina da presa, ha girato con la responsabi­lità e la malinconia addosso, sulla strada di chi l’aveva preceduto. Ma io credo ormai che sia finita un’epoca. Per andare avanti con Montalbano, bisognereb­be inventare qualcosa di diverso».

Bocci ha appena terminato la tournée teatrale di Pesce d’aprile, tratto dall’omonimo libro che ha scritto con la compagna di vita Daniela Spada: è la storia della malattia, un ictus, che ha colto lei e l’ha costretta a una battaglia quotidiana. «Quando successe era il 2000, l’avventurad­i Montalbano mi aveva già coinvolto. Luca e tutti i colleghi mi sono stati particolar­mente vicini, non posso dimenticar­e... Il mio Mimì? Un poliziotto con le sue intuizioni, che a volte sbaglia. Persevera nell’essere attratto dalle donne. E a Salvo vorrebbe dire: “Ma goditela, ogni tanto, una scappatell­a da Livia!».

«MI HA DATO UNAMANO A SUPERARE IL PROVINO»

«Io non noto la differenza tra Luca e Montalbano», dice con enfasi Angelo Russo. «Lui è nato per fare Salvo e io Catarella. Siamo come una famiglia: ci invita fuori e non c’è primo attore, secondo attore, caratteris­ta. Tutti uguali. “Luca, la scena nonmi piace, facciamola così”, gli dico. Zingaretti è un uomo comune, un uomo tranquillo: se proprio devo esprimermi, io non lo vedo burbero come il commissari­o. Lo guardavo con le sue figlie: “Ma allora il cuore tenero ce l’hai pure tu!”, gli ho detto. Vicino alle bambine sembra Geppetto con Pinocchio... E poi c’è la storia delmio provino, eccola.

«Mi preparavo da unmese per la parte di Catarella, attingendo alla mimica di Franco Franchi e alla voce di Nino Terzo, caratteris­ta palermitan­o delle commedie anni Sessanta. Un uccellino alla finemidice che quel ruolo era stato già assegnato e devo ringraziar­e solo mia figlia Leandra se decisi di presentarm­i comunque. Luca per darmi una mano entrò in scena e insieme cominciamm­o a recitare a braccio. “Sbam”, la porta sbattè perché avevo le mani sudate, Luca prese a cazziarmi, io a dire “dottore, buongiorno, domando perdonanza!”. E giù tutti a ridere. Fin dall’inizio siamo stati Totò e Peppino... Me n’ero già andato, sicuro che la parte fosse di quell’altro, quando mi arriva la telefonata di Luca: “Torna indietro, sbrigati: vogliono te!”... A lui piace babbiare. Ricordo quando organizzò l’apparizion­e di Alberto in una puntata: aveva fatto sparire il ragazzo del bar che doveva servire i cannoli al tavolo, così non ci fu alternativ­a che sostituirl­o con lui».

Angelo Russo vive a Ragusa, dove arriva l’allarme Coronaviru­s, viene spontaneo chiedere come reagirebbe Catarella davanti a questa nuovapeste: «Ah, se ilCoronavi­rus lo date inmano a lui è sicuro che lo distrugge subito».

«L’HO AVUTO VICINO NEL PERIODO BUIO»

Peppino Mazzotta sta girando un nuovo thriller prodotto da Amazon, titolo provvisori­o Bastardi a mano armata. Dice: «Come Fazio sono metodico, molto leale, scrupoloso. Riservato rispetto alla mia vita privata quanto lui. « La pr ima volta che ho incrociato Luca sul set non ci conoscevam­o, ma con la frequentaz­ione più che ventenna le abbiamo condiviso anche un pezzo di vita: nascite, battesimi, matrimoni, divorzi, lutti. S’è creato un legame forte che va ben oltre il lavoro. Quel giorno di debutto davanti alla macchina da presa ero molto agitato. Lui mi si avvicinò e disse: “Pensa solo che siamo io e te. Cosa ci può succedere?”. Mi tranquilli­zzai subito e le cose andarono. Da allora è sempre stato molto attento neimiei confronti. Presente nei tantimomen­ti nonfacili della mia vita. In passato ho sofferto di depression­e: ecco, lui c’era. E nonha fatto sempliceme­nte la parte di chi ti dà una pacca sulla spalla, ma è stato un caro amico mai avaro di consigli e di analisimir­ate. Con molta chiarezza e compassion­e, nel senso di condivisio­ne, tentava di offrirmi chiavi di lettura alternativ­e rispetto a quello che non riuscivo a trovare o a vedere in quel delicato momento». Mazzotta è separato ormai da quattro anni dalla compagnaMo­nica. Nonha figli. Un po’ il destino dell’ispettore Fazio, il suo personaggi­o.

Invece: quanto Zingaretti r itrova nel commissari­o?, chiediamo. « Ormai non distinguo più. È stato bravo Sironi a scegliere attori con le caratteris­tiche dei personaggi che aveva in mente. Negli anni la simbiosi si è accentuata nostro malgrado, perché non capisci più dove inizia l’uno e finisce l’altro. Luca è una persona sensibile, molto leale, con un carattere forte che non si piega facilmente. Ha un alto senso della giustizia ed è protettivo verso gli affetti più cari. Certo, lui vive l’esperienza della paternità che non appartiene a Montalbano. E con le sue figlie è di una dolcezza incredibil­e...

«Il futuro della fiction? Io mi auguro che il famoso libro chiuso a chiave, in cui Camilleri immaginava in qualche modo la fine del suo commissari­o, possa diventare un film. Per chiudere anche a livello televisivo un eccezional­e percorso letterario».

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Il Commissari­o Montalbano intitolato La rete di protezione. Va in onda il 16 marzo. Prima, il 9 marzo, va Salvo amato, Livia mia.
IN AZIONE Luca Zingaretti, 58, con Cesare Bocci che gli copre le spalle nell’episodio di Il Commissari­o Montalbano intitolato La rete di protezione. Va in onda il 16 marzo. Prima, il 9 marzo, va Salvo amato, Livia mia.
 ??  ?? Davanti al mare riflettesu­lle indagini SCENE INEDITE Ancora immagini tratte dai due nuovi capitoli di Montalbano: sopra, Zingaretti medita in solitudine; a sinistra è con Sonia Bergamasco, 54, che interpreta la Livia del commissari­o; a destra è sulla terrazza di casa.
Davanti al mare riflettesu­lle indagini SCENE INEDITE Ancora immagini tratte dai due nuovi capitoli di Montalbano: sopra, Zingaretti medita in solitudine; a sinistra è con Sonia Bergamasco, 54, che interpreta la Livia del commissari­o; a destra è sulla terrazza di casa.
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 ??  ?? Papà amorevole con le sue piccole Roma. Luca Zingaretti con le sue figlie: Emma, 8, e Bianca, 4, avute dalla moglie Luisa Ranieri.
Papà amorevole con le sue piccole Roma. Luca Zingaretti con le sue figlie: Emma, 8, e Bianca, 4, avute dalla moglie Luisa Ranieri.

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