Oggi

Finalmente pace per Albertone

IL TRIBUNALE HA RIGETTATOL­E RICHIESTE DI 37 ASPIRANTI EREDI CHE AVEVANO IMPUGNATO IL TESTAMENTO DELLA SORELLA DI SORDI. I SOLDI ANDRANNO ALLA FONDAZIONE

- di Aldo Grasso Critico televisivo, giornalist­a del Corriere della Sera

Facile la battuta: sembra un film di Alberto Sordi. Giorni fa, i 37 aspiranti eredi che avevano impugnato il testamento di Aurelia, la sorella di Alberto, hanno perso la causa.

Dopo un primo tentativo di sequestrar­e l’ingente patrimonio di Sordi, istanza fallita anni fa, tutte le loro pretese sono state rigettate e il Tribunale di Roma ha riconosciu­to la piena legittimit­à dell’atto che destinava il tesoro dell’attore alla Fondazione Museo Alberto Sordi. Dopo la morte dell’attore, nel 2003, e la successiva­morte della sorella Aurelia (scomparsa nel 2014) gli eredi, alcuni dei quali parenti “lontanissi­mi”, avevano impugnato il testamento di quest’ultima con il presuppost­o che fosse “incapace di intendere e di volere” quando, nel 2011, aveva deciso di scrivere quanto stabilito dal fratello prima della scomparsa.

Oltre alla villa, costruita dall’architetto Clemente Burisi Vici e acquistata dall’attore nel 1954, fanno parte del patrimonio ingentissi­mo

lo studio di Via Emilia, conti correnti, titoli e azioni. Già nel 2018 c’era stato un tentativo non riuscito di bloccare il patrimonio di Sordi e, via via nel tempo, tutte le istanze presentate in tribunale dagli eredi sono state rigettate perché, secondo il giudice, la signora Sordi al momento dell’atto era lucidissim­a e lo era anche quando elargì somme di denaro all’autista e ad altre persone di servizio i quali, un anno fa, sono stati difatti assolti dall’accusa di circonvenz­ione di incapace.

«Non mi sposo perché non mi piace avere gente estranea in casa». La famosa battuta di Sordi torna sempre in mente

da quando, all’indomani della morte, sono cominciati ad apparire i parenti: andavano in tutte le trasmissio­ni tv, raccontava­no aneddoti di momenti felici trascorsi con Albertone, esibivano presunte somiglianz­e fisiche, mostravano una confidenza che nessuno era in grado di controllar­e.

In vita, Sordi adorava solo le sorelle Savina e Aurelia e il fratello Giuseppe. Diceva: «Parenti non ne conosco e non ne ho». E invece… Per fortuna, una volta terminata la mostra del centenario in programma dal 7 marzo al 29 giugno ( alla quale dedichiamo un articolo a pagina 91, ndr), nella villa di Alberto Sordi affacciata sulle Terme di Caracalla prenderà il via la realizzazi­one pratica del museo dedicato al grande attore.

NELLA VILLA AFFACCIATA SULLE TERMEDI CARACALLA SARÀ REALIZZATO IL MUSEO ALUIDEDICA­TO

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy