Oggi

CORONAVIRU­S Ecco come proteggerc­i davvero

L’ITALIA HA REAGITOCON DECISIONE AL CONTAGIO, ORAOGNUNO DEVE FARE LA PROPRIA PARTE, APPLICANDO­LE RICETTE GIUSTE E TRASCURAND­O I FALSI MITI. CON TANTA VOGLIA DI RIPARTIRE

- Di Simone Fanti e Valeria Palumbo

Sono 48.134 (al 3 marzo): i guariti dal Coronaviru­s sono ormai più del 50% dei contagiati, che sono invece 91.313 in tutto il mondo. I dati che vedevano la Cina in testa per numero di positivi ai test, in assoluto e per incremento quotidiano, stanno cambiando, come illustra l’ormai celebre mappa dell’Università statuniten­se Johns Hopkins. Tanto che, nonostante l’allarme inEuropa, e in Italia in particolar­e, la curva generale si èmolto piegata. E quella logaritmic­a, quella cioè che descrive fenomeni che crescono in modo esponenzia­le, vede le guarigioni affiancare i nuovi contagi e i malati fuori dalla Cina puntare al livello di quelli cinesi. In sintesi, come spiega l’Organizzaz­ionemondia­le della sanità, adesso i contagiquo­tidiani inCinasono molti meno che nel resto del mondo e tendono a diminuire sempre più. Mentre nuovi Paesi si uniscono alla lista dei contaminat­i. Il Covid-19 è sbarcato lungo tutta la via della Seta, che in

un primo momento sembrava immune. Ma la singolarit­à è che, proprio come al tempodiMar­coPolo, noi italiani stiamo dando un contributo non indifferen­te: dalla Nigeria alla Spagna, dal Messico all’Olanda, dal Brasile alla Grecia all’Algeria, per fare alcuni esempi, il contagio l’abbiamo portato noi.

Non è ovviamente una buona notizia. Comenonlo è il numerodi contagiati in Italia (al 3marzo): 2.036 su 20 Regioni. Inrealtà, tolti i guariti, 149, e i deceduti, 52, sono 1.835. Molti di meno che inCorea delSud (5.186) doveLeeMan Hee, il leader 88enne della setta religiosa Chiesa di Gesù Shincheonj­i che, involontar­iamente, ha sparso il virus e a cui sono connessi il 60% dei positivi al test, si è inginocchi­ato in conferenza stampa per chiedere scusa. Le autorità coreane, che lo stanno indagando per il ritardo con cui ha fornito i nomi dei primi contagiati, difficilme­nte si accontente­ranno delle sole scuse. Eppure, proprio dalla Corea viene un elemento interessan­te: se la letalità generale del Covid-19 sembra dello 2,7 % circa, in Corea è dell’1,1. Molto più allarmanti i dati in Iran, che denuncia 1.501 contagi e 66morti. A Hong Kong, invece, che, come avevamo raccontato su Oggi con il diario diHeather Parisi, ha presomisur­e serie, il peggio sembra passato: dei 100casi ne sono già guariti 36eimorti si sono fermati a due. In Australia, dei 31 contagiati, 11 sono già guariti e c’è stato un solo decesso.

DATI SOTTO CONTROLLO

In sintesi, ogni Paese sembra far caso a sé anche come letalità e questo dà da pensare agli esperti. E preoccupa non poco i nostri sanitari, ma anche i nostri statistici. Per ora, dei 21.127 tamponi fatti in Italia il 92% ha dato esito negativo. Ma certo il numero dei contagi e dei decessi non è rassicuran­te, anche seilprofes­sorMassimo­Galli hadichiara­to il 2 marzo al Corriere della Sera: «Si tratta di numeri attesi e di infezioni già avvenute svariati giorni fa. Questo numero in crescita non è di nuove infezioni ma è un numero in crescita di nuovediagn­osi di infezionig­iàavvenute magari da qualche settimana». Come segnala l’Organizzaz­ione mondiale della sanità, il periodo di incubazion­e varia da uno a 14 giorni, ma in genere i sintomi sipresenta­no incinque giorni dal contagio. L’Oms ricorda anche che lemascheri­ne vanno indossate soltanto se si hanno sintomi e non si vogliono contagiare gli altri; che il fumo, i rimedi di erbe e, soprattutt­o, gli antibiotic­i presi in autonomia non sono efficaci e possono essere dannosi.

Intanto cambiano anche i modelli matematici con cui gli scienziati stanno seguendo la diffusione del virus e cercando di prevedere come evolverà: «Seguendo i flussi di passeggeri degli aeroporti nelmondo, a partire da quello di Pechino, avevamo previsto come si sarebbe diffuso il virus. Soprattutt­o, ahimè, che si sarebbe diffuso in tutto

il mondo», spiega il dottor Dirk Brockmann, dell’Istituto di biologia teoretica dell’Università Humboldt di Berlino. «Adesso, però, ci sono focolai autonomi, come in Corea del Sud, Iran e in Italia, e molti voli sono stati sospesi. In più, non crediamo che il Covid-19 si comporterà come inCina, dove lemisure sono state così severe che, in effetti, l’infezione è stata confinata nella provincia dell’Hubei. I numeri nelle altre grandi città cinesi sono rimasti molto limitati e in sei settimane il fenomeno è stato arginato. L’Europanons­ièmossa inmodo uniforme: ognuno è andato per conto suo. È un caso che il virus sia scoppiato prima in Italia: ci aspettiamo che inGermania, Francia, Gran Bretagna segua lo stesso percorso. Lo vedremo in due-tre settimane. E temo che andrà peggio che in Cina».

DIVIETI E CONSIGLI

In Italia si è agito con decisione: il decreto ministeria­le del primo marzo

per l’emergenza Covid-19 ha diviso in nostro Paese sostanzial­mente in tre: la «zona rossa» lodigiana e veneta; una zona gialla che comprende Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna e le province di Pesaro-Urbino e Savona e il resto del territorio nazionale. Anelli quasi concentric­i che dai focolai che comprendon­o i comuni lombardi di Bertonico, Casalpuste­rlengo, Castel Gerundo, Castiglion­e d’Adda, Codogno, Fombio, Maleo, SanFiorano, Somaglia, Terranova deiPasseri­ni e Vo’ inVeneto si allargano fino a Sud.

LA VITA QUI SI È FERMATA

Il tempo sembra essersi congelato all’interno dei Comuni della zona rossa isolata dalmondo da un cordone sanitario e di polizia. Nessuno può uscire dai confini comunali: chi lo fa viene denunciato e ricacciato indietro. Nessuno può entrare fatta eccezione per il personale sanitario, i vigili del fuoco e, su autorizzaz­ione del prefetto, chi

trasporta beni di prima necessità e deperibili scortato dalla protezione civile. Serrate le scuole e le imprese, fatte salvequell­e che erogano servizi essenziali compresa l’attività veterinari­a. Nelle zone ci sono molti allevament­i. Sospese le «manifestaz­ioni o riunioni in luogopubbl­ico o privato di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso». Gli uffici pubblici lavorano a singhiozzo. Chi simuove all’interno di questi paesi fantasma, anche solo per fare la spesa deve dotarsi di mascherina, adottaremi­sure di cautela e, spesso, muoversi a piedi o in bici visto che è fermo anche il trasporto pubblico. Per alleviare la situazione il governo è intervenut­o a sospendere il pagamento degli obblighi tributari a partire dal 21 febbraio spostando il termine alla fine di aprile 2020. Sospese anche le rate dei mutui.

C’È VOGLIADI RIPARTIRE

Il provvedime­nto del governo (valido fino all’8 ma prorogabil­e fino a emergenza finita) prevede misure ad hoc per Emilia Romagna, Lombardia e Veneto e le province di Pesaro e Urbino e di Savona dove sono sospesi eventi e competizio­ni sportive, a meno che non si svolgano “a porte chiuse”, e le trasferted­ei tifosi. Chiusi scuole e università per cui si sta studiando una fruizione digitale e telematica, cinema, teatri e discoteche. È stata fatta una deroga per i luoghi di culto a patto che venga garantita aidevoti lapossibil­itàdi rispettare la distanza tra loro di almeno unmetro. I bar e i ristoranti dovrannoef­fettuare il servizio solo per soli posti a sedere (gliavvento­ri dovrebbero rispettare la distanza di almeno un metro). Contingent­ato l’ingresso ai centri commercial­i e ai musei. Si tenta infine

di salvare la stagione sciistical­imitando l’accessoagl­i impianti di trasportoc­hiusi (funicolari, funivie e cabinovie) che possono viaggiare con un massimo di persone pari a un terzo della capienza. Un capitolo a partemerit­a il settore ospedalier­o incui viene limitata lapossibil­ità per i visitatori di accedere alle aree di degenza negli ospedali e alle residenze sanitarie assistenzi­ali per non autosuffic­ienti. Nelle strutture sanitarie non potranno operare i medici in formazione specialist­ica e tirocinant­i, mentre vengono sospesi i congedi ordinari del personale sanitarioe tecnico, nonchédi quello le cuimansion­i siano necessarie a gestire le attività richieste dalle unità di crisi regionali. Per tutti il consiglio è di privilegia­re il lavoro a distanza o da remoto noto come smart working. Accanto alle misure di contenimen­to per la zona gialla il governo Conte ha imposto la chiusura nel weekend delle strutture di venditamed­io-grandinell­e province di Bergamo, Lodi, Piacenza e Cremona. Mentre inLombardi­aenella solaprovin­ciadi Piacenzade­vono restare chiuse le palestre, le piscine, i centri benessere, quelli culturali, sociali e ricreativi.

SI LAVORA A DISTANZA

Più lavoro da remoto, ove possibile, e un’attenzione particolar­e al mondo della scuola, queste le due linee guida dei provvedime­nti governativ­i che interessan­o l’intero territorio nazionale. In particolar­e fino al 15 marzo sono sospesi i viaggi d’istruzione in Italia e all’estero (che dovranno essere rimborsati) e viene introdotto l’obbligo del certificat­o medico per la riammissio­ne nelle scuole degli studenti assenti da più di cinque giorni per una malattia infettiva. Vengono infine prorogati i termini previsti per sostenere l’esame di guida in favoredei candidati chenon hanno potuto effettuarl­o a causa dell’emergenza sanitaria.

LE REGOLE DI BASE

Per proteggers­i dal Coronaviru­s è importante conoscere come si trasmette e applicare le strategied­iprotezion­e conseguent­i. Il Covid-19 è un virus respirator­io che si diffonde principalm­ente attraverso le goccioline del respiro delle persone infette quindi attraverso la sa

AUMENTANOL­ENUOVE DIAGNOSI, MADI CONTAGI AVVENUTI GIORNI FA Massimo Galli, primario di infettivol­ogia dell’Ospedale Sacco di Milano

liva, le particelle emesse tossendo e starnutend­o o toccando bocca, naso o occhi con le mani contaminat­e. È quindi necessario lavarsi frequentem­ente le mani e mantenere una distanza adeguata: non meno di due metri da persone con sintomi influenzal­i, un metro dagli altri.

INMETRO E IN PUBBLICO

È buona prassi tenersi a una distanza di almeno un metro dal proprio vicino ed evitare di toccare oggetti potenzialm­ente sporchi, infatti i primi studi suggerisco­no che il virus possa sopravvive­re fino a 12 ore sulle superfici. Anche se è altamente improbabil­e che possa verificars­i un contagio attraverso, per esempio, le maniglie degli autobus o gli appigli della metro è bene non portare le mani al viso, agli occhi e alla bocca prima di essersele disinfetta­te. L’uso di semplici disinfetta­nti per esempio contenenti alcol (etanolo) o a base di cloro all’1% (candeggina) è in grado diuccidere il virus annullando la sua capacità di infettare le persone.

A SCUOLA (E IN UFFICIO)

La chiusura degli istituti scolastici non si potrà protrarre a lungo, è quindi opportuno sfruttare il periodo di vacanza obbligata per insegnare ai figli alcune regole igieniche fondamenta­li. Innanzitut­to come lavarsi le mani con acqua e sapone per almeno 30 secondi (vedi box). Così come la corretta gestione dei sintomi influenzal­i: è fondamenta­le starnutire o tossire in un fazzoletto o nel gomito flesso e gettare i fazzoletti usati inun cestino chiuso dopo l’uso. In aula i banchi verranno separati per mantenere la distanza consigliat­a di un metro e verrà gestita la distribuzi­one dei pasti. Il virusnonsi trasmette con gli alimenti, a patto che siano trattati rispettand­o le buone pratiche igieniche e sia stato evitato il contatto fra alimenti crudi e cotti. Inmolti plessi scolastici sono state svolte attività di disinfesta­zione straordina­ria delle aule. Chi vuole può dotare i propri figli di gel disinfetta­nte per mani a base di alcol (concentraz­ione di almeno il 60%) e di salviette per pulire banchi e superfici scolastich­e. Le stesse accortezze da seguire in ufficio. E ricordatev­i di pulire cornetta, tastiere e mouse, veri ricettacol­i di batteri.

L’AMICO ANIMALE

Sequalcuno vidice che il cane e gatto di casa sono portatori di infezione considerat­ela una fake news, non vi è alcuna evidenza scientific­a che gli

animali da compagnia possano diffondere ilCovid-19. Madopoaver datouna carezza al pet ricordatev­i di pulirvi le mani.

ON LINE LA SPESA È SUPER

L’assalto al super non serve, si rischia solo di far scadere il cibo accumulato, mentre può essere una buona strategia quella di fare la spesa on line. Si evita il contatto con altre persone.

POCHE MASCHERINE

Secondo l’Organizzaz­ione mondiale della sanità si deve indossare una mascherina soltanto se si pensa di aver contratto il nuovoCoron­avirus o se si è in contatto con una persona con sospetta infezione. Il suo uso aiuta a limitare la diffusione del virus ma deve essere adottata in aggiunta ad altre misure di igiene respirator­ia e delle mani. Negli altri casi è solo un inutile spreco di risorse. Come si indossa? Per prima cosa bisogna lavarsi lemani, poi estrarre la mascherina tenendola dagli elastici e indossarla coprendo bocca e naso assicurand­osi che aderisca bene al volto. Se diventa umida va sostituita e buttata. Per toglierla va presa dall’elastico e non va toccata la parte anteriore. Va buttata in un sacchetto che deve essere poi chiuso.

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