Eugenio in Via di Gioia: «La gavetta paga»
D a Sanremo, dove competevano per le Nuove proposte, hanno portato a casa il record dell’eliminazione dopo soli sette minuti di gara, ampiamente compensato dal Premio della critica intitolato a Mia Martini e dalla simpatia suscitata dalla loro unica performance. Ora, mentre si godono il picco di popolarità del loro Tsunami (titolo anche del nuovo album Universal in confezione plastic free), i quattro componenti degli Eugenio in Via di Gioia progettano il futuro.
«Il primo impegno è il tour di marzo, che inizia il 10 a Torino, la nostra città, e tocca poi Milano, Bologna e Roma: solo quattro date, ma super concentrate». In che senso? «In due ore di spettacolo presentiamo 35 brani, ovvero tutti quelli prodotti dal 2012 a oggi: un modo per raccontare il nostro percorso anche ai nuovi fan, quelli che non ci conoscevano prima del Festival di Sanremo». Una lunga gavetta, poi il botto. Qual è il segreto? « Nel nostro caso ha pagato il patrimonio di credibilità costruito nel tempo e la politica dei piccoli passi: dall’esordio cantando per strada ai primi spettacoli itineranti con il Kangoo senza servosterzo fino alla vetrina di Sanremo». Cosa volete condividere, oltre alla musica? « L’obiettivo non più rimandabile di una maggiore consapevolezza e azione concreta sui temi della sostenibilità ambientale, su cui si gioca buona parte del nostro futuro. Ad aprile, piantumeremo una foresta a Paneveggio, in Trentino, con i proventi della prima raccolta fondi che abbiamo promosso».