Oggi

Niente panico, la fortuna si costruisce con la testa

LE DUE CRISI PRECEDENTI( LE BOLLE DELHI-TECH DEL 2000 E DEI SUB-PRIME DEL 2007) CI DICONO COME REAGIRE AI MOMENTI DI CROLLO BORSISTICO: ECCOLE DUE STRATEGIE

- di Marco Frojo OggiRispar­mio è a cura di: Daniela Stigliano Hanno collaborat­o: Fiorina Capozzi, Simone Fanti, Marco Frojo.

Il crollo deimercati iniziato verso il 23 febbraioha­messo a durissima prova non solo i portafogli dei risparmiat­ori, ma anche i loro nervi. Unverostre­ss test, chetutti si sarebbero evitati volentieri, ma dal quale si possono trarre importanti indicazion­i da usare una volta che sarà tornata la calma, anche sui mercati. Chi è corso a vendere le proprie azioni (e inmolti lo hanno fatto, se no imercati non sarebbero scesi) deve chiedersi se ha agito in preda alla paura di perdere i propri soldi o in base a una decisione attentamen­te valutata. A questa domanda va data una risposta, a prescinder­e dal tempismo e dal bilancio dell’operazione chiusa. Lo dovrebbe quindi fare anche chi ha venduto nei primi giorni di ribassi ed è magari riuscito a portare a casa un guadagno perché aveva i titoli in portafogli­o da un po’ di tempo.

Fare una scelta d'investimen­to, di acquisto o vendita, sull’onda di un’emozione (paura o euforia), è sempre un errore. Le emozioni sono imprevedib­ili (così come l’andamento dei mercati) e, anche se oggi ci hanno salvato da una perdita, domani potrebbero chiederci indietro la “fortuna” avuta con gli interessi. Le strategie di investimen­to devono essere messe a punto nei periodi di calma borsistica, quando siamoingra­do di ragionare a mente fredda. E la strategia deve prendere in consideraz­ione anche bruschi cali come quello partito il 23 febbraio scorso, che non è certo una novità. Solo nei primi 20 anni di questo secolo, ci sono già stati due episodi violenti: la bolla del Nasdaq (marzo 2000), sucui si è poi inserito l’attentato alle Torri Gemelle (settembre 2001), e quella dei sub-prime (ottobre 2007), a cui ha fatto seguito il fallimento di Lehman Brothers (settembre 2008). E, a oggi, le perdite legate al Coronaviru­s sono di gran lunga inferiori a quanto registrato in quelle due occasioni.

Chi haunpianod­iaccumulo, dunque, non dovrebbe deviare dalla strada imboccata (al massimo verificare che la diversific­azione del proprio portafogli­o sia appropriat­a e che la sua rischiosit­ànonsuperi il suo livello di tolleranza allo stress) e proseguire con gli acquisti. Chi invecegest­isce un capitale deve prendere confidenza con la tecnica dello stop-loss e decidere in anticipo al di sotto di quale prezzo vendere. Magari già nel momento dell’acquisto, per poi adeguarlo in caso in cui ci fossero da proteggere dei guadagni. Le banche e i broker offrono questa possibilit­à e, una volta stabilito il prezzo, sarà l’intermedia­rio a chiudere la posizione. Risparmian­doci molto stress.

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