Niente panico, la fortuna si costruisce con la testa
LE DUE CRISI PRECEDENTI( LE BOLLE DELHI-TECH DEL 2000 E DEI SUB-PRIME DEL 2007) CI DICONO COME REAGIRE AI MOMENTI DI CROLLO BORSISTICO: ECCOLE DUE STRATEGIE
Il crollo deimercati iniziato verso il 23 febbraiohamesso a durissima prova non solo i portafogli dei risparmiatori, ma anche i loro nervi. Unverostress test, chetutti si sarebbero evitati volentieri, ma dal quale si possono trarre importanti indicazioni da usare una volta che sarà tornata la calma, anche sui mercati. Chi è corso a vendere le proprie azioni (e inmolti lo hanno fatto, se no imercati non sarebbero scesi) deve chiedersi se ha agito in preda alla paura di perdere i propri soldi o in base a una decisione attentamente valutata. A questa domanda va data una risposta, a prescindere dal tempismo e dal bilancio dell’operazione chiusa. Lo dovrebbe quindi fare anche chi ha venduto nei primi giorni di ribassi ed è magari riuscito a portare a casa un guadagno perché aveva i titoli in portafoglio da un po’ di tempo.
Fare una scelta d'investimento, di acquisto o vendita, sull’onda di un’emozione (paura o euforia), è sempre un errore. Le emozioni sono imprevedibili (così come l’andamento dei mercati) e, anche se oggi ci hanno salvato da una perdita, domani potrebbero chiederci indietro la “fortuna” avuta con gli interessi. Le strategie di investimento devono essere messe a punto nei periodi di calma borsistica, quando siamoingrado di ragionare a mente fredda. E la strategia deve prendere in considerazione anche bruschi cali come quello partito il 23 febbraio scorso, che non è certo una novità. Solo nei primi 20 anni di questo secolo, ci sono già stati due episodi violenti: la bolla del Nasdaq (marzo 2000), sucui si è poi inserito l’attentato alle Torri Gemelle (settembre 2001), e quella dei sub-prime (ottobre 2007), a cui ha fatto seguito il fallimento di Lehman Brothers (settembre 2008). E, a oggi, le perdite legate al Coronavirus sono di gran lunga inferiori a quanto registrato in quelle due occasioni.
Chi haunpianodiaccumulo, dunque, non dovrebbe deviare dalla strada imboccata (al massimo verificare che la diversificazione del proprio portafoglio sia appropriata e che la sua rischiositànonsuperi il suo livello di tolleranza allo stress) e proseguire con gli acquisti. Chi invecegestisce un capitale deve prendere confidenza con la tecnica dello stop-loss e decidere in anticipo al di sotto di quale prezzo vendere. Magari già nel momento dell’acquisto, per poi adeguarlo in caso in cui ci fossero da proteggere dei guadagni. Le banche e i broker offrono questa possibilità e, una volta stabilito il prezzo, sarà l’intermediario a chiudere la posizione. Risparmiandoci molto stress.