La post@ dei lettori
MIAMADRENON È STATA L’AMANTE DI FELLINI
Caro direttore, sono la giornalista Marina Ceratto, figlia dell’attrice Caterina Boratto. Mia madre ha passato una vita a fare denunce perché veniva ritenuta figlia dell’autista del duce, Ercole Boratto. Mio nonno era invece un manager, uno dei fondatori delle Cartiere Burgo di Torino e si chiamava Maurilio Boratto.
Adesso Rino Barillari, nella recente intervista resa a Giovanni Ciacci sull’ultimo Oggi, la dice nientemeno che amante di Federico Fellini. Sembra ignorare che per più di trent’anni il regista ha avuto un’unica donna segreta: Anna Giovannini. Ma non ho visto mai Federico sgusciare furtivo nel suo portone di Via Lima. Federico Fellini non ha mai fatto nulla furtivamente, ma tutto alla luce del sole. Lo so per essergli stata amica un’intera vita.
Ho scritto un libro sumia madre Caterina Boratto, la donna che visse tre volte, in cui narro anche la segreta relazione di Fellini con questa dolcissima signora, Anna, che viveva riservatissima, per difendersi dai pettegolezzi delle tante attrici che giravano attorno al suo Federico. Nel libro racconto che miamadre ha amato solo due uomini, il pilota Guido Guidi e mio padre Armando Ceratto. Fellini è rimasto nel profondo fedele a sole due donne: sua moglie GiuliettaMasina e Anna Giovannini.
A smentire le parole di Barillari basterebbe dire che mia madre non ha mai abitato in centro dove il regista sarebbe sgattaiolato.
Che fosse di una bellezza assoluta è certo, che Fellini l’abbia ammirata e voluta come interprete in due film epocali è altrettanto vero, ma che miamadre sia stata il suo “grande amore segreto” è impossibile.
Saluti cordiali.
Martina Ceratto Boratto
Caro Giuseppe,
Caro direttore, senza polemica: da noi in famiglia Oggi vive come lettura da tanto tempo. Sulla copertina dell’ultimo numero vediamo un personaggio che consiglia il comportamento da prendere per il Coronavirus. Avrei gradito un personaggio di scienza.
Giuseppe B.
abbiamo un problema: purtroppo molti giovani (e non solo giovani) sembrano fregarsene di quello che dicono gli esperti (ai quali comunque noi diamo ampio spazio nei servizi da pag. 16). Per questo può essere utile il contributo di personaggi, come Mara Venier, Amadeus o altri: gente famosa e credibile di cui la gente si fida. Chiunque abbia una voce capace di farsi ascoltare deve spiegare, e ripetere, che bisogna a tutti i costi rispettare le nuove regole.
PENSIAMO AL DOPO
Caro direttore, sono un’inguaribile sognatrice e mi piace pensare che le limitazioni imposte dal Coronavirus potrebbero motivarci a organizzare scuole e università, ma anche tanti ambienti di lavoro, con attività via internet. Bisogna promuovere una insistente campagna mediatica “del dopo e del futuro”, perché se, passato tutto, torniamo al “come prima” sarà un disastro annunciato.
Patrizia Coretta
UN BTP “SALVAITALIA”
Caro direttore, in questo clima di ritrovato patriottismo vorrei fare una proposta: emettiamo un Btp SalvaItalia a 10/15/20 anni senza interessi. Gli italiani nel momento del bisogno non si sono mai tirati indietro e la fiducia nel sistema Italia crescerebbe.
Claudio P.
SCIOCCATO DA LAGARDE
Caro direttore, ho letto la dichiarazione di Christine Lagarde, presidente della Bce («Non siamo qui per chiudere gli spread»). Sono rimasto scioccato: ha causato danni incalcolabili all’Italia. Mi chiedo come quella signora abbia potuto arrivare a ricoprire l’incarico. Ora chi ci risarcirà del danno?
Alfredo Alberti
BRAVA ZIA MARA!
Caro direttore, siamo grati a tutti coloro che lavorano nel sistema sanitario. Anche i mezzi d’informazione servono per farci capire che il pericolo non va sottovalutato. Non c’era però bisogno di farci vedere gli addetti al servizio delle pompe funebri che non sanno dove seppellire i morti, o dire che le persone muoiono senza poter vedere i loro cari. Così si fa del terrorismo! Bene ha fatto zia Mara Venier a non mostrarci le sale di rianimazione.
Giuseppina Morandi
ANZITUTTO LA SALUTE
Caro direttore, sono un medico ultra 60enne di Palermo: mi sono commosso nell’osservare il plauso popolare all’attività coraggiosa dei miei colleghi, che pospongono salute, sicurezza e affetti personali all’aiuto verso i pazienti. Occorre essere più rispettosi verso tutti gli operatori sanitari, e i nostri politici devono capire che la salute del cittadino è prioritaria e che non si risparmia tagliando i posti letto o bloccando i concorsi in Sanità.
Francesco S.