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Felipe di SpagnaRomp­ei rapporti con papà Juan Carlos di Michela Auriti

SUL VECCHIO EX MONARCA ALEGGIA L’ OMBRA DELLACORRU­ZIONE. COSÌ IL FIGLIOLOHA PRIVATO DELL’APPANNAGGI­O E HA RINUNCIATO ALL’ EREDITÀ. PER FARE IN MODO CHE IL REGNO RECUPERI CONSENSI L’armonia è solo apparente

- Di Michela Auriti

Il figlio disconosce il padre, con un atto tragicamen­te simile al ripudio. Re Felipe VI rinnega Juan Carlos per salvare la traballant­e monarchia spagnola e lo fa rinunciand­o all’eredità paterna e togliendog­li l’appannaggi­o annuale di 194.232 euro a carico dello Stato (insomma, la “pensione”). Una frattura definitiva, ufficializ­zata da un comunicato della Zarzuela, dopo l’ennesimo scandalo finanziari­o esploso alla corte dei Borbone. La magistratu­ra svizzera ha infatti aperto un’inchiesta su una presunta tangente di 100 milioni di euro, che Juan Carlos avrebbe ricevuto nel 2008 su un conto elvetico intestato a due fondazioni, la Zagatka e la Lucum, che avevano tra i beneficiar­i lui stesso e, dopo, anche l’inconsapev­ole Felipe e la nipote Leonor. La somma risulta provenire dal ministero delle Finanze dell’Arabia Saudita, a nome del re Abdullah scomparso nel 2015, come probabile ringraziam­ento per la mediazione svolta dal Borbone per la messa in opera della linea ferroviari­a ad alta velocità LaMecca-Medina. Un lavoro gigantesco da 65 miliardi di euro, assegnato con un super contratto a un consorzio di imprese spagnole. Altre ragioni potrebbero giustifica­re il forte legame tra la casa reale iberica e quella saudita. Per esempio uno scambio di cortesiec dopo la concession­e, nel l 2007, della più alta onorificen­za a spagnola, il titolo di cavaliere de ell’Ordine del Toson d’Oro, al re saudita:s ciò contribuì a illuminare il regime di Riyad ma, forse, è piùp logico pensare alla visita a Madrid di re Abdullah nel 2008,2 sfociata in un accordo di cooperazio­ne economica e culturale tra i due Paesi. GuardaG caso, una settimana do opo arrivò il bonifico.

SI È DISSOCIATO DA SITUAZIONI EQUIVOCHE

Comunque siano andate le cose - e siamo allo strappo della primavera 2019 - Felipe ha formalment­e dissociato il suo nome e quello della figlia da qualsiasi provento derivante dalle attività della società Lucumcon sede a Panama (la Zagatka non annoverava i loro nomi tra i beneficiar­i). Ma, a un anno di dis stanza, il ripudio è netto, senza a possibilit­à di appello. Come e si legge nel comunicato

della Zarzuela, il re ha deciso di rinunciare alla sua eredità e a qualsiasi attività finanziari­a «la cui origine, caratteris­tiche o finalità potrebbero non essere in consonanza con la legalità o con i criteri di rettitudin­e e integrità che regolano la sua attività istituzion­ale e privata e che devono ispirare l’agire della Corona». Nessun passo falso è ammesso, soprattutt­o ora che l’immagine della monarchia è sempre più affidata all’amatissima Leonor. Nell’affaire spagnolo è scritto anche il nome di Corinna zu Sayn-Wittgenste­in, fino a ieri «amica intima» di Juan Carlos. Di quei famosi 100 milioni di euro, 65 transitaro­no sul suo conto. «Una dimostrazi­one d’affetto per lei e per il figlio al quale l’ex sovrano era tanto legato», dichiarò il difensore della donna. Intanto Corinna, segretamen­te intercetta­ta, faceva riferiment­o alla tangente milionaria per l’alta velocità in Arabia Saudita e accusava l’ex amante Juan Carlos d’essersi servito di lei per riciclare denaro. Nel 2018, la zu Sayn-Wittgenste­in finisce sotto inchiesta.

QUALCHE SIMPATIA È STATA RIGUADAGNA­TA

La vicenda è complessa. Sono tanti gli intrecci poco chiari con cui Felipe non vuole avere nulla a che spartire. La sua ascesa al trono, nel giugno 2014, fu proprio la conseguenz­a delle forti pressioni sul padre, perché abdicasse dopo il disgraziat­o safari in Botswana (con Corinna al seguito) e lo scandalo che ne seguì. Come pure il processo che ha coinvolto l’Infanta Cristina, assolta nel 2017 dall’accusa di complicità nel dirottare 6 milioni di euro pubblici a una fondazione diretta dal marito Iñaki Urdangarin (che invece è finito in carcere). Anche in questo caso, il ruolo di Juan Carlos non è mai sembrato del tutto limpido.

Insomma, la presa di distanza di Felipe dal padre è l’ultimo tentativo di resuscitar­e una Corona che annaspa, e per di più ai tempi del Coronaviru­s. Il re vuole preservare la monarchia da qualsiasi ulteriore scandalo, in un momento in cui la famiglia reale non riscuote grandi simpatie e c’è invece bisogno di sicurezze e stabilità. Dal 2014 a oggi l’impegno è stato profuso e qualche punto sembra essere riconquist­ato. Ecco perché quell’inevitabil­e, necessario schiaffo a JuanCarlos.

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La bella Corinna era «l’amica intima» Corinna zu SaynWittge­nstein, 56, è stata l’amante di Juan Carlos. Lei ora l’accusa di averla usata per riciclare denaro.
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L’Infanta Cristina eilfango sulla famiglia L’Infanta Cristina di Borbone, 54. Sorella di Felipe, era sospettata di aver spalleggia­to il marito Iñaki Urdangarin in una frode di fondi pubblici.

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