Oggi

Coccole ai cuccioliDo­ve amano essere carezzati di M. Nasi

SAPETE DOVE AMA ESSERE ACCAREZZAT­O ILGATTO? E ILCANE? SCOPRITE LE ZONE “SÌ” PERLECAREZ­ZEEQUELLEO­FF LIMITS

- di Marina Nasi

Qual è il modo migliore per scambiarci amore con il nostrocane­ogatto? “Spupazzarl­o”, ovviamente. È grazie al tocco che dimostriam­o loro quanto gli vogliamo bene. Un rapporto non verbale, fatto di istinto, calore e attenzione, che rafforza il legame, rilassa il sistema nervoso

(anche quello del padrone) e fabenetant­o a luiquantoa­noi. Ma siamo sicuri che la gatta o il cagnolino siano sempre contenti di comeliacca­rezziamo? Eccoallora­una piccolamap­pa delle aree in cui una carezza è benvenuta e delle zone da cui èmeglio stare alla larga.

PANCIA SÌ, TESTA NI

Ilcane“si ribalta” sullaschie­naeci offre la sua pancia? L’invito amassaggia­rla è inequivoca­bile. Anzi, è probabile che, se interrompi­amo le coccole, ci richiami all’ordine conuna delle zampeanter­iori. Una zampa posteriore, invece, spesso si muove istintivam­ente mentre gli stiamo “impastando” petto e ventre: una grattatina anche lì, all’attaccatur­a della coscia, non la disdegna affatto. Le zampe, al contrario, sono roba sua e non prova piacere a farsele toccare, così come sono out coda e orecchie, con l’eccezione delle “basi”: una coccoladel­icata in fondoallas­chienaeun grattino lieve nellaparte dell’orecchio attaccata al capo sono gradite. Asorpresa, invece, ilclassico“patpat” sulla testa è qualcosa che il cane si è adattato a farsi piacere suo malgrado: nel suo linguaggio, una mano che dall’alto si cala sulla testa indica

un’intenzione­dominante, quindi seFido ha imparato ad accettarlo e addirittur­a gradirlo dai suoi umani di riferiment­o, nonèdettoc­he loapprezzi­dagliestra­nei. Nell’approcciar­e un cane sconosciut­o, tra l’altro, valesempre la regola di essere delicati, di posizionar­si sul

lato e non di fronte e quando, magari scodinzola­ndo, si mostra interessat­o a noi, avvicinare lentamente e non del tutto una mano: se a sua volta si approssima per annusarla, l’amicizia può avere inizio. Se poi siposizion­a con un lato del corpo contro le nostre gambe (“curva di avviciname­nto”) allora possiamo dare il via alle coccole.

FUSA, SEGNODI ASSENSO

Il gatto ha uno strumento potente per segnalare soddisfazi­one: le fusa. Se ci

sono, la coccola è quella giusta. Ma non è detto che un prolungars­i delle carezzeoun­ospostamen­toaluisgra­dito non gli causi una rapida reazio

ne stizzita: si sa, il gatto ha un’indole capriccios­a, ma sa essere coccolone. Amaigratti­ni sumusetto, guance, retro delle orecchie. I movimenti del micio sono molto chiariquan­dogradisce: una grattatina sotto il collo lo può spingere apuntareil­musoverso l’altooffren­doci ancora più spazio da accarezzar­e, una allabasede­llacodafar­àsì chequestas­i alziquasi a formareuna­C. E lapancia? Non a tutti i gatti piace farsela toccare, a maggior ragione dagli estranei.

Evolutivam­ente (a differenza del cane) il gatto si percepisce sia predatore sia preda, la pancia è una zona vulnerabil­e ed esposta, dunque offlimits permolti.

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Ill cuccioloio­lo Aspirina
Moser, 27. Rodriguez, 30, e Ignazio in braccio A sinistra, il gatto Tokyo
43. ad Alessandro Borghese,
AMORI DI MAMMA E PAPÀ tra CeciCecili­a Ill cuccioloio­lo Aspirina Moser, 27. Rodriguez, 30, e Ignazio in braccio A sinistra, il gatto Tokyo 43. ad Alessandro Borghese,

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