Agenda cultura a cura di Livio Colombo
IGOR RIGHETTI HA RACCOLTO T ES TIMONI ANZZE EQUALCHE... VELENO
Una serie di testimonianze familiari. E qualche sassolino tolto dalle scarpe. La biografia di Alberto Sordi, scritta da Igor Righetti, parente della madre dell’attore, Maria Righetti, incuriosisce per due motivi. Arriva in occasione del centenario della nascita di Sordi, avvenuta il 15 giugno 1920, a Roma. Ed esce a poco più di un mese dalla sentenza del Tribunale di Roma che ha assolto le nove persone accusate di circonvenzione di incapace e ricettazione ai danni di Aurelia Sordi, sorella di Alberto. La posta è una eredità stimata in circa 50milioni di euro.
Righetti entra in campo con un libro, Alberto Sordi segreto, che esce il 9 aprile ma già fa discutere. Vuole raccontare, direttamente o attraverso le testimonianze dei cugini e di altre persone che l’hanno conosciuto bene, ciò che non si sa di lui. E fare un po’ di piazza pulita sui “millantati” amici. A cominciare da Carlo Verdone: «A noi parenti, come anche alla contessa Patrizia de Blanck», scrive Righetti, «Alberto rivelò di non essersi trovato bene sul set del film Troppo forte. Ci disse che Verdone aveva avuto paura di essere oscurato da lui. E mai niente altro». Non fece, tra gli amici, neanche il nome di Max Tortora, di cui però non amò affatto l’imitazione. Scrive Righetti: «Della sua vita privata era talmente geloso che non parlò mai pubblicamente della malattia contro la quale combatteva da tempo. A dicembre del 2002, Alberto, con un filo di voce, visibilmente sofferente e dimagrito in vestaglia da notte sulla poltrona del suo studio, si scagliò in un video contro il suo imitatore televisivo senza neppure dargli la soddisfazione di nominarlo con nome e cognome». In realtà ci scherzò su, rimproverandolo di averlo messo su una poltrona con la coperta: «Da allora mi sono sentito dei dolori». Ma, sembra, ci rimase male. Altro non sappiamo, perché si spense due mesi dopo, il 24 febbraio 2003.