AnnaBando «Ho 16anni e domino la top ten » di D. Verna
COL TORMENTONE BANDO È L’ ARTISTA PIÙ GIOVANE A RAGGIUNGERE LA VETTA DELLA CLASSIFICA .« HO INIZIATO A CANTARE DA PICCOLA », DICE .« MA IN TANTI MI PRENDEVANO IN GIRO. È LAMIA RIVINCITA». E AGGIUNGE: «I RAGAZZI? PERORA NONMI INTERESSANO»
A8ANNI ASCOLTAVO LA RAPPER AMERICANA NICKI MINAJ, CANTAVO LE SUE CANZONI E LE POSTAVO SULWEB IL MIO FILM PREFERITO È L’ATTIMOFUGGENTE, L’HO VISTO ASCUOLA SANREMO PER ME ÈUNACOSA DA ANZIANI, SONO SINCERA,
NON MI INTERESSA
Ci beccavamo nel bando/sopra il Booster/Anna fattura/e no, non parlo di buste ». Con questo rap tormentone, Bando, una sedicenne dal nulla è balzata al primo posto della classifica dei singoli più venduti in Italia: è l’incredibile storia di Anna Pepe (in arte ANNA), fino a un mese fa sconosciuta studentessa di La Spezia. La intervistiamo con una videochiamata e la intercettiamo nella sua cameretta. E come prima cosa ci dice: «Il testo non vuol dire assolutamente nulla: bando vuol dire quartiere in gergo rap, ho solo messo assieme parole che suonavano bene. Prometto che da ora scriverò testi più sensati».
Il testo sarà pure un nonsense, ma lei fa riferimento a persone che la prendevano in giro e invece ora la salutano.
«Vivo in una città piccola, dove più o meno ci si conosce tutti e regna l’ignoranza. Quando ho iniziato con il rap, anche perché ero femmina, mi sfottevano tutti, avevo mezza La Spezia contro».
E ora invece si è tolta una bella soddisfazione: è la persona più giovane che ha mai raggiunto il primo posto in classifica.
«È la mia rivincita. Ed è ancora più bello perché sono una donna, visto veniamo ancora svalutate».
Come svalutate?
«C’è ancora tanto pregiudizio, anche tra noi sedicenni. Vedono una ragazza un po’ scoperta e subito le danno della poco di buono. E le ragazze sono le prime a essere maschiliste».
A lei è mai capitato di essere vittima di questi pregiudizi?
«Ame no, nonmi hannomai dato della poco di buono perché io raramente esco con i ragazzi, anzi direi proprio mai. Non lo so, è una cosa che proprio nonmi interessa, sono innamorata della musica, non ho bisogno di altre
distrazioni».
Da dove nasce questa sua passione per la musica?
«Sono cresciuta in mezzo ai dischi grazie a mio padre, che faceva il dj. Ora c’ha una età e ha smesso ( ride) ».
E lei quando ha iniziato a rappare?
«A 7- 8 anni ho iniziato ad ascoltare la rapper americana Nicki Minaj, ho imparato l’inglese grazie a lei. A 9 anni facevo le cover delle sue canzoni e le mettevo su Soundcloud ( una piattaforma web, ndr). Ho sempre avuto una passione per le cuffie, le registrazioni, mi gasano moltissimo».
E com’è nata? Bando
«Unmio amicomi hamandatouna base presa da YouTube, io ci ho scritto il testo sopra e l’ho pubblicata. Poi però il brano è stato bloccato per una questione di copyright, nel frattempo ho firmato con la casa discografica Universal chemi ha aiutato a sbloccare la situazione ( il produttore francese autore del beat le ha dato l’autorizzazione per usarlo, ndr)».
Lei è diventata famosa grazie al social network Tik Tok.
«Mi ha aiutato a farmi conoscere fuori dallamia città, ho iniziato a fare video, ho una personalità spiccata e hanno funzionato».
A scuola come va?
«Non bene. Studio grafica pubblicitaria, apprezzo la cultura, ma non il sistema scolastico».
E ora com’è cambiata la sua vita? «Ho sempre gli stessi amici, anche se molte persone ora vogliono uscire con me per vantarsi. Mi fermano per strada per i selfie, la cosa più bella è quando mi dicono che grazie a me hanno imparato a fregarsene del giudizio degli altri. È quello che ho fatto io. Da piccola non sognavo le principesse, mi piacevano i giocattoli dei maschi. Sono sempre stata diversa, è questo il messaggio delle mie canzoni».
Ci dice un pregio della sua generazione?
«Siamo sensibili a certi temi, odiamo l’omofobia e il razzismo. Quando non ci saranno più i sessantenni, e gli adulti saremo noi, saranno atteggiamenti che non esisteranno più».
I ragazzi sono meno sensibili all’emergenza Coronavirus? «Non si può generalizzare. Ci sono sedicenni maturi come cinquantenni e cinquantenni che si comportano come ragazzini».
Il suo sogno nel cassetto? «Diventare attrice. Ilmio filmpreferito è L’attimo fuggente ».
Andrebbe a Sanremo?
«Per me è una cosa da anziani, sono sincera, non mi interessa».