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Barbara Alberti «AlGFVip c’è una talpa» di Andrea Greco

«SONOENTRAT­A NELLA CASA PER DARE UN PO’ DI SOLLIEVOAL­LAMIA FAMIGLIA CHE NONMI SOPPORTAVA PIÙ», DICE. DENTRO HA AMATO LA RUSIC E PAGO, E NON SOPPORTAVA VALERIA MARINI («UN’ALIENA»). E ANTONELLA? «ESSENZIALE PER INFIAMMARE LE DINAMICHE»

- Di Andrea Greco

Dopo la quarantena del Grande Fratello, ora Barbara Alberti è costretta a sorbirsi quella da Coronaviru­s. Nella sua casa, con i suoi libri e i suoi affetti. «Per me è una situazione abituale. Sto sempre in casa. Il problema è che con questa infezione senti tutti i sintomi delmale. E poi ho tanti amici che mi chiamano, senza potermi fare quella domanda un po’ minacciosa: “Quando ci vediamo?”».

Poteva andare peggio? «Andrebbe peggio se mi fossi ammalata. E poi vivo con quelli che amo».

Dovendo restare rinchiusa, immagini la peggiore compagnia. «Sarebbe stato faticoso convivere con Antonella Elia, o conValeria­Marini».

Elia e Marini?

«Antonella è insopporta­bile, ma non banale. Pensa di essere solo lei almondo: non ha preso atto dell’esistenza degli altri se non per dominarli. Averla contro è un inferno. È un personaggi­o letterario. Non ci passerei del tempo, ma potrei sceglierla come protagonis­ta di una novella. La Marini invece per me è un’aliena, è come se venisse da un altro pianeta. Credo che impazzirei ad averci a che fare, parla una lingua che non conosco».

Mi scusi, ma perché ci è andata? «Per soldi, per gusto del teatro, e perché sono come Roger Rabbit».

Prego?

«Roger Rabbit quando sentiva la musica dovevamett­ersi a ballare. Perme

è uguale. Anche io non resisto a far festa. E poi avevo inmenteund­ramma di Sartre: c’è un uomo che va all’inferno, si aspetta diavoli e fiamme e invece si ritrova in un bell’appartamen­to, con altri dannati come lui. All’inizio è sconcertat­o, poi dopo qualche giorno di convivenza iniziano le manipolazi­oni, le liti, le ipocrisie e capisce che l’inferno sono gli altri».

Ora è pentita di questo giretto negli inferi?

«No, è stato bellissimo. Ho incontrato persone interessan­ti, come Rita Rusic, LiciaNunez, Pago, Serena. E poi ricordiamo­ci che al Grande Fratello Vip c’è una porta che puoi aprire quando vuoi. Certo, aprirla costa».

Costa perché è una sconfitta? «No, perché è una rinuncia, e poi perdi dei soldi. Si firma per un cachet. Lo prendi intero se arrivi alla fine, o se vieni buttato fuori dal pubblico. Se invece decidi di andartene volontaria­mente, la somma si riduce in proporzion­e alle settimane di permanenza».

Quindi, volendo andarsene, si può cercare di essere votati dal pubblico.

«È quello a cui punta Fabio Testi. Mi sembra che non ce la faccia più a stare là, ma non vuole andarsene. Forse per lui anche la questione economica ha la sua importanza».

Lei perché se n’è andata?

«Le potrei dire che non sopportavo più laElia, e ci sarebbe del vero. In realtà però me ne sono andata per gli stessi motivi per i quali ero entrata».

SE DECIDI DI ANDARTENE IL CACHET ÈRIDOTTO. PER QUESTO C’È CHI CERCA DI FARSI ELIMINARE DAL PUBBLICO

Cosa intende dire?

« Qualche mese fa ho subito un’aggression­e, solo verbale, ma che mi ha sconvolta e mi ha fatto stare molto male, forse perché ho avuto una vita fortunata e piena di amore, e quindi sono senza anticorpi. Dopo questo episodio, per mesi in casa sono stata insopporta­bile. Avevo crisi di nervi che rendevano la vita difficile allamia famiglia. Il Grande Fratello Vip è stata una grande cura: la pace e l’oblio. Poi, dopo un mese che ero dentro, quando ho sognato che tornavo a casa e mio marito, affacciato alla finestra, faceva finta di non riconoscer­mi, ho capito che dovevo uscire».

La decisione di tenere aperto il

in questo momento ha Gf Vip scatenato molte polemiche.

«Si parla solo di Coronaviru­s. Siamo tutti a casa, trasformat­i in candidati malati. Il Gf Vip non è altro che un piccolo spazio di gioco e una vita immaginari­a».

Ma è un gioco o una commedia? «Gli autori sono dei geni. A volte, nella paranoia che accompagna la reclusione, sospetti che riescano a dirigere le dinamiche interne alla Casa. Il cuore del dramma che va in scena è il Confession­ale, nel quale si può entrare giorno e notte, trovando sempre qualcuno pronto ad ascoltarti. E tu racconti le cose più intime, dimentico che potranno essere usate in ognimoment­o. Sono dei fini psicologi, e in quella situazione arrivi a chiederti se non ci siano delle talpe all’interno del gruppo. Si sospetta di tutti e tutti sospettano di te. Questa volta, per dare brio alle dinamiche nella casa era essenziale una figura come quella di Antonella Elia, sennò sarebbe stato un raduno cortese».

Con i maschi come si è trovata? «Bene, erano gentili, alcuni veramente simpatici come Montovoli e Malnati. Ammirevole Pago, che ha sfidato il maschilism­o italiano che non gli perdona di aver perdonato la donna che lo aveva tradito. AncheZequi­la ha una sua bonomia, una sua innocenza».

Dopo che è uscita, c’è qualcosa che le ha dato fastidio?

«Quando Antonella Elia ha continuato a insultarmi in mia assenza e nessuno mi ha difesa. Solo Montovoli ha detto: “Bisogna rispettare le persone anziane”. Avrei preferito avesse detto: “Bisogna rispettare le brave persone”».

DOPO CHE SONO USCITA LA ELIA MI HA ATTACCATO ENESSUNO MI HA DIFESO

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