L’ Istituto di sanità: mani pulite e giuste distanze
Antonio Mistretta docente di Igiene
IL CONSIGLIO DELL’ ESPERTO: NON FIDATEVI DELLE C HA TE ATTENETEVI ALLE REGOLE CON SERIETÀ E SERENITÀ L avarsi le mani e mantenere almeno un metro di distanza: Antonio Mistretta, docente di Igiene all’Università di Catania e membro del comitato di Comunicazione scientifica dell’Istituto superiore di sanità, non si stanca di ripetere le fondamentali norme per limitare il diffondersi del contagio di Covid-19. In più ci chiarisce alcuni dubbi.
1) Perché vi sono differenze di mortalità così accentuate fra l’Italia e altri Paesi?
Parliamo di “letalità” non di mortalità. Da noi è alta soprattutto perché facciamo i tamponi in via prioritaria ai casi ospedalizzati e quindi più seri. In Corea li hanno fatti a tappeto.
2) In Italia c’è un tasso più alto di ricoverati?
Noi non abbiamo strutture intermedie: o ricoveriamo i pazienti o li mandiamo a casa. Gli anziani so ono da noi numerosi e per loro si tende al ricovero.
3) Sono davvero importanti le misure di prevenzione raccomandate?
Sono fondamentali: lavare le mani di frequente e almeno per 20 secondi, con acqua e sapone o gel disinfettanti. Non toccarsi occhi, naso e bocca e stare almeno a un metro dagli altri. Le passeggiate non sono proibite: bisogna solo evitare di stare vicini. Ricordatevelo anche al supermercato.
4) Oltre alle mani, vanno pulite bene anche le superfici? In questi giorni si è detto di lasciare le scarpe fuori dalla porta…
Le dirò: io lo faccio da sempre, ma si spera che nesssuno di noi toocchi le suole ddelle scarpe. Però vale lo stesso principio con tutte le superfici su ccui potrebbe essersi ddepositato il vvirus: dopo averlea toccate, lavarsi le mani.
5) I pacchi e la spesa a domicilio sono pericolosi?
Come sopra: lavarsi dopo aver maneggiato i pacchi.
6) Le case sono spesso piccole… ci sono consigli pratici per gli ambienti chiusi?
Arieggiare. In questi giorni non c’è traffico, e quindi vanno bene anche le finestre su strada. Non lasciatele aperte di notte, però. È fondamentale arieggiare dopo aver pulito.
7) Bastano i normali detersivi?
Sì: acqua e sapone, alcol a 75%, candeggina. Pulite anche i computer e gli smartphones che di fatto sono estensioni delle mani. E non passatevi il cellulare.
8) Con il caldo il virus sparirà?
Il caldo è nemico dei virus che passano per le vie respiratorie e nel naso. Ma di certo la primavera non esaurirà l’epidemia: al limite l’attenuerà.
9) Come possiamo difenderci dalle fake news?
Informandoci soltanto sui siti istituzionali o chiedendo al nostro medico. E diffidando delle chat.
Di più: non fate domande ai gruppi di chat.
10) Il Sud si sta attrezzando?
Nel Sud ci sono realtà molto diverse. Comunque, i posti in terapia intensiva, che erano poco più di mille, sono già aumentati del 50%. Dobbiamo rispettare le regole perché abbiamo bisogno di tempo. Per attrezzare la sanità pubblica, e per arrivare a una cura e a un vaccino. Solo allora potremmo avere “l’immunità di gregge”.
Non come pensano di fare in Gran Bretagna.
11) Chi può fare il tampone e quando?
Restano valide le disposizioni del 26 febbraio: può chiederlo chi ha sintomi e ha avuto contatti con persone contagiate o provenienti da “zone rosse”.
12) Se ho un po’ di febbre, mi devo subito preoccupare o ci devono essere altri sintomi?
Ribadendo che si può essere positivi e asintomatici, bisogna prestare attenzione alla febbre, soprattutto se si uniscono tosse, respiro faticoso e altri disturbi respiratori. Non bisogna andare al pronto soccorso, ma chiamare il medico di base o i numeri disposti dalle varie regioni.