STEFANO DISEGNI
Assolutamente no. Tanto che il primo ministro Rutte ha voluto personalmente inviarmi una lettera che sono molto felice di condividere con gli amici di Oggi.
Era in olandese e l’ha tradotta su Google. Ma anche in lingua originale sarebbe stata di facile comprensione: nei Paesi Bassi vige infatti una specie di tedesco parlatomentre si tossisce. Lieve von Botturen, scusa se io scrivo tema ogni volta che mandare lettera a Conte torna sempre indietro con stampo «destinatario sconosciuto».
Io letto che voi spaghetti pensate che noi popolo bravo e coraggioso vi riteniamo inferiori solo perché non voler dare a voi altri denaro da spendere per suonare mandolino sotto il sole di bella Italia. Errore!
Olanda ama molto Italia. Ci piacciono tutte le vostre specialità più conosciute al mondo: pizza, Pavarotti, evasione fiscale, parcheggio doppia fila. Noi sempre in vacanza da voi perché costare poco e potere girare senza cintura.
I nostri popoli sono legati da un grande sentimento: vostri politici vendere fumo, noi lo compriamo. Vostri politici mandare tutto a puttane? Noi metterle in vetrina. Vostri politici avere trascinato Paese nel cacao? Noi farci cioccolata. Noi vi vogliamo bene, amici scansafatiche.
Ma come diceva Marco Van Basten quando Berlusconi voleva farlo direttore de Il Giornale per aggirare le norme antitrust: «A tutto c’è un limite».
Non essere niente di personale. Però, come diciamo ad Amsterdam, le chiacchiere stanno a zero, il vostro deficit sta a miliardi di miliardi.
Quindi facciamo così: noi dare prestito, voi dare garanzia. Ci basta poco: il Molise, ad esempio. Tanto non esiste. Ci facciamo una bella piantagione di Maria così finalmente la vedete anche voi ed è andata. Affare fatto? Un saluto dai Paesi Bassi. Vi consiglio di mettere le mani sui vostri, magari porta fortuna.
Mark Rutte