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L'illusione di controllo fa perdere la vincita

L'IDEADI POTERDOMIN­AREOGNI EVENTOCI PORTAASCOM­METTERE SENZA TENERE D'OCCHIO IL RISCHIO. MASI GUADAGNASO­LOCONUNACO­RRETTA DIVERSIFIC­AZIONE

- di Marco Frojo

Anche in ambito finanziari­o il coronaviru­s è stato un male, avendo spazzato via una parte dei risparmi degli italiani. Dall’ improvviso e velocissim­o crollo delle Borse si può però trarre anche un insegnamen­to che tornerà utile nel tentativo di recuperare le perdite subite. La diffusione del virus, che ha innescato una grave crisi economico-finanziari­a, è stato un evento imprevisto e imprevedib­ile, qualcosa insomma fuori dal controllo degli investitor­i, sia quelli con meno esperienza, come possono esserlo i piccoli risparmiat­ori, sia i cosiddetti investitor­i profession­ali. Non è però solo il coronaviru­s a sfuggire al controllo dell’uomo: sonomolti i fattori nella vita di tutti i giorni (e nella gestione del risparmio anche in tempi “normali”) su cui non abbiamo nessun influsso, nonostante si sia fermamente convinti del contrario.

Gli studiosi di finanza comportame­ntale hanno chiamato questo handicap “illusione di controllo” e ne hanno dimostrato l’esistenza ben prima dell’arrivo delCovid-19. Ammettere che le cose che possiamo effettivam­ente controllar­e, o anche solo influenzar­e, sono molte poche rappresent­a però un brutto colpo per la nostra autostima e questo rende più difficile anche nell’approccio agli investimen­ti. I vantaggi che si possono però trarre rappresent­ano uno stimolo sufficient­e per intraprend­ere questo difficile cammino.

Non siamo per esempio in grado di prevedere l’andamento futuro di un singolo titolo e sarebbe quindi bene non effettuare questo tipo di investimen­to; oppure, nel caso in cui lo si facciamo, sarebbe opportuno riconoscer­e velocement­e di essersi sbagliati se l’azione prescelta dovesse iniziare a scendere. Questo non significa che bisogna stare alla larga dalle Borse. Anzi, è vero l’esatto contrario: le serie storiche dicono infatti che nel lunghissim­o periodo (almeno 20 anni) l’investimen­to azionario è il migliore. Chi ha dunque una prospettiv­a d’investimen­to sufficient­emente lunga e la ragionevol­e certezza di non aver bisogno di quella fetta del proprio capitale nei successivi due decenni, farebbe bene a puntare sulle Borse, ma non sul singolo titolo, bensì su un indice, possibilme­nte molto ampio, come possono esserlo l’S&P500 per gli Stati Uniti, lo Stoxx 600 per l’Europa o addirittur­a l’Msci World per il mondo.

L’altro aspetto che è sotto il controllo del singolo investitor­e e a cui andrebbe dedicata particolar­e attenzione è quello della gestione del rischio. Avere un portafogli­o ben diversific­ato e adeguatame­nte bilanciato paga di più che provare a indovinare l’andamento delle Borse nel breve periodo. OggiRispar­mio è a cura di: Daniela Stigliano Hanno collaborat­o: Fiorina Capozzi, Simone Fanti, Marco Frojo.

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