L'illusione di controllo fa perdere la vincita
L'IDEADI POTERDOMINAREOGNI EVENTOCI PORTAASCOMMETTERE SENZA TENERE D'OCCHIO IL RISCHIO. MASI GUADAGNASOLOCONUNACORRETTA DIVERSIFICAZIONE
Anche in ambito finanziario il coronavirus è stato un male, avendo spazzato via una parte dei risparmi degli italiani. Dall’ improvviso e velocissimo crollo delle Borse si può però trarre anche un insegnamento che tornerà utile nel tentativo di recuperare le perdite subite. La diffusione del virus, che ha innescato una grave crisi economico-finanziaria, è stato un evento imprevisto e imprevedibile, qualcosa insomma fuori dal controllo degli investitori, sia quelli con meno esperienza, come possono esserlo i piccoli risparmiatori, sia i cosiddetti investitori professionali. Non è però solo il coronavirus a sfuggire al controllo dell’uomo: sonomolti i fattori nella vita di tutti i giorni (e nella gestione del risparmio anche in tempi “normali”) su cui non abbiamo nessun influsso, nonostante si sia fermamente convinti del contrario.
Gli studiosi di finanza comportamentale hanno chiamato questo handicap “illusione di controllo” e ne hanno dimostrato l’esistenza ben prima dell’arrivo delCovid-19. Ammettere che le cose che possiamo effettivamente controllare, o anche solo influenzare, sono molte poche rappresenta però un brutto colpo per la nostra autostima e questo rende più difficile anche nell’approccio agli investimenti. I vantaggi che si possono però trarre rappresentano uno stimolo sufficiente per intraprendere questo difficile cammino.
Non siamo per esempio in grado di prevedere l’andamento futuro di un singolo titolo e sarebbe quindi bene non effettuare questo tipo di investimento; oppure, nel caso in cui lo si facciamo, sarebbe opportuno riconoscere velocemente di essersi sbagliati se l’azione prescelta dovesse iniziare a scendere. Questo non significa che bisogna stare alla larga dalle Borse. Anzi, è vero l’esatto contrario: le serie storiche dicono infatti che nel lunghissimo periodo (almeno 20 anni) l’investimento azionario è il migliore. Chi ha dunque una prospettiva d’investimento sufficientemente lunga e la ragionevole certezza di non aver bisogno di quella fetta del proprio capitale nei successivi due decenni, farebbe bene a puntare sulle Borse, ma non sul singolo titolo, bensì su un indice, possibilmente molto ampio, come possono esserlo l’S&P500 per gli Stati Uniti, lo Stoxx 600 per l’Europa o addirittura l’Msci World per il mondo.
L’altro aspetto che è sotto il controllo del singolo investitore e a cui andrebbe dedicata particolare attenzione è quello della gestione del rischio. Avere un portafoglio ben diversificato e adeguatamente bilanciato paga di più che provare a indovinare l’andamento delle Borse nel breve periodo. OggiRisparmio è a cura di: Daniela Stigliano Hanno collaborato: Fiorina Capozzi, Simone Fanti, Marco Frojo.