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EnzoMiccio « PechinoExp­ress? Rispetto a organizzar­e matrimoni è stata una passeggiat­a»

«SONOSPIETA­TOENON GUARDOIN FACCIA A NESSUNO» , AMMETTE. «PERCHÉLAVO­ROINUN SETTORE STRESSANTE E NONPOSSOFI­DARMI». POI DICE: «ORAHODECIS­ODI DEDICARMI PIÙAGLI ALTRI. MATRANQUIL­LI, NONDIVENTO­PADRE PIO!»

- di Dea Verna

« Sì, sono spietato, non guardo in faccia a nessuno, sono una condanna per chi mi sta attorno». Enzo Miccio è una iena e lo sa: il wedding planner più famoso d’Italia passerà alla storia anche come il concorrent­e di Pechino Express più competitiv­o di tutti. Non gli è andata bene: la vittoria tanto agognata gli è stata strappata dalle Collegiali. Ma lui e la sua compagna di viaggio Carolina Giannuzzi, sono i vincitori morali del reality.

Enzo, prima di vederla in azione molti avranno pensato che lei, a Pechino Express, sarebbe durato come un gatto in tangenzial­e. «Lo capisco, per l’amor del cielo. Ma sotto sotto, me la ridevo: “Belli, aspettate di vedermi in azione”. Vedevo questi concorrent­i tutti fisicati, i Gladiatori, i Guaglioni. Beh, sapere che li ho mandati a casa mi fa piacere».

La vittoria mancata brucia a? «Quando fai un percorso come e il nostro, è ovvio che ci rimani male. Non abbiamo vinto perché è un programma imprevedib­ile. Puoi correre come un pazzo, vincere gran parte delle prove come abbiamo fatto noi, ma poi basta un autista che ti porta in un posto treminuti dopo e vanifica tutto».

ÈUN PROGRAMMA IMPREVEDIB­ILE. PUOI CORRERE COME UN PAZZO, MA BASTA UN AUTISTA IN RITARDOEPE­RDI

Costantino l’ha definita spregevole, spietato, iena.

«A Costantino piaceva il mio senso di competizio­ne perché ho spronato tutti. Ho fatto capire agli altri che non eravamo lì a fare i turisti, ma perché c’era una gara. Alla fine del programma, Costantino mi ha dedicato un tweet chemi ha commosso. Ha scritto: “Collegiali, voi avete conquistat­o il traguardo finale, EnzoMiccio il mio cuore”».

Ma è vero o no?

«Sono spietato nel senso positivo del termine: sono esigente con me stesso. Non è che debba per forza sbandierar­e una vittoria o fare il primo della classe. Il mio è senso del dovere: se prendo un impegno, non ci sono santi, lo devo realizzare al meglio».

Si è detto che tra voi e i Gladiatori ci fosse un’alleanza. Però in semifinale non ci ha pensato due volte a eliminarli.

«Sono stati compagni di viaggio leali, carini, come noi. Noi non abbiamo mai fatto sgambetti, siamo stati onesti. Avevamo un bel rapporto, ma cosa vi devo raccontare, è una gara! Non mi sento scorretto se ho mandato a casa i Gladiatori, sono loro che sono arrivati al penultimo posto. Se volevano arrivare in finale, dovevano correre di più».

Non ha maltrattat­o Carolina? «Abbiamo un rapporto sincero, leale, di due persone che si stimano. E le voglio un gran bene. Lei sa che sono il suo capo, è diventata quello che è grazie a una scuola che si chiama EnzoMiccio. Non la tratto con i guanti di velluto, ma noi lavoriamo sotto stress. Io devo essere meraviglio­so, soave, leggero con le mie clienti. Ma con qualcuno dovrò pure svalvolare, i miei collaborat­ori fanno da cuscinetto».

Quindi la sua competitiv­ità nasce dal suo lavoro.

«Organizzar­e matrimoni non è tutto fiocchi e petali di rosa, è una guerra! Pechino Express è dura, anche di più

di quello che si vede in tv, ma rispetto ai matrimoni è una passeggiat­a».

Nel programma, in auto, gli altri concorrent­i si rilassavan­o. Lei invece stava addosso agli autisti. «Perché sbagliavan­o strada! Quando organizzo i matrimoni non è che mi fido di quello che mi dicono gli altri. Vado in cucina a vedere se ci sono tutti i camerieri, se sono vestiti bene, se è apparecchi­ato a dovere. Questo è ilmio lavoro, e lo trasporto nella vita, è una cosa terribile, ma è così». È tornato cambiato da questa esperienza?

«Il tempo è la cosa più preziosa che abbiamo e, durante il viaggio, tante persone ci hanno dedicato il loro. Qualcuno ha percorso 150 chilometri per portarci in un posto. Io l’avrei fatto? Ma se la mattina quando scendo di casa già corro, figurati se mi ferma uno con lo zaino per strada che vuole essere portato a Bologna e io ce lo porto. Eppure queste persone lo hanno fatto. Anch’io voglio dedicarmi di più agli altri. Ma non pensate che diventi Padre Pio! ( ride) ».

E ora in quarantena una persona attiva come lei come fa? «Sono molto attivo: faccio da assistente sociale per le mie spose, curo i miei social, programmo le attività da settembre in poi. E poi mi sono occupato meraviglio­samente della mia casa, non c’è un granello di polvere o un cassetto in disordine. La mia cabina armadio ora farebbe invidia alle ragazze di Sex and the city. E mi sono messo a stirare tutto, anche i tovaglioli. Trovo che l’uomo che stira sia molto sexy».

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Quante corse con Caterina!
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Ha dimostrato resistenza alla fatica
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Sempre con l’adrenalina al massimo Litigano masi vogliono bene
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 ??  ?? COME DUE SORELLE Nicole Rossi, 19, e Jennifer Poni, 19 (anche a destra). Sullo sfondo, Costantino della Gherardesc­a.
COME DUE SORELLE Nicole Rossi, 19, e Jennifer Poni, 19 (anche a destra). Sullo sfondo, Costantino della Gherardesc­a.

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