Reportage I vip velati (e svelati)
I PRIMI PIA NIDI UN GRANDE FOTOGRAFO E I RACCONTI DEI PERSONAGGI FAMOSI
Sino a quando lo tsunami Covid-19 non ha travolto le nostre vite, i volti coperti dallemascherine facevano parte di un immaginario cinematografico che ci pareva impossibile potesse diventare realtà. Nelle immagini di queste pagine, Claudio Porcarelli ha immortalato attori e personaggi dello spettacolo col volto coperto, «perché volevo che a parlare fossero solo gli occhi», spiega. È una collezione di foto del passato che oggi, in piena emergenza virus, assume tutto un altro significato e riporta gli occhi in primo piano. Abbiamo voluto provare a indagarlo, a interpretarlo, questo nuovo modo di comunicare e lo abbiamo fatto proprio assieme ai protagonisti delle immagini. «Sono un comico», dice Lino Banfi, «sono abituato a indossare una maschera invisibile quando sono in pubblico perché, si sa, chi fa ridere non può essere se stesso fuori di casa. Ora ho imparato a indossare anche la secondamascherina, quella sanitaria», spiega. «Nonmi fa impressione la situazione: sono un uomo di 83 anni sopravvissuto al tifo, alla malaria, all’epatite... Ho gli anticorpi nel fisico e nel cuore. Semmaimi preoccupa la mascherina perché sono un po’ sordo e colmio amicoEnzoArbore ci diciamo sempre: “Per fortuna che sappiamo leggere il labiale”. Ecco, adesso, quando sono in giromi ritrovo a urlare: “E che chevolo, stammi distante ma urla che non sento”», prova a scherzare uno degli attori più amati dagli italiani, ambasciatore Unicef e dell’Unesco.
«Il mondo è cambiato e noi siamo costretti a cambiare con lui», spiega Heather Parisi da Hong Kong. «Dobbiamo imparare a non illuderci che tutto tornerà come prima: d’ora in avanti la vita di una volta sarà vista come “trasgressione”. In un mondo asettico, avremo vergogna e paura ad abbracciarci, a toccarci e a baciarci. Mi sento già un pesce fuor d’acqua», si rammarica la ballerina. «Studiando teatro ho imparato che gli occhi dicono tutto», riflette Max Giusti che in queste settimane abbiamo visto a Pechino Express. «Per me mostrare solo lo sguardo è un vantaggio perché non sono Brad Pitt, non ho co
struito una carriera sul mio aspetto», racconta. E ci tiene a dire: «Iomi sento pronto ad affrontare qualsiasi sacrificio purché si torni alla normalità. Mi manca troppo abbracciare un amico, dare una pacca e andare a trovare i miei genitori. Siamo italiani, il calore umano ce l’abbiamo nel Dna». «Stiamo vivendo una grande lezione di autodisciplina», ragiona Martina Stella, «e seppurenel dolore, abbiamo la possibilità di fermarci a osservare meglio i nostri cari, a ripensare le nostre vite, a capire come trasformare questo dramma in un’opportunità. Sono ottimista perché vedo un’immensa forza nella gente, vedo generosità e desiderio di rialzarsi», dice l’attrice dalla sua quarantena. Anche Christian De Sica è ottimista: «Noi italiani siamo un popolo di geni, persone che volano alto: ci inventeremo il modo di farcela. Per adesso, però, mascherine e distanza sociale stanno modificando in peggio la socialità. Mi impressiona che quando incrocio una persona sul marciapiede, si allontana. Ci trattiamo da appestati. Regna la paura», valuta l’attore. «Finalmente apriremo il cuore e non solo la bocca, tanto per dire qualcosa», pensa, invece, Martina Colombari. «Questa sorta di bavaglio che dobbiamo usare forse ci insegnerà a comunicare meno e meglio. Magari diventeremo più autentici, chissà. E impareremo ad ascoltare di più. Questa catastrofe non è successa per caso: la vita ci sta dicendo che abbiamo sbagliato tanto».
«Il nostro modo di comunicare è già cambiato radicalmente e si modificherà per sempre», è convinto Emanuele Filiberto di Savoia, in Svizzera con la sua famiglia. «Mimancano gli abbracci ma dovrò abituarmi perché niente sarà più come prima. Tutte queste vite perse ci impongono di dare un senso a quanto è successo: dovremo rivedere le nostre priorità», spiega Emanuele Filiberto mentre sta lavorando a un progetto che aiuti piccoli e medi imprenditori a ripartire col lavoro. «Abbiamo organizzato workshop on line dove si incontrano esperti, operatori, imprenditori e anche chi cerca lavoro o ha idee. Perché l’unione fa la forza. Sempre».