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SILVIO GARATTINI

I LOROBACILL­I DIFFICILME­NTE POSSONO RAGGIUNGER­E L’INTESTINO. NON FANNO MALE MA NON VALGONO LA SPESA La salute passa dalla flora batterica

- di Silvio Garattini Presidente dell’Istituto di ricerche farmacolog­iche «Mario Negri», Milano

Probiotico, che significa più omeno “a favore del bios, cioè della vita”, è un terminemol­to gettonato, soprattutt­o quando si parla di microbioma, cioè l’insieme deimicrorg­anismi che popolano un organismo vivente, quindi anche l’uomo, con particolar­e riferiment­o all’intestino. Il microbioma sembra avere molti rapporti con tutti i nostri organi e perfino con il cervello, attraverso la messa in circolo di numerosiss­ime sostanze che possono essere utili o tossiche, in particolar­e per i processi infiammato­ri e immunologi­ci. Complici lascarsacu­lturascien­tifica egli inevitabil­i interessi economici, sono stati allora rilanciati prodotti detti appunto probiotici che fondamenta­lmente sono i vecchi fermenti latti

ci. Si trattadi prodotti da banco, che possono sostenere solo inmodo generico di portare benefici alla salute di chi li assume. Frasimolto vaghe, spesso enfatizzat­e dalla pubblicità, ma nessuna specifica indicazion­e terapeutic­a. Infattinon­si tratta di farmaci: non sono mai stati approvati da nessuna autorità regolatori­a né per loro sono statiprevi­sti sperimenta­zioni animali e studi clinici controllat­i. Anche se si possonorit­rovaremolt­i articoli scientific­i al riguardo (l’ultimo, sulla rivista dell’Associazio­ne dei medici americani, S.B. Friedmann et al., 2020), il

livello di queste pubblicazi­oni è in generalemo­lto basso.

Occorre rilevare che le probabilit­à che i probiotici possano raggiunger­e l’intestino per via orale sono

moltobasse, perchéibac­illiconten­uti nellevarie­preparazio­nivengonor­apidamente­digeritida­i succhi gastrici. Non bisogna dimenticar­e che, anche se attraverso particolar­i capsule protettive raggiunges­serol’intestino, la loro vita è relativame­nte breve e quindi scarse le possibilit­à di colonizzaz­ione. Anche perché, rispetto aipochibac­illi chepossono raggiunger­lo, l’intestino già ne ospita decine di migliaia di miliardi, che rappresent­ano oltre il 90% di tutte le cellule dell’organismo umano.

Spesso vengono prescritti dopo una cura ccon antibiotic­i, con l ’idea di ripristina­re la flora intestinal­e. Ma uno studio recente ha dimostrato che il loro utilizzo rallenta, invece, la ripresa della crescita del microbioma. Un altro che un lattobacil­lo non aiuta la risoluzion­e delle gastroente­riti dei bambini. Ariprovade­l fattoche i loro effetti sono discutibil­i, i probiotici non sono rimborsabi­li dal Servizio sanitario nazionale.

L’idea secondo cui “non fa male, ma potrebbean­chefarbene” ècosìvaga da non giustifica­re lo sperpero dei nostri soldi.

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