Benessere
Tutto sull’ozonoterapia
Èdi pochi giorni fa la notizia che l’utilizzo dell’ossigeno-ozono terapia sia diventata in alcuni ospedali utilissima nell’emergenza corona
virus, poiché il potere anti- infiammatorio e sulle difese immunitarie dell’ossigeno-ozono aiuterebbe a contrastare la malattia nelle infezioni
da Covid-19, con un miglioramento della funzionalità polmonare. La pratica dell’ozono terapia è però molto antica e nasce nei campi di battaglia della Prima guerra mondiale, dove furono notati effetti benefici nella disinfezione delle ferite e nell’accelerazione della loro guarigione.
Abbiamochiestodi farcicapiremeglio di che cosa si tratta a Claudio Tavera, membro del board scientifico Nuova Fio (Federazione italianaossigeno-ozono) e segretariogeneraledi Potenziattiva (Società italiana di medicina potenziativa), esperto nel settore della medicinaantiaging, consedenella clinica Potenziativa in apertura a Como e collaboratore della clinica Sotherga di Milano.
Perché questometodo contrasterebbe il virus?
«L’azione dell’ossigeno-ozono terapia nella forma definita “sistemica” sul miglioramento della risposta immunitaria dell’organismo è documentata scientificammente già da diversi anni. L’’emergenza sanitaria attuale haa favorito una sua possibile appplicazione non solo quandoo i pazienti raggiungono una graave insufficienza respiratoria da “tempesta infiammatoria” e vengono intubati, ma anche nelle fasi iniziali lievi della malattia».
Al punto da diventare un protocollo ospedaliero...
«Dopo lo studiopilota condottoall’ospedale di Udine dal dottor Amato De Monte, si è avviato un protocollo sperimentale al Policlinico Umberto
I di Roma, insiemeaquello creatodal nostro Comitato scientifico in Nuova Fio, a cui al momento hanno aderito gli ospedali di Rovereto, Gorizia, Bari, ma anche Bucarest e Timisoara in Romania».
Di che si tratta?
«Si preleva temporaneamente un vo
lume di sangue di circa 200 ml da una vena del paziente e lo si miscela delicatamente e per pochiminuti con undeterminato volume di ossigeno e ozono. Fatta questa operazione, il sangue viene reinfuso lentamente nella vena del paziente: il trattamento dura circa 20-30 minuti. Ma è importante rimarcare che non è asssolutamente una pratica trasfusionale».
Perché l’ossigeno-ozono o terapia può migliorare la risposta im munitaria?
«Il suomeccanismo non ha nulla a che vedere con que llo di un vaccino ma fortifica a la
nostra reazione di difesa non solo contro i virus, ma anche verso batteri e funghi.
Non bisogna però assolutamente far confusione con l’effetto antivirale diretto dell’ozono, legato alle sue proprietà germicide, che possiamo considerare valido sololo per la sanificaziones degli ambienti chiusi».
Può essere un aiuto preventivo per la salute durante la fase 2 o in un post- Covid-19?
«Assolutamente sì. Quello sulla risposta immunitaria è solamenteunodegli effetti biologici dell’ossigeno-ozono terapia, unitamente ad altri quali
l’azione antiossidante controi radicali liberi, quella anti- infiammatoria, di miglioramento del trasporto dell’ossigeno e del suo assorbimento da parte dei tessuti e degli organi del nostro corpo.
Tali benefici sono fondamentali anche per conferire benessere generale ed energia, effetto costantemente riportato dai pazienti che la praticano».
Che fascia di pazienti può procedere con questa terapia?
« Dai giovani adulti fino agli anziani, il trattamento è un potenziale intervento
di prevenzione e di potenziamento di molteplici funzioni fisiologiche dell’organismo.
Riveste inoltre un ruolo cardine negli interventi terapeutici previsti dalla medicina potenziativa, branca di recentissima introduzione in Italia e di cui mi occupo personalmente, che prevede di ottimizzare le performance mentali e fisiche, nonché di ritardare il più possibile l’insorgenza delle patologie legate all’invecchiamento corporeo».