Positiva da 69 giorni... e non sono l’unica
GUARITA DA 2 MESI MA 7 ESAMI DICONO CHE HA IL VIRUS. LE PERSONE NELLA STESSA SITUAZIONE SONODECINE
Lei è BiancaDobroiu, 23anni, modella di origini romene residente a Bologna. Dopo più di due mesi risulta ancora positiva al Covid-19 diventando un caso nazionale. E se da una parte questa ragazza sta combattendo con il coronavirus dall’altra sono settimane che lotta anche con un altro pericoloso nemico: gli hater del web.
Come ti senti fisicamente?
«Sto bene: faccio sport, guardo la tv, uso i social, ma ovviamente devo restare barricata in camera e sto iniziando a “impazzire”. Non ce la faccio più».
Che effettof ffa fifinirei su tutti i giornali e in tv?
«Molta ansia... mi sento troppo esposta, ma penso che lamia testimonianza serva molto ad aiutare gli altri».
A oggi, 4 maggio, sei positiva da quanti giorni?
«Ho perso il conto: 69 giorni penso». Quanti tamponi hai fatto?
«A breve l’ottavo».
Ma sei sola in casa?
«No, c’è mia mamma ma fortunatamente è negativa da tempo ed è uscita dalla quarantena: mi prepara damangiareemi lascia il cibo in cucina, cerchiamo di non incontrarci. Anche se non posso stare con lei sapere che è a pochimetrimi rassicura. Non so come avrei fatto se fossi stata qui da sola per tutto questo tempo».
Te la senti di ritornare a quel 28 febbraio, quando tutto è iniziato? «Non è facile, mi sembra passata una vita. Era un giovedì notte, verso le 3, stavo dormendo. Improvvisamente mi sono svegliata perché ho iniziato a tremare fortissimo, così dal nulla. Come se ci fosse un terremoto dentro di me. Avevo le vertigini, mi girava la testa. Misuro subito la febbre e leggo 39.7. Non ci potevo credere. Chiamo mia mamma che porta una Tachipirina, la
febbre scende velocemente a 38 così mi rilassoemi rimetto a dormire. Sarà la solita influenza, penso...».
E poi?
«Passano circa 3 ore, sono le 6 del mattino del 28 febbraio. Il letto era diventato incandescente, mi sembrava di prendere fuoco, sentivo come se le mie ossa fossero diventate di cristallo, qualsiasi minimo movimento facessi il dolore era lancinante. Era una sensazione e un dolore mai provato: come se da un momento all’altro le ossa si potessero spezzare. Ho un ricordo terribile. Avevo anche un mal di testa tanto forte da non capire dove mi trovassi. Mi riprovo la temperatura: era arrivata a 40.7! A quel punto chiamiamo il 118. Si parlava ancora poco di Covid-19 in Italia, sinceramente non ho pensato potesse essere quello. L’ambulanza arriva alle 11, dopo circa 5 ore. Stavomalissimo, ero a pezzi. Arrivo all’Ospedale Sant’Orsola di Bologna verso le 11.30, e lì inizio anche ad avere una tosse incredibile. Ogni colpo di tosse era come se il petto mi esplodesse. Sentivo delle fitte, degli strappi chemi procuravano dolori, come se avessi delle lame nel petto. In ospedale ci sono rimasta per 6 giorni, i primi 5 sono stata davvero male, ho avuto febbre oltre i 40 per più giorni nonostante la Tachipirina e gli anti-infiammatori. Al sesto giorno, fortunatamente, vengo dimessa perché vengo considerata “fuori pericolo” e così sono tornata a casa, ovviamente in isolamento nella mia stanza».
In quei momenti cos’hai provato? «Non ho avuto paura. Ho un carattere forte, ma è un’esperienza che non dimenticherò facilmente».
Dove pensi di aver preso il virus? «Penso a Milano, città che frequento spesso principalmente per la movida. Il contagio, come ormai si sa, è molto rapido e basta un abbraccio o una
chiacchierata per rimanere fregati». E ora?
«La cosa inizia a spaventarmi. Non è normale tutto questo, e ancor di più se io dal 10 di marzo non ho più alcun sintomo».
Ma i medici cosa ti dicono? «All’inizio tutti mi dicevano che per negativizzarsi bastavano 10-15 giorni, poi sono diventati 21, poi 28, e adesso? Io sarò anche un caso anomalo perché 69 giorni sono tanti, ma in queste settimane mi hanno scritto in tanti dicendomi di essere positivi da 30- 40-50 giorni, quindi non capisco perché di questo non si parli. Vorrei dire a tutte quelle persone che come me sono positive da diverse settimane e che sono convinte di essere le uniche: non è così, siamo tanti. E ci tengo a farlo sapere perché anch’io prima di ricevere i primimessaggi ero convinta di questo, ma da quando ho scoperto di non essere la sola mi sono sentita molto meglio».
Ti hanno scritto in tanti?
«Sì e li ringrazio tutti. Purtroppo però non sono soltanto messaggi per darmi forza o condividere la loro esperienza. Mi hanno anche insultata e minacciata, mi hanno scritto le peggiori cattiverie: “Hai le difese immunitarie scarse, anche qui è successo a una ragazza positiva alCovid-19, ed è morta dopo 22 giorni”; “Fai attenzione al Covid-19... Potrà ucciderti silenziosamente”; “Ma non ti fai schifo a usare questa situazione per avere visibilità? Sei feccia umana”; “Quanto ti hanno pagata per mentire su questo virus?”; “Spero che finisci intubata così la smetti di parlare...”; “Vai a farti intubare così stai zitta!”; “Non hai possibilità... tra qualche giorno morirai come una ragazza che conosco”. Potrei continuare, ne ho ricevuti decine e decine. Questa cattiveria gratuita mi lascia senza parole. Mi fa molto arrabbiare, oltre a essere malata devi pure subire questa violenza psicologica. Queste persone non si rendono conto di quello che si prova a essere malati di un virus sconosciuto. Fa tutto molta paura».