Oggi

Nessuno è perduto per sempre Gesù non ci lascerà soli

È IL TESTAMENTO DI NOSTRO SIGNORE, LA DICHIARAZI­ONE PUBBLICA DELLE SUE ULTIME VOLONTÀ: PAROLE CHE ALLEVIANO LE PENE DI CHI SOFFRE

- di Mons. Vincenzo Di Mauro - vescovo

Il passo diVangelo proclamato domenica 10maggio, in questa quinta domenica di Pasqua ( Gv 14,1-12 nel rito romano e Gv 14,21-24 nel rito ambrosiano) ci rimanda all’ultimo pasto consumato daGesù con i suoi discepoli prima di essere arrestato, giudicato sommariame­nte e consegnato alla morte.

Qualcuno definisce questo discorso di Gesù come il suo testamento, la dichiarazi­one pubblica delle sue ultime volontà: che si amassero l’un l’altro, come ha insegnato e fatto lui e cioè fino a spendere la propria vita per le persone amate. Spesso capita di ascoltare proprio questo brano durante le cerimonie funebri, i funerali. Forse, per consolare i parenti che sentono molto il distacco dalla persona amata, la Chiesa ha previsto queste parole di consolazio­ne: «Non sia turbato il vostro cuore… io vado a prepararvi un posto… poi verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi». E, dinanzi alle obiezioni di alcuni discepoli ( Tommaso, Filippo, Giuda) ecco una delle affermazio­ni più sbalorditi­ve: «Io sono la via, la verità, la vita!». Come a dire: credetemi! Ci potremmo domandare, innanzitut­to, che cosa offrono alla nostra vita, al nostro pensiero, alle nostre difficoltà, queste parole. Poi potremmo anche azzardare l’ipotesi che, forse, qualche guarigione, qualchemir­acolo in più, soprattutt­o di questi tempi, ce lo saremmo aspettato.

E invece no: una dichiarazi­one di presenza, di condivisio­ne, di immanenza del Padre. E così mi viene spesso alla mente che quando una persona è malata, in un ospedale, l’attesa più profonda del suo cuore non è l’arrivo di qualcuno con la bacchetta magica che la faccia star bene subito. Ma, forse, l’attesa più importante è quella di una persona che stia accanto a lui, magari nel la sua impotenza, ma che stia lì, ad ascoltarlo, a tenergli la mano… a sussurrarg­li che è questione di tempo e poi si vivrà ancora tutti insieme, in questa grande casa del Padre che ha innumerevo­li stanze, e che non patirà più gli “scherzetti” del dolore, della morte! E con la promessa: «Non vi lascerò orfani» si conclude questo passo da una parte difficile e insieme consolante. Vado col pensiero a quanti di noi hanno perso una persona cara e spesso hanno temuto di averla persa per sempre. Ebbene, quante volte l’abbiamo sognata, sentita; quante volte abbiamo avvertito la sua presenza accanto a noi, quasi a ripeterci le ultime parole di Gesù: «Non vi lascerò orfani!».

 ??  ?? L’ULTIMA CENA, OGGI Un’immagine scherzosa dell’Ultima Cena, in cui Gesù si collega con gli apostoli in videochat, come molti di noi hanno fatto in quarantena.
L’ULTIMA CENA, OGGI Un’immagine scherzosa dell’Ultima Cena, in cui Gesù si collega con gli apostoli in videochat, come molti di noi hanno fatto in quarantena.

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