Lui non ne può più: preferisce tornare sotto le armi
PER PRIMI AVEVAMO SVELATO I SUOI RIMPIANTI DOPO L’ ABBANDONO DEL REGNO UNITO. ORA UN SUO AMI CODICE AL QUOTIDIANO DAILYT EL EGRAPH:«NONRI ESCE ACR EDERE CHE IN POCHI MESI LA SUA VITA SIA STATA RIBALTATA E HA NOSTALGIA DEI COMMILITONI»
Fosse ancora capitano dei marines potrebbe nascondersi dietro la divisa, quella che lo ha protetto, almeno parzialmente, per dieci anni della sua vita. Indossandola diventava Captain Wales e veniva trattato come tutti gli altri. Come un ragazzo normale. Oggi il principe Harry rimpiange quel periodo. Di più: gli manca terribilmente, avrebbe confessato a qualche amico rimasto in Gran Bretagna.
Non è un caso che a riferire dei tormenti del giovane duca sia stato il Daily Telegraph, non un tabloid, ma un quotidiano autorevole, uno di quelli nonmessi al bando daMeghan e Harry, che recentemente hanno deciso di tagliare fuori i vari Sun e Daily Mail, ostili fin dall’inizio. «A Harry manca il cameratismo delle forze armate e non riesce a credere che in pochi mesi la sua vita sia stata letteralmente ribaltata», recita la fonte di assoluta affidabilità.
Oggi aveva già anticipato il parziale pentimento di Harry. Lasciare la famiglia reale per andare a fare il golden boy a Hollywood forse non si è rivelata la mossa giusta. Forse il principe si sente inutile nella città delle celebrità e dell’apparenza, dove Meghan invece è nata e si muove da padrona di casa.
La fonte si affretta ad aggiungere anche che il duca «non incolpa la moglie» di questa situazione. Ma pensa che se fosse ancora un militare «si sentirebbe più protetto» dal diluvio di critiche e calunnie piovutegli addosso dopo la Megxit. E aver dovuto rinunciare ai suoi titoli militari (oltre a quello di capitano anche quelli di comandante onorrario della RAF e comandante della Royal Navy) è stata la conseguenza più penosa della fuga da Londra. Complice anche la quarantena forzata, adesso Harry si ritrova a fare il papà (Archie ha appena compiuto un anno), il marito e il vip. Un uomo senza missioni né cause. Senza un mandato ufficiale, come quello reale. Resisterà a questo nulla?
Per fortuna ha accanto il ciclone Meghan con i suoi piani megalomani per cambiare il mondo o perlomeno provarci. La fondazione appena nata, Archewell, avrebbe proprio questo scopo. Ma per il momento le buone intenzioni non si sono tradotte in azio
ni. Abbiamo visto Harry in tv (sicuramente su consiglio della moglie), che introduce un episodio speciale del Trenino Thomas, la duchessa su Zoom che telefona a un’associazione benefica e poco altro.
Dalla sua villa con piscina, il secondogenito di Diana è stato costretto a guardare, con un po’ di invidia, il fratello William e la cognata Kate mentre ringraziavano i medici e gli infermieri britannici, cucinavano per i volontari, telefonavano alle loro charity, applaudivano insieme alla nazione tutti gli “eroi” della pandemia. I Sussex invece sono impegnati in tutt’altre vicende. A cercare casa, per esempio. Pare abbiano trovato la villa dei sogni (12 milioni di euro) nel quartiere Pacific Palisades, dove avranno come vicini Ben Affleck e Tom Hanks. E poi a collaborare con giornalisti amici e compiacenti alla loro prima biografia: Finding freedom ( Trovare la libertà) che uscirà l’11 agosto. Promette di rivelare retroscena piccanti della Megxit. Ma chissà che Harry non si penta anche di questo.