La quarantena con un comico? È tragica!
«ENRICO HA L’ UMORE A TERRA, PER FORTUNA SUBLIMA COL BRICOLAGE », SVELA L’ ATTRICE. EQUI RACCONTALA SUA ROUTINE AI TEMPI DEL COVI D, TRA GIOCHI CON MARTINA, LITI PER LASPESA E UNBARATTOCOL COMPAGNO: «IOGLIDOIL SECONDOFIGLIO, LUI MI SPOSA»
Ora possiamoi parlare. Sono in macchina».
Ma non può muoversi!
«Sono ferma: mi sono nascosta qui, la bambina e il bambino avrebbero “pasticciato” la nostra chiacchierata».
L’automobilista in incognito è Flora Canto. La bambinaèMartina, 3 anni. Il bambino è Enrico Brignano, 53 anni, che rintuzzerà le (bonarie) accuse di infantilismo con vocali “postumi”, a intervista conclusa. Abbiamo chiamatoFlora per duemotivi: primo, perché è uno spasso; secondo, per verificare una voce e fugare un dubbio: davvero i comici, in quarantena, diventano tragici? La famiglia Brignano è inchiodata da più di un mese a Dragona, tra Roma e Ostia, «nella casa in cui è cresciuto Enrico: ci siamo venuti per stare vicini a mia suocera».
Dica la verità.
«Beh, anche perché c’è un giardino: con Martina fa tutta la differenza del mondo. Certo ( affetta un tono snob, ndr), gli interni sono vecchiotti: vediamo la tele in un cubo nero e la lavastoviglie, qui, non è ancora arrivata. Per fortuna c’è er Pezzetta ».
Chi scusi?
«Enrico, alias il signor spugnetta. La cucina la riordina lui. Apparecchia, sparecchia, lava i piatti. A volte è fin troppo efficiente: non faccio in tempo a tirar fuori gli ingredienti della cena, che lui li ha già rimessi a posto. Così, quando la padella inizia a sfrigolare non li trovo più».
Da quando siete reclusi?
«Dal 9 marzo. Abbiamo festeggiato unmese e mezzo di prigionia con una bella amatriciana. Enrico, in realtà, era partito con l’idea di fare una dieta. Sa com’è finita? All’ingrasso: mangia per tre. Divorato il suo piatto, spazzola gli avanzi miei e di Martina».
Ma è vero che, in quarantena, i comici sono tristissimi?
«Beh, lo stato d’animo non è dei migliori. E poi mancano gli stimoli: i comici “creano” a partire da quel che vedono, dalle persone che incontrano. Però Enrico si tiene su. Sublima col bricolage. A volte rompe apposta delle cose per poterle aggiustare: è un grandissimo bricoleur ».
Lei invece sembra di ottimo umore. Sui social spopola con degli sketch irresistibili.
«Mah, sono un po’ lunatica. Il giorno peggiore è il lunedì».
Perché?
«Sa, passi la domenica in totale relax, poi arriva lunedì e tu ti dici: “Daje, si ricomincia!”. E invece... Niente, ancora relax. Viviamo in una specie di domenica continua».
Però la ispira, il relax.
«Mi ispirano le influencer. Loro fanno smart-working da una vita: stanno a casa, fingono di lavorare. Ora dalle loro parti vanno il fitness e la cucina. Io li pratico in contemporanea: faccio piegamenti sulle gambe mentre rosolo il pollo con le patate».
Mi descriva la sua giornata tipo.
«È scandita da tre appuntamenti fissi: colazione, pranzo e cena. Martina si sveglia per prima, poi sveglia me e insieme “rianimiamo” Enrico. Dopo i pasti, mi invento la giornata con mia figlia, giochiamo a tutto, mentre Brignano si chiude in garage e si accanisce con gli attrezzi».
Ma come, non la aiuta?
«Sparisce. Ogni tanto dicoaMartina: “Tesoro, vai a vedere quel signore nel box, quello col pizzetto: è papà”. Non vorrei se lo dimenticasse».
Brignano, via vocale: «La verità è che, in assenza del teatro, il bricolage è la mia passione, il mio sfogo. E mi ci dedico anche per non gravare sulla famiglia e lasciare libera Flora. Lo faccio per il suo bene».
Ci crede, Flora?
«No, ma lo perdono. Comunque, in clausura la vera differenza è tra chi ha figli e chi no. Ai single che si lamentano dareiuna capocciata sul setto nasale. Loro sono in vacanza, possono leggere, vedere le serie tv. Noi genitori siamo ai domiciliari».
A parte il bricolage, cosa fa Brignano per ammazzare il tempo?
«La pizza. E innaffia le piante. Sei volte al giorno. C’è l’edera che si sta arrampicando sulle nuvole».
Come avete spiegato il coronavi
rus a Martina?
«Ho usato le parole di quella virologa del Sacco ( Maria Rita Gismondo, ndr): “È solo una brutta influenza”. La mattina Marti ci guarda e chiede: “Ma neanche oggi andate al lavoro?”. Non so se sia contenta che restiamo o delusa perché non smammiamo».
Chi va a far la spesa?
«Ci sbraniamo per avere il privilegio di uscire. Io ieri ho spremuto nel lavandino tutto un tubetto di dentifricio e ho gridato: “Amore, è finito il dentifricio, vado a comprarlo!”. E lui: “Vado io, amore: la tua incolumità viene prima di tutto”. Non è mai stato così protettivo… Il problema è che ora ho la rinite allergica e quindi ogni tanto tossisco: non sa le occhiatacce che colleziono al supermercato!».
Se mi permette l’impudenza: com’è il sesso in quarantena?
«Alti e bassi. Vede, a stare sempre insieme non è che ti viene da dire “Come mi seimancato!”, che è la frase con cui di solito accendo le nostre notti. Che faccio, per farmi venì la nostalgia? Lo chiudo in bagno per tre giorni?».
Siete ostaggio di una curiosa impasse: lei vorrebbe il matrimonio e frena sul secondo figlio; Enrico darebbe subito un fratellino a Martina e rimanda le nozze.
«Abbiamo raggiunto un accordo, ci scambiamo i “prigionieri”: “Io dare figlio a te, tu darematrimonioame”».
Brignano, via vocale: «È un baratto che si può fare. Certo, bisogna valutare i tempi. Fare i due passi contemporaneamente sarebbe faticoso, soprattutto per lei. Vedi, amore: penso sempre al tuo bene…».
Altruista, il suo fidanzato…
«Un tesoro! A settembre partiamo col figlio, anche perché rimanere incinta adesso mi terrorizzerebbe: sa, fare le analisi e le visite con questa brutta influenza in giro…».