Le sfuriate di Miccio? Con un trucco le smonto
«QUANDO ENZO È ARRABBIATO LO LASCIO SFOGARE PERCHÉ SO CHE È SOLO IN ANSIAA », SPIEGA L’ASSISTENTE DEL WEDDING PLANNER. « NONMI OFFENDO SE SI LAMENTAA: SONO SICURA DEL MIO VALORE E DELLA SUA STIMA: LA SUA RABBIA NON MI SFIORA»
Caro! Caro! Carooo…». Chi ha seguito Pechino Express, lo sa: è il diminutivo del nome Carolina ripetuto ossessivamente in un crescendo di ansia da un Enzo Miccio col fiatone. Ecco, i fan di Pechino sanno anche questo: tutti abbiamo desiderato entrare nello schermo della tv e incerottare la bocca diMiccio, il wedding planner più famoso e più rompiscatole d’Italia, un guerriero ma anche un’autentica “sciagura” da avere accanto.
Lei, la Caro che sentivamo chiamare talmente spesso che la trasmissione ha brevettato il Carolinometro (il contatore vocale) è CarolinaGianuzzi, Gemelli ascendente Leone ( leoncino, va), segni particolari: SANTA. Una ragazza bionda ed esile con un muscolo della tolleranza che vincerebbe le Olimpiadi della pazienza. Ha partecipato a Pechino in coppia con
Miccio e i nervi le hanno retto. A chi, se non a lei, potevamo chiedere i segreti, i trucchi e i mantra da recitare per superare situazioni stressanti?
Carolina, lei ha riscosso la simpatia e la solidarietà del popolo italiano.
«In effetti non av rei mai pensato di ritro ovarmi sommersa dall’aff fetto di tanti sconosciuti e, in nvece, mi arrivano messaggi be ellissimi».
Lei lavora con Mi iccio da 8 anni e fate unmesti iere stressante: organizzate ma atrimoni. Come regge la tension ne degli eventi e le sfuriate del ca apo?
«È come accadeva a PechinoP Express: so che quando Enzo si i arrabbia è perché è in ansia e ha biso ogno di sfogarsi. Non me la prendo per rché so che non sono io il problema. Io o sono sicura di quello che sto facendo o e di quello che valgo e quindi non mim tocca. Io ed Enzo ci stimiamo profo fondamente: non pensa ciò che dice da a arrabbiato».
Come fa a tollerare e la pressione continua di un cap po ansioso?
«Enzo è un perfezionista. A Pechino giocava per vincere e anch’io amo le sfide. Nel lavoro lui ha la grande responsabilità di essere all’altezza del suo nome, un bel peso. Quando è insistente so che lo fa perché teme di non riuscire a dare il massimo e mi sta chiedendo aiuto. Mi sta spronando. È molto esigente ma mi ha scelta come assistente perché si fida di me. La prova è chemi ha anche voluta come sua partner di gioco. Un bel regalo».
Come l’ha convintaMiccio a fare Pechino Express?
«Non me l’ha chiesto. Mi ha detto: “Domani vestiti bene perché abbiamo un incontro importante. E metti i tacchi”. Sono andata al casting di Pechino senza saperlo. Enzo ha dato per scontato che avrei accettato. E ancora non mi ha perdonato di non aver messo i tacchi». Carolina ride.
Miccio le ha ripetuto allo sfinimento «corri» mentre lei stavagià correndo. E poi: «Non sei qui per fare una vacanza». Come lo ha retto?
«Sapevo che era stressato. E poi so per esperienza che quando una persona ti chiama spesso è perché ti vuole al suo fianco, vuole essere rassicurata. Lavorando con le spose ho imparato che se ti lasci coinvolgere dalla tensione che hai intorno non trovi la soluzione agli imprevisti dell’ultimo minuto. Se l’altro perde la testa, tu devi prenderti qualche minuto di pausa e poi riesci a risolvere. Io ho un distacco dalle cose che è nel mio Dna, una vera fortuna».
LAVORARE CON LE SPOSE MI HA INSEGNATO ANON PERDERE LA CALMA
LLei è in viaggio con uun compagno a cui nonn va bene nessuno degli hotel che trovate sulla strada. Le ricorda qualcosa?
«Sì, certo. Quando Miccio bocciava le case in cui potevamo dormire a un certo punto dicevo basta e lo portavo al ragionamento razionale: “Siamo stanchi, abbiamo bisogno di fermarci”. Sapevo, però, che dovevo farlo senza entrare in conflitto: essere aggressivi con una persona tesa peggiora la situazione».
Siamo agli “arresti domiciliari” e tutti molto nervosi. Come si mantiene la calma quando arriva una critica fastidiosa? «Rifletterei su quali paure o tensioni sta vivendo la persona che mi provoca. Io per carattere sono solare, ottimista e distaccata dalle cose. Aggiungo che forse c’è un pizzico di vanità e di autogratificazione nelmio modo di fare: mi piace sentirmi brava a risolvere situazioni delicate, sentirmi risolutiva, per questo non reagisco. Non è bontà la mia».
Poniamo il caso: lei fa tre ore di coda per fare la spesa. Torna a casa e piovono le lamentele: il marito voleva un’altra marca di birra. Il figlio voleva i biscotti rotondi. Prende spesa e famiglia e li regala al vicino?
«Chiedo a mio marito e ai miei figli una lista dettagliata dei prodotti che vogliono, così la prossima volta posso accontentarli. È un’altra lezione che mi arriva dal mio lavoro: so sdrammatizzare. Qual è il vantaggio di litigare?».
Abbiamo tutti pensato che lei fosse succube di un capo despota, scopriamo che è Wonder Woman. Chi aggredisce è fragile? «È in difficoltà. Io non sono Wonder Woman: le sfuriate di Miccio non le sentivo come un attacco diretto a me e quindi non mi mandavano in crisi. In amore, è diverso, ho meno distacco: ho appena litigato per la prima volta col mio nuovo fidanzato. Dopo, però, mi è venuto spontaneo cercare di capire le sue preoccupazioni e mi è passata la rabbia. Credo che il segreto della pazienza sia essere sicuri di se stessi».