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Le sfuriate di Miccio? Con un trucco le smonto

«QUANDO ENZO È ARRABBIATO LO LASCIO SFOGARE PERCHÉ SO CHE È SOLO IN ANSIAA », SPIEGA L’ASSISTENTE DEL WEDDING PLANNER. « NONMI OFFENDO SE SI LAMENTAA: SONO SICURA DEL MIO VALORE E DELLA SUA STIMA: LA SUA RABBIA NON MI SFIORA»

- di Cristina Rogledi

Caro! Caro! Carooo…». Chi ha seguito Pechino Express, lo sa: è il diminutivo del nome Carolina ripetuto ossessivam­ente in un crescendo di ansia da un Enzo Miccio col fiatone. Ecco, i fan di Pechino sanno anche questo: tutti abbiamo desiderato entrare nello schermo della tv e incerottar­e la bocca diMiccio, il wedding planner più famoso e più rompiscato­le d’Italia, un guerriero ma anche un’autentica “sciagura” da avere accanto.

Lei, la Caro che sentivamo chiamare talmente spesso che la trasmissio­ne ha brevettato il Carolinome­tro (il contatore vocale) è CarolinaGi­anuzzi, Gemelli ascendente Leone ( leoncino, va), segni particolar­i: SANTA. Una ragazza bionda ed esile con un muscolo della tolleranza che vincerebbe le Olimpiadi della pazienza. Ha partecipat­o a Pechino in coppia con

Miccio e i nervi le hanno retto. A chi, se non a lei, potevamo chiedere i segreti, i trucchi e i mantra da recitare per superare situazioni stressanti?

Carolina, lei ha riscosso la simpatia e la solidariet­à del popolo italiano.

«In effetti non av rei mai pensato di ritro ovarmi sommersa dall’aff fetto di tanti sconosciut­i e, in nvece, mi arrivano messaggi be ellissimi».

Lei lavora con Mi iccio da 8 anni e fate unmesti iere stressante: organizzat­e ma atrimoni. Come regge la tension ne degli eventi e le sfuriate del ca apo?

«È come accadeva a PechinoP Express: so che quando Enzo si i arrabbia è perché è in ansia e ha biso ogno di sfogarsi. Non me la prendo per rché so che non sono io il problema. Io o sono sicura di quello che sto facendo o e di quello che valgo e quindi non mim tocca. Io ed Enzo ci stimiamo profo fondamente: non pensa ciò che dice da a arrabbiato».

Come fa a tollerare e la pressione continua di un cap po ansioso?

«Enzo è un perfezioni­sta. A Pechino giocava per vincere e anch’io amo le sfide. Nel lavoro lui ha la grande responsabi­lità di essere all’altezza del suo nome, un bel peso. Quando è insistente so che lo fa perché teme di non riuscire a dare il massimo e mi sta chiedendo aiuto. Mi sta spronando. È molto esigente ma mi ha scelta come assistente perché si fida di me. La prova è chemi ha anche voluta come sua partner di gioco. Un bel regalo».

Come l’ha convintaMi­ccio a fare Pechino Express?

«Non me l’ha chiesto. Mi ha detto: “Domani vestiti bene perché abbiamo un incontro importante. E metti i tacchi”. Sono andata al casting di Pechino senza saperlo. Enzo ha dato per scontato che avrei accettato. E ancora non mi ha perdonato di non aver messo i tacchi». Carolina ride.

Miccio le ha ripetuto allo sfinimento «corri» mentre lei stavagià correndo. E poi: «Non sei qui per fare una vacanza». Come lo ha retto?

«Sapevo che era stressato. E poi so per esperienza che quando una persona ti chiama spesso è perché ti vuole al suo fianco, vuole essere rassicurat­a. Lavorando con le spose ho imparato che se ti lasci coinvolger­e dalla tensione che hai intorno non trovi la soluzione agli imprevisti dell’ultimo minuto. Se l’altro perde la testa, tu devi prenderti qualche minuto di pausa e poi riesci a risolvere. Io ho un distacco dalle cose che è nel mio Dna, una vera fortuna».

LAVORARE CON LE SPOSE MI HA INSEGNATO ANON PERDERE LA CALMA

LLei è in viaggio con uun compagno a cui nonn va bene nessuno degli hotel che trovate sulla strada. Le ricorda qualcosa?

«Sì, certo. Quando Miccio bocciava le case in cui potevamo dormire a un certo punto dicevo basta e lo portavo al ragionamen­to razionale: “Siamo stanchi, abbiamo bisogno di fermarci”. Sapevo, però, che dovevo farlo senza entrare in conflitto: essere aggressivi con una persona tesa peggiora la situazione».

Siamo agli “arresti domiciliar­i” e tutti molto nervosi. Come si mantiene la calma quando arriva una critica fastidiosa? «Riflettere­i su quali paure o tensioni sta vivendo la persona che mi provoca. Io per carattere sono solare, ottimista e distaccata dalle cose. Aggiungo che forse c’è un pizzico di vanità e di autogratif­icazione nelmio modo di fare: mi piace sentirmi brava a risolvere situazioni delicate, sentirmi risolutiva, per questo non reagisco. Non è bontà la mia».

Poniamo il caso: lei fa tre ore di coda per fare la spesa. Torna a casa e piovono le lamentele: il marito voleva un’altra marca di birra. Il figlio voleva i biscotti rotondi. Prende spesa e famiglia e li regala al vicino?

«Chiedo a mio marito e ai miei figli una lista dettagliat­a dei prodotti che vogliono, così la prossima volta posso accontenta­rli. È un’altra lezione che mi arriva dal mio lavoro: so sdrammatiz­zare. Qual è il vantaggio di litigare?».

Abbiamo tutti pensato che lei fosse succube di un capo despota, scopriamo che è Wonder Woman. Chi aggredisce è fragile? «È in difficoltà. Io non sono Wonder Woman: le sfuriate di Miccio non le sentivo come un attacco diretto a me e quindi non mi mandavano in crisi. In amore, è diverso, ho meno distacco: ho appena litigato per la prima volta col mio nuovo fidanzato. Dopo, però, mi è venuto spontaneo cercare di capire le sue preoccupaz­ioni e mi è passata la rabbia. Credo che il segreto della pazienza sia essere sicuri di se stessi».

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VUOLE SEMPRE IL MEGLIO Nell’intervista a Oggi n. 17 Enzo Miccio aveva ammesso che a Pechino era emerso il suo carattere.
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IL MIO SEGRETO? Carolina Gianuzzi, 35, da 8 anni lavora con Miccio come wedding planner.
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