FATE I CONTI CON LE SPESE
Le strategie per affrontare crisi e diminuzione dei redditi TENETE TRACCIA DEI CONSUMI, CALCOLATE LE ENTRATE PERSE E GLI IMPORTI DA RIDURRE, INFINE FATE UN ELENCODELLE PRIORITÀ. E IMPARATE QUALCHE TRUCCO
Le famiglie italiane fanno i conti da settimane con le prime conseguenze economiche dell’emergenza coronavirus: almeno un lavoratore su due ha visto ridursi le sue entrate, uno su cinque ha subito un dimezzamento o addiriddura un azzeramento dei
redditi. Asoffriredipiù, eprimadi tutti, sono state le partite Iva, cioè commercianti, artigiani e professionisti colpiti direttamente dal blocco delle attività decisedalgoverno. Maanchei lavoratori dipendenti stanno pagando un prezzo alto, tra chi è in cassa integrazione conl ’80% dello stipendio( in gran parte senza aver ancora ricevuto l’assegno), chi ha visto ridursi le ore lavorate (e i compensi) e chi aveva un contratto a termine che non è stato confermato.
CONSUMI INQUARANTENA
Conmenosoldi intasca, lestradesono due: ricorrere ai risparmi oppure guardare dentro il carrello della spesa per decidere quantoe che cosa ridurredei
propri consumi. Le famiglie hanno già provato a farlo, durante la quarantena (vedi box qui sotto). «Nonostante tutti dichiarino una maggiore attenzione alle spese perché c’ è la crisi, nonèperòdetto che i consumi totali siano davvero diminuiti », avverte Claudio Grossi, partner di Pro geti ca, società di pianificazione ed educazione finanziaria. E con la ripresa progressiva della vita normale bisognerà capire come sopravvivere, senza eccessivi sacrifici, alla crisi economica che ci aspetta. Come? Elaborando una strategia e scoprendo qualche “trucco” per tagliare le nostre spese. Negli ultimi due mesi, chiusi in casa, il nostro carrello della spesasi è trasforma
to: abbiamo speso meno per trasporti, divertimento( cinema, teatro, uscite per pranzi, cene e aperitivi), viaggi, arredamento (amenoche non si sia rotta la tv o un altro elettrodomestico). Abbiamo invece speso di più per la tecnologia, compresi gli abbonamenti a Netflix e Spotify, la spesa alimentare, perché a casa si consuma di più e perché i prezzi sonoaumentati dal 30% al 35%, e per il riscaldamento, con un balzo
del 20-25% giustificato solo in parte dalle temperature più fredde rispetto agli ultimi anni.
PIANO IN TREMOSSE
Ma tutto questo, con la Fase 2 e poi alla fine dell’emergenza, cambierà. E, se non si vuole ricorrere ai risparmi, o non si hanno soldi da parte, bisogna davvero rivedere le spese. Il primo passo è tenere tracci adi quello chesi spende, cercando di ricostruire i consumi almenodi uno oduemesi precedenti l’emergenza. Poi bisogna fare i conti dei propri redditi attuali rispetto a quelli “normali” pre-Covid. E, con una semplice sottrazione, si ottiene l’ importo chela crisi ci impone di tagliare.
La terza mossa è elencare le spese in base alle nostre priorità, cioèdecidere a che cosa non possiamo rinunciare e che cosa possiamo tagliare o eliminare. «Non è solo un comportamento tattico di questo periodo ma strategico», sottolinea Grossi, «anche perché non si sa quanto la crisi economica durerà».
BUONE ABITUDINI
Esistono poi una serie di abitudini che possono farci risparmiare, e pure tanto, nella vita di tutti i giorni. Fare la spesa all’hardiscount, per esempio, può tagliare i costi fino al 50%. Usare con intelligenza il forno o i condizionatori e persino staccare lepre sedi alcuni apparecchi danno un amano non indifferente. Per non parlare delle abitudini alla guida e dell’attenzione alla pressione delle gomme (vedi box a sinistra).
Infine, se le difficoltà diventano insormontabili e per evitare il peggio, bisogna superare l’ imbarazzo di chiedere aiuto: prima di tutto, bisogna informarsi sui vari bonus pubblici, vecchie nuovi, per capire a che cosa si ha diritto. Poi, ci si può anche rivolgere ai parenti o alle strutture e reti di protezione.