Oggi

Occhio agli occhi

Anche loro sono stanchi del virus TRA DIDATTICA A DISTANZA E ABUSO DI DISPOSITIV­I TECNOLOGIC­I, INQUESTO PERIODO STANNO FACENDOUN SUPER LAVORO. MA BASTAQUALC­HE SEMPLICE ACCORGIMEN­TO PER EVITARE DISTURBI, SECCHEZZA E, A LUNGOANDAR­E, MIOPIA

- Di Erika Riggi

Tuttosomma­to, per loroèsempl­ice: in questo periodo di quarantena, ai nostri occhi è sufficient­e guardare fuori da una finestra spalancata­per avereunpo’ di sollievo. «Tanto basta per ridurre il sovraccari­co del sistemamus­colare oculare provocato dalle troppeored­avanti a unoschermo, sia quello del computer o quello dello smartphone», spiega Matteo Piovella, presidente della Soi (Società oftalmolog­ica italiana). Un comportame­nto già molto diffuso, tra gli adulti cometrabam­bini e adolescent­i, che in questo periodo si è accentuato, complice il telelavoro­dacasa e ladidattic­a a distanza. E questo diventa un motivo, manon è l’unico, permettere subito la vista al centro dell’attenzione.

LA GIUSTA DISTANZA

Le condizioni in cui lavoriamo sono fondamenta­li per tutti e inparticol­areper i bambini: la fascia tra gli 8 e i 13 anni è quella in cui normalment­e si sviluppa la miopia, un difetto che l’uso prolungato degli schermi può aumentare. « Quando l’occhio deve mettere a fuoco un oggetto vicino, e più è vicino peggio è, si impegna in una tensione muscolare che lo affatica senza che se ne renda conto. Ma per alleviare questo spasmo accomodati­vo basta farepiccol­e pause prestabili­te». È sufficient­e, per ogni 20 minuti passati davanti a uno schermo,

regalarsen­e uno in cui fare spaziare lo sguardo verso l’infinito. Oltre la finestra, appunto. Non è di importanza trascurabi­le anche il dispositiv­o utilizzato: il computer grande èmeglio del

portatile, che è comunque meglio del tablet o dello smartphone. Lo schermo va posto a una distanza di lettura di 70-80 cm. Nel caso dei videogioch­i, fondamenta­le quantomeno allungare le braccia. «Un’altra accortezza, nei limiti delle restrizion­i del momento, è passare ogni giorno almeno 2 ore all’aria

aperta, meglioquan­do i raggidel sole sono perpendico­lari, come nelle ore del mezzogiorn­o», continuaPi­ovella: «Pare chela luce naturale abbia una funzione difensiva». Non cancella il problema ma anche areare frequentem­ente le stanze è un comportame­nto di buon senso utile alla vista.

UNA BUONA UMIDITÀ

«Bisogna considerar­e che gli occhi perfetti sono molto rari », continua Piove lla :« Certo è che l’ uso del computer accentua i piccoli grandi disturbi di

ciascuno ». Tra i fastidi più diffusi (interessa l’80% delle donne sopra i 40 anni, il 60% degli uomini sopra i 50), il primo è la scarsa lubrificaz­ione della superficie oculare, o sindrome dell’occhio secco :« Trai meccanismi involontar­i checi aiutano a garantire una buona

umidità c’è il battito delle palpebre: si verifica quando spostiamo lo sguardo da un’immagine a un’altra, per evitare chesi sovrappong­ano». Conlosguar­do fisso allo schermo, non sbattiamo più le palpebre: l’ ammiccamen­to è ridotto di tre volte egli occhi lacrimano, appunto perché meno lubrificat­i. Di nuovo, è fondamenta­le assicurars­i periodiche pause dal monitor (10 minuti ogni 2 ore è il minimo), ma anche utilizzare lubrifican­ti artificial­i e assicurars­i chegli ambienti di lavoro siano sufficient­emente umidi (la funzione deumidific­ante dei condiziona­tori può, per esempio, dare qualche disturbo), eventualme­nte utilizzand­o un piccolo umidificat­ore.

ATTENTI ALLA CONGIUNTIV­ITE

Per quanto non sia il più diffuso, la congiuntiv­e è tra i sintomi secondari del virus: « Distinguer­la da quelle comuni, che sono batteriche, è facile: quella virale interessa prima un occhio, che però non si arrossa terribilme­nte e non produce secrezioni giallastre», quelle, per intenderci, che tendono ad appiccicar­e le palpebre nelle congiuntiv­iti “normali”. Si ha solo una sensazione di corpo estraneo e una forte lacrimazio­ne, «ma anche un ingrossame­nto del linfonodo che si trova all’attacco della mandibola», continua il medico: «Non trascurate­vi: al primo fastidio, meglio chiedere un consulto».

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Diletta Leotta, 28 Ok agli occhiali davanti al pc
 ??  ?? DALLA SCRIVANIA AL LETTO Anche Federica Fontana, 44, e Diletta Leotta usano il portatile ora più che mai, per lavorare ma anche per videochiam­are.
DALLA SCRIVANIA AL LETTO Anche Federica Fontana, 44, e Diletta Leotta usano il portatile ora più che mai, per lavorare ma anche per videochiam­are.

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