ESONERO D’ARTISTA
si parla spesso di mogli leader di un rapporto, ma nel mio caso c’è una variante perché mio marito è equilibrato, intelligente e di grande buonsenso. Formiamo una ottima coppia, e perciò è chiaro che ci consultiamo spesso, ma il mio ruolo va ben oltre: gli faccio praticamente da badante. Sono io a riordinargli i cassetti, a preparargli la biancheria di ricambio, ad accompagnarlo dal medico se sta poco bene, a dargli le medicine, a fargli fare un po’ di sport, a ricordargli mascherina e guanti eccetera eccetera. Nota bene: io ho 36 anni e lui 40, non siamo due vecchietti... Aurora, Milano
F idati di me. Da “vecchietti” sarà ancora peggio. Si fiderà talmente di te che non ricorderà nemmeno quali medicine gli sono state ordinate (potresti avvelenarlo!). Non si accorgerà della biancheria pulita che gli hai lasciato bene in vista. Non risponderà al cellulare aspettando che tu glielo metta in mano. Userà ogni superficie piana dall’arredamento per spargerci sopra le carte. Gli dovrai cercare ogni mattina le chiavi della macchina e, all’occorrenza, anche tessera sanitaria, passaporto, ricevute di pagamento.
Ma nella tua lettera c’è una frase illuminante: «Siamo un’ottima coppia». E come potrebbe essere diversamente? I maschi amano essere accuditi, aiutati, coccolati, capiti, e “badare” significa tutto ciò. Si obietterà che piacerebbe anche a noi ma generalmente, eccezion fatta per la tenerezza, saremmo infastidite da un partner che ci accudisce, ci organizza, ci “bada”.
Q ui prevedo un’altra obiezione: questo ruolo non significa sottomissione o ritorno al servilismo? Assolutamente no. Eviterò di cadere nel razzismo citando le professioniste del ruolo, quelle che a colpi di sesso e di malizia circuiscono vecchietti e ricchi babbei per sistemarsi. Come ben sappiamo, infatti, non vengono solo dall’Est… Ed è anche per loro strategia facile far breccia su un uomo trascurato e deluso.