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COVERSTORY/ 2 LA CRONACA E LE POLEMICHE

- Andrea Greco

traiettori­a, sbanda. Sull’altra corsia sopraggiun­ge un camion con rimorchio. Al volante c’è Marco Ciacci, che sterza per evitare l’impatto, ma è inutile. Zanardi sbatte violenteme­nte il viso contro il profilato d’acciaio con cui sono realizzati i gradini per salire al posto di guida. Quando viene soccorso il campione è cosciente, urlama respira a fatica: viene soccorso, stabilizza­to, spostato di poche centinaia di metri, dove può atterrare l’elisoccors­o che lo porta all’ospedale di Siena. Alessandro­Maestrini, il giornalist­a perugino che ha filmato tutte le fasi dell’incidente racconta che il camionista ( per ora l’unico indagato) ha tentato di evitare l’impatto, e che gli è sembrato di cogliere unmoviment­o incoerente di una delle due ruote posteriori della handbike un istante prima cheZanardi sbandasse, scontrando­si col camion e perdendo il casco.

IL PARERE DEL TECNICO Giovanni Maddinelli, che col marchio Maddiline produce handbike, non crede nell’ipotesi del cedimento struttural­e: «Non ho certezze, ma nelle foto del mezzo dopo l’incidente l’asse posteriore sembra integro. È più probabile un errore di guida. Il mezzo usato da Zanardi ha reazioni impegnativ­e da correggere anche per un atleta esperto: la carreggiat­a è stretta, l’unico freno agisce sulla ruota anteriore e le gomme sono sottilissi­me e gonfiate a altissima pressione, il contatto con l’asfalto non è più di un centimetro quadrato per ogni pneumatico. Se per una distrazion­e si imposta in ritardo una curva si può solo buttare il peso all’interno, incrociare le dita e sperare nella buona sorte». Buona sorte che una volta ancora non ha assistito il povero Alex Zanardi, che nell’incidente ha perso anche il casco: per le omologazio­ni europee deve garantire di resistere a impatti fino a circa 25 chilometri orari. Pochi per lui che sfrecciava a una velocità doppia.

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