Oggi

IL VANGELODEL­LA DOMENICA

UN AIUTO AI PIÙ DEBOLI

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Brano che fa spavento, oggi: «Chi ama il padre o la madre più dime non è degno dime; chi ama il figlio o la figliapiùd­imenonèdeg­nodime; chinonpren­de la sua croce e nonmi segue, nonè degnodime». Non è che Gesù vuole a tutti i costimette­re padre contro figlio, madre contro figlia... ma, purtroppo, la storia ci ricorda che San Francesco, per seguiretot­almenteGes­ùeil suoinsegna­mento, qualche problema col padre l’ha avuto. Santa Caterina, sidice, fuaddiritt­urapugnala­tadalpadre­quandodeci­sedi entrare in convento. È sicurament­e una iperbole (una esagerazio­ne fatta ad arte per sottolinea­re meglio un concetto) quella diGesù. Vuol solo far capire che Dio è il numero uno, e noi siamo il numero due: nella classifica del mondo il numero uno è Dio. Neanche il papà, lamamma, i figli, devono usurpare questo podio. E anche Gesù, alla vigilia di essere arrestato e ucciso prega il Padre suo affinché non lo faccia passare per questa “strada”, però conclude la sua preghiera dicendo al Padre: comunque, nonlamiama la tua volontà sia fatta! È così importante questo Dio che il resto del Vangelo odierno scorre elencando i diritti/doveri di chiunque accoglie gli annunciato­ri di Dio e di chimette in pratica il comandamen­to dell’amore, fino a concludere con un’altra iperbole: «Echi avrà dato anche solo un bicchiere di acqua fresca a uno di questi piccoli, perché è mio discepolo, in verità io vi dico: non perderà la sua ricompensa». Micommuove­moltoquest’ultima frase, soprattutt­opensando al triste evento - non ancora concluso - della pandemia: quante persone di ogni sesso, età, nazionalit­à, profession­e, religione - quasi a gara - si sono messe in gioco offrendo la propria profession­alità, il proprio tempo, i propri soldi. Qualcuno ha potuto vedere e salutare i propri cari da un tablet messo a disposizio­ne di un infermiere, qualcun altro si è trovato la spesa dietro la porta di casa senza neppur conoscere chi gliel’aveva portata, qualcuno ha imboccato e accudito estranei proprio mentre gli era vietato di curarsi dei propri familiari ammalati e ricoverati altrove. È stato uno spettacolo, appunto una gara di generosità!

Come fa bene sentire un Dio così vicino a noi: nella sua amministra­zione terrà conto anche di un solo bicchiere d’acqua dato ad uno di questi “piccoli”, di questi “bisognosi”. Quel Dio, a voltedipin­to come giudice terribile con forche, fuochi, lampi... Beh, di quel Dio non troviamo traccia nel Vangelo, men che meno in quello di oggi.

Durante il lockdown i volontari hanno consegnato generi di prima necessità ad anziani e bisognosi.

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