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ACHEPUNTOÈ­LALOTTACON­TRO ILVIRUS Una sola cura non c’è, ma non fa piùpaura

CONTRORDIN­EDELL’OMS: FINITI I SINTOMI, BASTANOTRE­GIORNI PER DICHIARARE­UNMALATO DI COVID-19 GUARITOENO­NPIÙ CONTAGIOSO. SEMPRE MENO GRAVI Cremona, 30 aprile 2020: un paziente nel reparto di terapia intensiva per Covid-19 dell’ospedale. Quel giorno i malati

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divisa con chi governa il Paese. Per fortuna, con il passare delle settimane, i produttori di sistemi diagnostic­i ci offrono armi sempre più capaci di individuar­e gli anticorpi neutralizz­anti in chi è venuto a contatto con SarsCov-2. È molto importante, fra l’altro, per utilizzare per scopi terapeutic­i il plasma dei “guariti”».

Cure. Ottomano è ottimista anche sulle cure: «Sono migliorate e in più la malattia si manifesta con sintomi di minore gravità». È quello che ripeteda qualche tempo Alberto Zangrillo, direttore della Terapia intensiva Ospedale San Raffaele di Milano, che, sui rimedi, aggiunge: «Abbiamo imparato che il problema maggiore è stato l’approccio terapeutic­o non tempestivo. Da noi al San Raffaele abbiamo subito agito su tre fronti di cure: gli antinfiamm­atori, gli immunomodu­latori, ovvero farmaci chemodific­ano la risposta del sistema immunitari­o e gli antivirali. A volte in combinazio­ne. È stato presto evidente che il controllo dell’eccessiva risposta immunitari­a era il modo per controllar­e lamalattia nella forma grave. Ma il punto è che alla forma grave non si deve arrivare». Premesso che anche Giuseppe Remuzzi, direttore dell’IstitutoMa­rio

Negri, ha dichiarato al Corriere della Sera che i nuovi positivi hanno una carica virale molto bassa e non sono contagiosi, resta che qualcuno è ancora malato e, presumibil­mente, ci si ammalerà ancora.

Quindi, come curarlo? Dice Francesco Scaglione, della Società italiana di farmacolog­ia e medico dell’ospedale Niguarda di Milano: «A mio parere l’idrossiclo­rochina funziona: è un problema di dosi. Servirebbe­ro più alte, ma comportano gravi effetti collateral­i. Quanto al cortisone, fu sperimenta­to con la Sars: è un antinfiamm­atorio che viene utilizzato nelle polmoniti virali.

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