Oggi

Sandra Milo, come dice nell’intervista con un pizzico di ironia, non si è mai considerat­a una diva come la Lollobrigi­da o la Loren, anche se ha lavorato con Federico Fellini e Roberto Rossellini.

NON SI È MAI CONSIDERAT­A UNA DIVA

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Sopra Sandra Milo incatenata davanti a Palazzo Chigi, a Roma. A destra, Claudia Gerini, 48, che l’ha sostenuta. ta.

Con Craxi parlavate di politica? «Certo. Ho fatto anche la campagna elettorale per il Psi, ma mi pagavo il biglietto del treno, non volevo un soldo. Era un ideale: avevo bisogno di avere un credo sociale».

Che cosa è cambiato?

«Noi: non abbiamo coscienza civile, ci interessa solo il benessere economico».

Cosa ha detto al premier Conte quando l’ha ricevuta?

«Al telefono e poi quando ci siamo incontrati abbiamo parlato della situazione tragica dei lavoratori dello spettacolo. Faccia a faccia ci siamo confessati il dolore provato vedendo quella fila di camion pieni di bare che uscivano da Bergamo, e quello per le famiglie chenonsono riuscite adare l’ultimo saluto a unloro caro. E abbiamo parlato dei bambini».

Dei bambini?

« Sì, per loro all’improvviso è cambiato tutto: non potevano più giocare con i loro amici, chiusa la scuola, tolti abbracci e baci. Chissà che dolore avranno provato, senza magari capire bene cosa stava succedendo».

Se la chiamasse Papa Francesco, cosa gli direbbe? «Ne sarei felice. Ho una grande fede. Sul comodino ho un quadretto della mia famiglia con l’immagine di Gesù. È l’ultima cosa che guardo prima di addormenta­rmi e la prima appena alzata. Quel volto cambia espression­e e mi fa capire se sta per accadermi una cosa bella o brutta. Ci parlo e spesso mi risponde con un sorriso. Parlo anche con una fotografia di Federico ( Fellini, ndr) e lui mi risponde».

Si è incatenata per i lavoratori dello spettacolo. Il mondo del cinema l’ha sostenuta?

Sandra Milo ha tre figli. Deborah (figlia di Moris Ergas) e Azzurra e Ciro (figli di Ottavio De Lollis)

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