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PROCESSO INFINITO ENNESIMO COLPO DI SCENA

- Edoardo Montolli

tografie, documentan­do come all’epoca quei sigilli non fossero violati. Soltanto che non lo scrisse mai in una relazione, tantomeno informò gli ispettori del ministero, quando questi giunsero a Como per indagare sulla distruzion­e. Perché?

UNA SMITH & WESSON SULLA SCRIVANIA

Ma non basta. Nella relazione fatta dalla dottoressa Valsecchi sulle condizioni dell’ufficio che si apprestava ad occupare, erano riportate cose da brividi: raccontò che vi erano reperti privi di riferiment­i ai relativi processi, appoggiati per terra, senza custodia; un fucile che risultava già riconsegna­to ai Carabinier­i; addirittur­a una pistola Smith& Wesson appoggiata su una scrivania. La pistola poi scompare, così come tre orologi rinvenuti erano poi spariti nel nulla. La Procura aveva allora attivato delle telecamere, ma non era emerso niente. Di fatto, nel marzo 2019, gli ispettori del ministero scovarono successiva­mente involucri di reperti di valore aperti senza sigilli né verbali, 19 armi e centinaia di proiettili privi di riferiment­i. Annotarono la mancanza nell’ufficio di droga sequestrat­a, Cct falsi, gioielli e segnalaron­o che neppure si sapeva quante armi esattament­e mancassero all’appello, tanto da dover interrompe­re l’ispezione in attesa della bonifica dei registri. Dove siano finiti tali reperti di numerosi procedimen­ti, ad ora non si sa. Eppure, gli ispettori erano già stati a Como, stavolta per un’ispezione ordinaria, nel 2017: avevano notato che mancava perfino l’elenco generale dei reperti, e che c’erano lì armi addirittur­a dal 1974, perché praticamen­te a Como si distruggev­a o riconsegna­va poco o niente.

QUELLE STRANE COINCIDENZ­E

Ulteriore anomalia: dopo quella visita, l’allora presidente del Tribunale Anna Introini, per fare pulizia, chiese a Tucci e Fusaro di distrugger­e esclusivam­ente i reperti dei procedimen­ti dell’ex Pretura e di catalogare tutti gli altri. Invece, all’incenerito­re, come sottolinea la difesa di Olindo Romano e Rosa Bazzi nell’opposizion­e alla richiesta di archiviazi­one, finirono i reperti della strage di Erba, che con la Pretura non c’entravano nulla. Ma non tutti: solo quelli di cui, originale coincidenz­a, la difesa aveva chiesto le analisi. Gli altri, uno dopo l’altro, stanno emergendo dalle anguste stanze del tribunale.

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