Distrutti i reperti e nessunopaga E in tribunale sparisconoarmi e droga
LAPROCURADI COMO CHIEDE L’ARCHIVAZIONE NEI CONFRONTI DEI DIRIGENTI DELL’UFFICIOCORPIDIREATO. ERIAPPAIONODALNULLA ALCUNEFONTI DI PROVA, TRANNE QUELLE CHE LA DIFESAVOLEVAESAMINARE...
La strage di Erba non smette di regalare colpi di scena: spuntano infatti fuori nuovi reperti mai analizzati, che ufficialmente erano stati distrutti il 12 luglio 2018, nonostante un espresso divieto di due giudici diversi e poche ore prima che la Cassazione si pronunciasse in merito alla loro analisi. Si tratta del pigiama del superstite Mario Frigerio, che all’epoca il Ris non ritenne di sottoporre ad esame, e del piumino del piccolo Youssef Marzouk. Il ritrovamento emerge nel voluminoso fascicolo nel quale la Procura di Como ha chiesto l’archiviazione nei confronti dei dirigenti dell’Ufficio corpi di reato del tribunale lariano, Francesco Tucci e Angelo Fusaro, proprio per quella distruzione illecita di reperti: si accusavano l’un l’altro, i pmnon sono riusciti a trovare il dolo e così per il solo Fusaro è stata chiesta una semplice sanzione amministrativa. Un’indagine che apre però diversi altri gialli.
Per capirci qualcosa, bisogna fare qualche passo indietro. A fine gennaio 2019, la dottoressa Paola Valsecchi, che aveva sostituito Fusaro come responsabile dell’ufficio dopo l’eco clamorosa dei reperti inceneriti della strage, rinvenne cinque scatoloni dimateriale sfuggito al rogo: tra essi un plico contenente un cellulare di Raffaella Castagna con i sigilli violati. Interrogato in proposito, Tucci ha dichiarato che quello stesso plico l’aveva ritrovato lui già a settembre 2018 e gli aveva scattato ben 36 fo
Mario Frigerio, vicino di casa dei Castagna, sopravvisse alla strage per una malformazione alla carotide