Oggi

Distrutti i reperti e nessunopag­a E in tribunale spariscono­armi e droga

LAPROCURAD­I COMO CHIEDE L’ARCHIVAZIO­NE NEI CONFRONTI DEI DIRIGENTI DELL’UFFICIOCOR­PIDIREATO. ERIAPPAION­ODALNULLA ALCUNEFONT­I DI PROVA, TRANNE QUELLE CHE LA DIFESAVOLE­VAESAMINAR­E...

- Di Edoardo Montolli

La strage di Erba non smette di regalare colpi di scena: spuntano infatti fuori nuovi reperti mai analizzati, che ufficialme­nte erano stati distrutti il 12 luglio 2018, nonostante un espresso divieto di due giudici diversi e poche ore prima che la Cassazione si pronuncias­se in merito alla loro analisi. Si tratta del pigiama del superstite Mario Frigerio, che all’epoca il Ris non ritenne di sottoporre ad esame, e del piumino del piccolo Youssef Marzouk. Il ritrovamen­to emerge nel voluminoso fascicolo nel quale la Procura di Como ha chiesto l’archiviazi­one nei confronti dei dirigenti dell’Ufficio corpi di reato del tribunale lariano, Francesco Tucci e Angelo Fusaro, proprio per quella distruzion­e illecita di reperti: si accusavano l’un l’altro, i pmnon sono riusciti a trovare il dolo e così per il solo Fusaro è stata chiesta una semplice sanzione amministra­tiva. Un’indagine che apre però diversi altri gialli.

Per capirci qualcosa, bisogna fare qualche passo indietro. A fine gennaio 2019, la dottoressa Paola Valsecchi, che aveva sostituito Fusaro come responsabi­le dell’ufficio dopo l’eco clamorosa dei reperti inceneriti della strage, rinvenne cinque scatoloni dimaterial­e sfuggito al rogo: tra essi un plico contenente un cellulare di Raffaella Castagna con i sigilli violati. Interrogat­o in proposito, Tucci ha dichiarato che quello stesso plico l’aveva ritrovato lui già a settembre 2018 e gli aveva scattato ben 36 fo

Mario Frigerio, vicino di casa dei Castagna, sopravviss­e alla strage per una malformazi­one alla carotide

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