Il fumo alternativo Piccola guida a tabacco riscaldato ed elettroniche
SALUTARI? CERTO CHE NO. CONTENGONO NICOTINA EDANNODIPENDENZA. MASONO SOLUZIONI MENO TOSSICHE DELLE SIGARETTE TRADIZIONALI. DEDICATEACHI PROPRIONONRIESCEASMETTERE
La premessa è d’obbligo: «Il fumo “sano” nonesiste. Esistono invece alternative alle sigarette, e cioè sigarette elettroniche e dispositivi a tabacco riscaldato, che sono meno tossiche: le possiamo chiamare soluzioni a rischio ridotto». A spiegarlo è Fabio Beatrice, direttore del dipartimentodiotorinolaringoiatria e chirurgia maxillo faccialemaanche responsabile del centro anti-fumo dell’ospedale SanGiovanni BoscodiTorino. «Ci sono medici che danno ai loro pazienti una sola possibilità: smettere di fumare. Ma i dati e lamiaesperienzamidiconoche quellasoluzioneèunapossibilitàrealee percorribile solo per pochissimi.
Dei 12 milioni fumatori che ci sono in Italia, solo 13mila arrivanonei centri anti-fumoedi questimenodellametàriesce asmettere
». Insomma, la popolazione di chi non riesce e ancora di più di chi neancheci provaèenorme. Eccoallora che l’obiettivopuòcambiare: nonèpiù che i fumatori cessino di nuocersi, ma che si facciano meno male possibile. «Siccome comunque non smetteranno, indirizziamoli affinché si procurino un’esperienzamenodannosa», continua Beatrice. Conalternative come sigarette elettroniche e tabacco riscaldato restanoidanni della nicotina, compresa ladipendenza, «masipuòridurredell’
80% circa l’esposizione dell’organismo al monossido di carbonio, riducendocosì l’insorgenza dimalattie dell’apparato cardiovascolare
», continua il medico. Non proprio un dettaglio. Il fumoelettronico è nato per iniziativa diHon Lik, un farmacista cinese, fumatore incallito, che ha cercato soluzioni innanzitutto per se stesso, per farsimeno male, garantendosi comunque «un approvvigionamentodi nicotina: questo è quello che cerca il fumatore. Ma lo si può avere anche con quella sorta di aerosol di nicotina che è la “svapata” di una sigaretta elettronica». Ancora meglio con il tabacco riscaldato: «Si tratta di
vere foglie di tabacco portate a elevate temperature,
circa 350 °C
rispetto ai 900 °C della sigaretta classica: si consuma grazie a una pipetta che si impugna come una sigaretta, le cui ricariche si comprano dal tabaccaio. Per queste caratteristiche
piace al fumatore irriducibile, affezionato alle proprie abitudini, che spessofallisce con l’elettronica
». Per chi ha passato la vita schiavo della sigaretta tra le labbra, è fondamentale un’analisi attenta dei bisogni che il gestodiportarla alle boccanasconde, daaffrontareconuno specialista: «Sul fumonon esistebianco e nero, maci sono 50mila sfumature di grigio. Perquestocredochepermigliorare
la salute di un paziente si debba fornire una soluzione davvero alla sua portata
». Bastaseguireigiusti consigli, ed evitare qualche comportamento, perdireaddioallebionde, per sempre.