Dalla un aiuto a combattere anche ilCovid
TANTI STUDI SCIENTIFICI NE HANNO DIMOSTRATO LA VALIDITÀ PROTETTIVA.
SORABISOGNAAGIREAFFINCHÉ SIARIMBORSABILE
ì, la vitamina D può aiutarci anche a ridurre il rischio di infezioni gravi da Covid-19. È un convintissimo sì, perché
si basa su solide evidenze scientifiche: ben 43 studi sono stati pubblicati
nazionale è stata mantenuta solo per chi ha un’osteoporosi franca e per poche altre rare condizioni. Negli altri casi gli italiani la devono pagare. È vergognoso!
serva solo
Induce la sintesi di “defensine” che riducono la capacità del virus di replicarsi.
Riduce le citochine pro-infiammatorie che “causano” l’infiammazione che lede i polmoni e le pareti dei vasi sanguigni.
Aumenta le citochine protettrici e antiinfiammatorie. in pochi mesi. Un articolo sul British Journal of Nutrition parla di «Strabismo scientifico o le duepandemie correlate: Covid-19 e carenza di vitamina D».
Damolti anni studio questa vitamina, unormone a tuttigli effetti, e la sua importanza per la salute. Ecco perché ne parlo con convinzione, affinché sempre più persone, donne euomini, bambini e anziani, lausino permigliorare il loro livellodi salute.
Sempre insieme a stili di vita sani.
Una parte, anche politica, del nostroPaese ritienechenoimedici ne prescriviamo troppa, spendendo troppo. Al punto che la rimborsabilità da parte del Sistema sanitario
Pensare che all’osso, quando la patologia osteoporotica è già seria, indica un inquietanteminimalismo non solo clinico, ma anche umano.
Quanto costa una vita? Quanto costano, in denaro e in vita rovinata, le conseguenze respiratorie di molteinfezioni, ancorpiù da Covid-19? La vitamina D, tra gli altri pregi, ottimizza l’efficacia del nostro sistema immunitario contro tutti i tipi di nemici. Inclusi quindi virus, batteri, protozoi e funghi.
Le infezioni daCovid-19 hanno colpito di più le persone che avevano livelli di vitaminaDmoltobassi,
come anziani, obesi e diabetici, con andamento tanto più aggressivo quanto più i livelli nel sangue erano bassi. Per raggiungerelivelliadeguati i ricercatori consigliano 10mila UI al giorno per alcune settimane per raggiungere livelli protettivi (40-60 ng/mL), continuando poi con 5mila UI algiorno. Piuttostocheammalarci, compriamocela. Maprotestiamoper avere la rimborsabilità, almeno per le persone a basso reddito.