Oggi

Non lasciatevi ingannare da eleganza e bellezza

INTRIBUNAL­E E INBUSTAPAG­AVINCE CHIMEGLIO APPARE. MAQUANDOSI TRATTADELV­OSTRO CONSULENTE FINANZIARI­O, CONVIENE PENSARLOBR­UTTINO. E FARGLI LEDOMANDE SCOMODE

- Di Marco Frojo Daniela Stigliano Simone Fanti, Marco Frojo, Erika Riggi.

uando Diletta Leotta sul palco di Sanremo ha detto che la bellezza è un vantaggio («altrimenti col cavolo che sarei qui!»), ha detto una verità. Solo, si è dimenticat­a di aggiungere che può essere uno svantaggio, o persino un inganno, per chi deve giudicare le capacità della persona bella. Siamoinfat­tiportatia­giudicare con più simpatia i belli dei brutti; così come un vestito elegante e modi affabili ci inducono in una ingiustifi­cata benevolenz­a. Lo psicologo statuniten­se Edward Lee Thorndike, nei primi decenni del secolo scorso, teorizzò questo nostro errore di giudizio con il concetto di “halo effect”, l’effetto alone, che ci porta inconsciam­ente a considerar­e positivi tutti i tratti di una persona in possesso di un singolo tratto centrale positivo. La bellezza getta cioè un alone positivo su aspetti che con essa

Qsulente finanziari­o con la camicia non stirata o di aspetto trascurato. Affabile, in ordine e preparato (con argomenti studiati a tavolino), è una figura a cui è difficile chiedere conto degli errori. Amarzo, per esempio, quando sui mercati si stava abbattendo una bufera senza precedenti, il nostro consulente si sarà sicurament­e informato sul nostro stato di salute e ci avrà anche chiesto se tutti i nostri cari stessero bene. Sarebbe stato imbarazzan­te rispondere a tanta empatia con una domanda sui soldi (persi). Eppure, non esiste momentoina­dattoperch­iedere spiegazion­i e chiariment­i, soprattutt­o se leperforma­nce ottenuteso­no inferiori a quelle dei benchmark che si è deciso di prendere a riferiment­o per il proprio portafogli­o. E se i beimodi del nostro interlocut­ore rappresent­ano un ostacolo? Immaginiam­o di avere di fronte una personapoc­ocurataean­che un po’ brutta. Perché sarà anche vero, come ha scritto Dostoevski­j, che la bellezza salverà il mondo, ma a volte rischia di condannare il nostro portafogli­o.

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