LA RICETTA
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vedi gli occhi lucidi e i sorrisi. Ed è bellissimo quando mi dicono: “Mangiando qui mi hai fatto fare un viaggio in Costiera Sorrentina”. Perché è proprio là che ti volevo portare, ci sono cresciuto, ed è questa l’emozione che desideravo farti provare».
Per lei il successo è soprattutto questo?
«È anche questo. Sono tanti fattori, potremmo scriverci un altro libro!
Per me è pure la squadra, che oggi si può chiamare famiglia: ho persone che lavorano conme da vent’anni, che per me sono come sorelle e fratelli. Io posso mettere la mia idea, ma poi va sviluppata ogni giorno per cento persone. Solo dall’interno comprendi cosa vuol dire una brigata positiva, venire a lavorare con la felicità, e non con pensieri o ansie».
Come ha trascorso il lockdown, lontano dal ristorante?
«Cucinando! Anche 4, 5 ore al giorno; mi ha aiutato, e sì eh! Almattino un po’ di allenamento, poi in cucina a preparare, verso le 5 del pomeriggio un film e infine la cena in famiglia, dove il concetto del prendersi cura attraverso il cibo è presente, anzi, lo è ancor di più, perché c’è il fattore amore e protezione».
Si nota che è in forma, e ha parlato di allenamento...
«Sono stato vicino a un bivio: pesavo tanto, sono arrivato a 155 chili, mi sentivo stanco, dormivo male…
Tre anni fa ho detto basta e mi son comprato un tapis roulant; la mattina faccio camminata veloce e pesi, non seguo una dieta, sto solo un po’ più attento, ma non mi sono tolto niente. Oggi peso 126-127 chili, ogni tre, quattro mesi perdo un chilo; la bilancia non deve salire più, deve solo scendere. Ma non è che voglio perdere 15 chili domani; con calma, gradualmente, con abitudini di vita più sana. Se una sera esagero a una cena con amici, il giorno dopo insalata, corsa, flessioni… Chi mi sta vicino quasi non se ne accorge, ma se uno vede le foto di MasterChef e quelle di adesso lo nota sì. Qualche giorno fa abbiamo fatto le prove costumi e sono passato dalla taglia 66 alla 60».
A proposito di quando riprende?
«Le registrazioni ripartono ad agosto, e ne sono contento. MasterChef pure per me è una scuola, ed è un allenamento continuo. E poi, quando sono in queste situazioni creo di più, se mi fai lavorare pocomi siedo. Sono fatto così, io devo avere sempre stimoli».
MasterChef,
Il padre di Antonino Cannavacciuolo era un eccellente chef e un abilissimo realizzatore di statuine del presepio