« Siamo i favoriti, che ansia! »
Lui è un illustre debuttante. «Per me è il primo Festival, ho una certa ansietta», confessa Fedez.
«Ogni giorno scopro le ritualità di questa tradizione». Per Francesca è la seconda volta: è stata al Festival nel 2016 con Nessun grado di separazione. «Ma avevo solo 20 anni, l’ho vissuto come il campeggio», scherza lei. E se lui aveva dubbi sul Festival, ora si è ricreduto. «Ha fatto un salto di qualità negli ultimi anni», dice. «È tornato a rappresentare la musica italiana contemporanea». Avevano già collaborato anni fa con Cigno nero e Magnifico. «Ci siamo ritrovati durante il primo lockdown durante una delle dirette Instagram che facevamo dai balconi», spiega lui.
«Il Festival in questo momento è l’unica occasione per cantare dal vivo». Fedez ha rivelato di aver preso lezioni di solfeggio per prepararsi: «Non ho la voce di Claudio Villa. E il maestro ascoltandomi faceva certe facce disgustate...», dice ridendo. La loro Chiamami per nome, che si avvale della collaborazione di Mahmood, è stata data da subito come favorita. «Si dice che chi entra papa esce cardinale», commenta lui. «Ma nel conclave ci sono cardinali che muovono più del Papa». Lui non ha dischi in uscita; per lei invece il 5 marzo esce una riedizione dl suo abum Feat. D.V.