Tanti vincoli per il Supporto per la formazione eil lavoro
Il Sfl vale 350 euro al mese per 12 mesi e spetta alle persone tra 18 e 59 anni con Isee fino a 6 mila euro, anche quando hanno perso il Reddito di cittadinanza. Si chiede via Spid o Caf
L’Assegno di inclusione è in arrivo (vedi box), ma nel frattempo a chi ha perso il reddito di cittadinanza (perché ha percepito 7 mensilità nel 2023 e non vive con minori, persone con disabilità e over 60) non rimane che provare ad attivare il Supporto per la formazione e il lavoro (Sfl). Così come chiunque altro risponda ai parametri per l’assegnazione. Si può inoltrare richiesta dallo scorso 1° settembre: la commissaria straordinaria dell’Inps, Micaela Gelera, ha spiegato che non ci sono limiti di tempo o numerici. E lo hanno già fatto migliaia di persone.
Importo. Vale 350 euro al mese ma il contributo, attivato una volta che la pratica è stata esaminata dall’Inps a cui si richiede via Spid o tramite Caf, è legato alla sottoscrizione di un primo patto digitale, alla necessità di contattare almeno tre agenzie per il lavoro e infine di essere contattati per firmarne uno personalizzato. Verrà quindi corrisposto solo dietro partecipazione a progetti di formazione, qualificazione professionale così come di orientamento, accompagnamento al lavoro, servizio civile universale e progetti per la collettività.
A chi spetta. Possono farne richiesta le persone fra 18 e 59 anni dei nuclei familiari con Isee fino a 6 mila euro. Ma di paletti ce ne sono molti altri: dal patrimonio immobiliare non superiore a 30 mila euro e diverso dalla casa di abitazione con valore Imu fino a 150 mila euro fino ai depositi non superiori a 10 mila euro per i nuclei con 3 o più componenti.
La durata. Il contributo durerà 12 mesi e i beneficiari dovranno confermare la partecipazione alle attività previste ogni 90 giorni. Se vengono abbandonate, il bonifico si blocca.