Fate attenzione allo zucchero nascosto in tavola
La dieta dell’uomo moderno è troppo dolce. E pensare che, lungo la nostra storia evolutiva, zucchero ne abbiamo visto ben poco. Per centinaia di migliaia di anni per i nostri antenati il contatto con lo zucchero avveniva, al massimo, quelle rare volte che un cavernicolo aveva la fortuna di imbattersi nel miele di un favo o nella frutta spontanea (infinitamente meno zuccherina di quella che oggi coltiviamo). Non stupisce, allora, che il consumo eccessivo di zucchero ci faccia così male da rappresentare un problema di salute pubblica: si collega, infatti, a una serie di importanti patologie, quali obesità, diabete, malattie cardiovascolari, cancro.
Piccoli passi. Non siamo fatti per mangiare zucchero. Perlomeno, non nelle quantità dell’alimentazione odierna. I più bravi hanno già iniziato a limitare i dolci alle occasioni speciali, detto addio a brioche e biscotti ed eliminato il cucchiaino di zucchero nel caffè: sono a buon punto. Purtroppo non basta. Lo zucchero è onnipresente nei cibi che acquistiamo, persino in forma nascosta, e spesso ignoriamo quanto effettivamente ne consumiano.
Dove si trova. Se ne fa il pieno con succhi di frutta, cereali per la colazione, fette biscottate, pane in cassetta, yogurt alla frutta, aceto balsamico, piselli in scatola, zuppe e sughi pronti, ketchup, marmellate, burger di soia, snack vari dolci e salati e tanto altro. Oltre che come saccarosio, il comune zucchero da tavola, lo si ritrova sotto forma di glucosio (o destrosio), fruttosio, miele, succo di uva o mela, sciroppo di glucosio-fruttosio, sciroppo di mais o riso, malto d’orzo, caramello, melassa, maltodestrine, sciroppo d’acero o agave e altri ancora.
Come difendersi. Leggete le etichette e cercate i vari nomi dietro cui lo zucchero si nasconde. Non c’è da temere dal consumo (realmente) saltuario di dolci, è l’ingestione eccessiva e inconsapevole di zucchero a preoccupare i professionisti sanitari.