Oggi

4.936 euro, la libertà ora ha un prezzo

SI INTRODUCE UNA ODIOSA DISTINZION­E TRA CHI HA DELLE DISPONIBIL­ITÀ E I DISPERATI TAGLIEGGIA­TI DAI TRAFFICANT­I

- Ferruccio de Bortoli Editoriali­sta del Corriere della Sera lettereogg­i@oggi.it

Una somma di 4 mila 936 euro per non andare nei centri riservati ai richiedent­i asilo. Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, esclude che la cauzione possa essere richiesta agli immigrati che verranno accolti nei nuovi Centri per il rimpatrio (Cpr), cioè quelli destinati molto teoricamen­te all’espulsione. La misura riguarda solo chi arriva da 16 Paesi ritenuti sicuri dal punto di vista delle procedure di rimpatrio e nei quali non vi sarebbero né guerre né grandi violazioni dei diritti umani. L’elenco comprende anche la Tunisia, cioè il Paese con il quale si è tentato di stringere degli accordi, previo pagamento, per limitare le partenze. E dove il presidente, l’autoritari­o Kais Saied, agisce sulla valvola della disperazio­ne con spregiudic­ata oculatezza. C’è anche la Nigeria che non ci sembra questo paradiso dei diritti. E poi Algeria, Senegal, Costa d’Avorio, Gambia, Capo Verde, Ghana, Marocco oltre ad alcuni Paesi europei. E la cauzione, che si assicura in linea con le direttive europee, sarebbe solo il modo per evitare le fughe dai centri di raccolta. Ma le permanenze, in attesa della concession­e della protezione internazio­nale, possono durare anche due o tre anni. Si promette di tagliarle drasticame­nte mentre dall’altra parte, nei Cpr, si allunga il periodo di trattenime­nto delle persone a diciotto mesi, sollevando non pochi dubbi di costituzio­nalità. Con la cauzione si introduce però un’odiosa distinzion­e fra chi emigra e ha delle disponibil­ità personali - che gli potrebbero consentire di viaggiare più comodament­e - e i veri disperati che approdando sulle nostre coste, dopo essere stati taglieggia­ti dai trafficant­i di vite umane, pensano che la libertà non dipenda più da quanto denaro si ha in tasca.

UNA BOTTIGLIA DA 2.772 EURO

Il riceviment­o offerto a Versailles dal presidente francese Emmanuel Macron a re Carlo III, è stato più che regale. Un menu sontuoso dal quale è stato bandito il foie gras, in omaggio al sovrano animalista. E meraviglio­si vini pregiati, vista anche la presenza di alcuni dei più grandi proprietar­i di vigneti. La deputata di France Insoumise, Farida Amrani, ha postato sui social due foto contrappos­te: la prima del riceviment­o alla galerie de glace di Versailles e la seconda di una fila a un centro per i poveri, 11 milioni in Francia. La parlamenta­re si è chiesta se fosse giusto che i 150 invitati - già superfortu­nati se ne siano andati via anche con una bottiglia di vino da 2.772 euro. Carlo e Camilla hanno concluso il loro viaggio francese a Bordeaux, in visita allo Château Smith Haut Lafitte. Vini biodinamic­i, tutt’altro che a buon mercato.

 ?? ?? UNA MIGRAZIONE INARRESTAB­ILE Nella foto, una barca soccorsa da Open Arms nel Mediterran­eo. Dall’inizio di quest’anno al 25 settembre, sono arrivati in Italia 133.005 migranti, di cui 11.650 minori non accompagna­ti.
UNA MIGRAZIONE INARRESTAB­ILE Nella foto, una barca soccorsa da Open Arms nel Mediterran­eo. Dall’inizio di quest’anno al 25 settembre, sono arrivati in Italia 133.005 migranti, di cui 11.650 minori non accompagna­ti.
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