IL TIKTOKER VA ALLA GUERRA
Nekoglai ha 13 milioni di follower, guadagnati con video demenziali. E senza parlare di politica. Poi un giorno, tutto è cambiato
Quando si è esibito nella parodia di un soldato in trincea, è stato accusato di screditare l’esercito russo
Un rapper, un influencer, un sincero pacifista o semplicemente un intrattenitore che cerca di cavalcare l’onda del successo sui social: ma chi è davvero «Nekoglai»? 23 anni ancora da compiere, Nikolaj Fedorovich Lebedev si è fatto conoscere anche in Occidente dopo la sua espulsione dalla Russia, lo scorso novembre, e il rimpatrio forzato a Chisinau, in Moldavia, la sua città natale. Ma nel cyberspazio postsovietico era un nome già da diversi anni. Orfano di entrambi i genitori già in tenera età, cresce con il fratello maggiore – come recita la sua autobiografia su Cyclowiki, il Wikipedia russo – e, dopo un abbandono precoce della scuola, a 16 anni esordisce su Twitch, piattaforma di streaming in diretta, dove si mette in luce come giocatore di videogame. Con giochi come Dota 2 e Counter Strike, in cui si spara e si ingaggiano combattimenti violenti, ma dove contemporaneamente si accettano scommesse, si vendono videoclip, abbonamenti e altro, e dove insomma circola tanto denaro. «Nekoglai» ha talento, si guadagna i suoi primi soldi e comincia a seguire gli influencer più di grido della scena russa, come il rapper Dania Milokhin, che nel 2019 è approdato su TikTok: «Guardo questo: ha solo un telefono, accende la videocamera e fa una smorfia. 150 mila like. Allora ho capito che avrei potuto fare lo stesso», racconterà più tardi.
E così è. Nel dicembre dello stesso anno anche «Nekoglai» sbarca su TikTok con il suo primo video: faccia da adolescente, felpa e cappellino, si atteggia a dj con la musica del rapper afroamericano Lil Tjay in sottofondo. Di politica non c’è traccia: solo hiphop e rap.
A Mosca si lega con influencer come Ivan Zolochevsky, con cui duetta su Twitch, e «Tenderlybae», alias Amina Mirzoeva, con cui ha una relazione. Nell’estate del 2021 debutta su Spotify con il suo primo singolo, e alla fine dello stesso anno entra nella classifica dei dieci «streamer» più popolari al mondo: su TikTok supera ormai i 13 milioni di follower. Nel gennaio 2022 il primo inciampo: una diretta con un record apparente di collegamenti risulta falsata. Partono accuse e denunce. A maggio viene coinvolto in un grave incidente d’auto, riportando una commozione cerebrale. Poi gli entrano in casa, portandogli via 50 mila dollari. Nel frattempo la Russia ha invaso l’Ucraina, e anche i social finiscono sotto le maglie della censura: «Nekoglai» non sembra risentirne, con i suoi video giocosi e demenziali, privi di contenuti politici. Fino ai primi di novembre, quando si esibisce su TikTok nella parodia di un soldato in trincea, raggiunto da una granata (quasi 30 milioni di visualizzazioni). Due settimane dopo si mostra con i capelli rasi a zero, perché nel frattempo è stato arrestato con l’accusa di screditare l’esercito russo. Davanti al giudice implorerà il perdono in lacrime, ma espulso dalla Russia, denuncerà le violenze subite, seguito su YouTube da più di 5 milioni di persone. Da allora «Nekoglai» appare di frequente in mimetica, ma non è più un gioco. Si è arruolato con le truppe di Kiev. Si è imbolsito, ha pure le occhiaie. Ma ascolta sempre la musica che piace a tutti i ragazzi.