Daniele Bossari dà la caccia agli spettri e poi non dorme
Su DMax riparte Il Boss del paranormal, che racconta i fenomeni inspiegabili nel mondo. Lui dice: «Ad alcuni credo, ad altri meno. Se mi spavento, devo tenere la luce accesa e guardare un film di Lino Banfi»
Voi ci credete agli Ufo? E ai fantasmi? Danie- le Bossari riprende il suo viaggio lì dove si era fermato l’anno scorso, nella scorsa edizione del Il Boss del paranormal, alla ricerca di risposte a segreti e fenomeni inspiegabili avvenuti in giro per il mondo, Italia compresa. Il Boss del paranormal assicura brividi, anche in questa terza edizione, in onda ogni martedì sera su DMax. Filmati mai visti prima registrati da telecamere di sicurezza e da smartphone con testimonianze sinistre. Il Boss è accompagnato dagli esperti del PIT (Paranormal Investigation Team), la “squadra mobile” di youtuber e cercatori di fantasmi, che in ogni puntata racconteranno le loro ultime indagini. Dice Bossari a Oggi :«Ame affascina l’idea che ci sia oggi la possibilità di fare l’acchiappa-fantasmi. Da bambino ho visto Ghostbusters migliaia di volte». Ma Daniele Bossari ha mai paura di quello che vede? «Sono tante le cose che mi fanno paura. Da piccolo mi terrorizzava il film La Mummia di Boris Karloff. Bastava l’inquadratura di una benda per farmi passare la notte sotto le lenzuola a sudare. Ma quello che mi fa veramente paura è l’esorcismo. È un argomento che mi inquieta. Non sono mai riuscito a vedere il film L’esorcista».
Qualche brivido l’investigatore del paranormale lo prova alla fine di ogni puntata. Inevitabile. «Ho visto quantità inimmaginabili di filmati. Parto con la mente aperta. Mi piace farmi incantare da queste storie, dall’ignoto. Molti video li ritengo spiegabili con argomentazioni razionali, poi c’è una parte che rimane misteriosa e ci lascia a bocca aperta». E quando succede, alla sera a casa «tengo la luce accesa per dormire».
E per scacciare la paura? «L’antidoto per me è guardare un film divertente. Ho scoperto che dopo aver visto un film di Lino Banfi torno sereno. Poi con la luce del giorno tutto si dissolve». D’altra parte, «Franco Battiato mi diceva sempre: “Di notte non lavoro perché siamo in troppi”».