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QUELLO CHE OUI JE SUIS

- di ENRICA BELLONI

Uno dei più memorabili spot televisivi nacque per puro caso. Lo rivela il suo creatore, Fulvio Nardi. «Oui, je suis Catherine Deneuve» divenne un tormentone. «Girato in modo casalingo e con solo un’ora a disposizio­ne. E fu buona la prima. Anzi, la seconda»»

Una Lancia Delta LX si ferma davanti a un ristorante parigino. Si apre la portiera e scende un’elegantiss­ima signora. Fa due passi, si gira e… «Oui, je suis Catherine Deneuve».

Cinque parole che diventeran­no un tormentone e renderanno la fugace apparizion­e della diva e quei pochi secondi di video così indimentic­abili che trent’anni dopo, nel 2012, Claudio Ranieri si presentò nel Principato come allenatore del Monaco con la battuta “Oui, je suis Catherine Deneuve”.

A inventare spot e slogan fu Fulvio Nardi, pubblicita­rio con una lunga carriera alle spalle, 80 anni tra poche settimane, sempre al lavoro al suo posto di direttore dell’agenzia No. Pochi lo conoscono, tutti hanno sentito tanti altri suoi claim, come «Chicco, dove c’è un bambino», «Silenzio, parla Agnesi», «Ho fatto l’amore con Control», «Che mondo sarebbe senza Nutella».

Com’è nato lo spot con Catherine Deneuve?

«È frutto del caso. Nel 1982 stavo all’agenzia Canard. La Fiat ci commission­ò uno spot per la Lancia Delta LX. L’azienda puntava molto su questo modello, tanto che, eccezional­mente, parlammo con Umberto Agnelli e Luca Cordero di Montezemol­o».

Furono loro a suggerirle la diva?

«No. Un giorno a pranzo un importator­e francese di Lancia, di cui non ricordo il nome, ci disse: “Io conosco Catherine Deneuve, se volete possiamo chiederle se vuole partecipar­e al film”. A pensarci bene la Deneuve, bellissima ma discreta, elegante e snob, era la persona giusta per interpreta­re il marchio Lancia. Ammetto che a me non era venuto in mente».

Quindi niente agenti né intermedia­ri?

«Zero. Lui ha preso il telefono e ha detto: “Ciao Catherine come stai? Ti va se facciamo un paio di riprese per uno spot di Lancia?”».

E lei come ha risposto?

«Sì, ma a una condizione: che le rubassimo poco tempo. Ci avrebbe concesso un’ora in tutto. Ha accettato, credo, solo per amicizia. Non so neanche se sia stata pagata».

L’importator­e e l’attrice erano molto legati?

«Lui era un uomo affascinan­te, elegante, ma non credo

Ero in auto e mi dicevo: accidenti, la testimonia­l è ideale ma cosa le faccio dire in 15 secondi?

— Fulvio Nardi

che avesse una relazione con la Deneuve».

E lo slogan com’è nato?

«Ero in auto e mi dicevo: “Accidenti, la Deneuve è la testimonia­l ideale, ma io in 15 secondi che cosa le faccio dire?”. Ho pensato alla cosa più semplice. Una frase che confermass­e che sì, da quella macchina era scesa proprio lei: “Sì, sono Catherine Deneuve”».

Come avete girato lo spot?

«Fu una cosa molto rapida, quasi rubata. Mettemmo in piedi velocement­e una piccola troupe e andammo davanti al ristorante La Grande Cascade, del Bois de Boulogne di Parigi, quello frequentat­o dal personaggi­o che l’attrice interpreta in Belle de jour, di Luis Buñuel, uno dei capolavori del regista spagnolo».

Catherine come si comportò?

«Arrivò in auto con l’amico che l’aveva coinvolta, si sottopose al trucco e parrucco e non si cambiò. Pretese di usare gli abiti che aveva indosso (un tailleur rosso di Chanel, ndr.) Era molto tranquilla, disinvolta, niente capricci da grande diva. Ed era bellissima»

Quanto siete stati insieme?

«Non più di un’ora, come concordato: ha ripetuto due volte la scena. Poi tutti a mangiare al ristorante. Ma lei se n’è andata molto presto».

A che cosa si deve il successo dello slogan, che ci si ricorda a più di 40 anni di distanza?

«Nei 15 secondi di film, la frase emergeva molto. Fu ripresa da comici e conduttori tv e diventò un tormentone. Lo spot era carino, ma purtroppo non abbiamo potuto mandarlo al Festival della pubblicità di Cannes perché era girato in modo casalingo e non aveva i requisiti per accedere al concorso».

Catherine Deneuve ha saputo della grande eco?

«Non credo. Anche se anni dopo l’attrice fu di nuovo protagonis­ta di una pubblicità: diceva “Oui je suis Catherine Deneuve e bevo acqua Fiuggi”».

Chi vedrebbe oggi in una pubblicità simile?

«Direi Gwineth Paltrow: bella, raffinata, discreta, un po’ snob».

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Il creativo Fulvio Nardi, 80 anni il prossimo 18 dicembre. Sono suoi alcuni dei più famosi claim della pubblicità. La lista è sul sito della sua agenzia, www.noadvertis­ing.it
L’INVENTORE DI CELEBRI SLOGAN Il creativo Fulvio Nardi, 80 anni il prossimo 18 dicembre. Sono suoi alcuni dei più famosi claim della pubblicità. La lista è sul sito della sua agenzia, www.noadvertis­ing.it
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Sopra, Deneuve durante una pausa delle riprese di Bella di giorno, di Buñuel. Nardi la filmò per la sua campagna pubblicita­ria circa 15 anni dopo. «Bellissima ma discreta, elegante e snob, era la persona giusta».
«ELEGANTE, SNOB, BELLISSIMA» Sopra, Deneuve durante una pausa delle riprese di Bella di giorno, di Buñuel. Nardi la filmò per la sua campagna pubblicita­ria circa 15 anni dopo. «Bellissima ma discreta, elegante e snob, era la persona giusta».

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