Quel gran bel gesto del lascito solidale
Tutto quello che forse non sapete sul testamento a favore di uno o più enti non profit: una firma che fa bel bene e rinnova il vostro ricordo quando non ci sarete più
Una firma per superare il tempo. Il lascito testamentale o solidale è un testamento nel quale una persona decide di lasciare i propri beni, o parte di essi, a favore di uno o più enti non profit: organizzazioni impegnate in attività umanitarie, sociali, culturali, sanitarie, scientifiche e/o di ricerca. Si può quindi decidere di destinare una somma di denaro, grande o piccola che sia, un bene mobile (opera d’arte, gioiello) o un immobile, il trattamento di fine rapporto, assicurazioni sulla vita, azioni o altri titoli d’investimento.
Notaio sì o no? Dipende dal tipo di testamento scelto. Quello olografo, che è scritto, datato e sottoscritto a mano dal testatore, può esser affidato a un legale o dato a una persona di fiducia. Il testamento segreto è caratterizzato dall’assoluta riservatezza sul contenuto. Può essere scritto dal testatore di proprio pugno e firmato alla fine delle disposizioni testamentarie. Alla presenza di due testimoni, va presentato a un notaio in un plico già sigillato e dichiarare che vi è contenuto il proprio testamento. Il testamento pubblico è redatto da un pubblico ufficiale che provvede a raccogliere le volontà del testatore alla presenza di due testimoni. Viene sottoscritto dal testatore, dai testimoni e dal notaio ed è conservato presso il notaio o all’Archivio notarile. Tutti e tre sono revocabili e sostituibili in qualunque momento.
Tasse e imposte. Come qualsiasi altra tipologia di testamento, non sconta alcuna imposta o tassa al momento della sua predisposizione. Anche quando si apre la successione, anche sul valore di quanto lasciato all’ente (anche se sono compresi immobili) non si paga alcuna imposta.
Eredi legittimi. Nel redarre le ultime volontà si dovrebbe avere l’accortezza di utilizzare solo la quota disponibile e non quella destinata agli eredi legittimi.
Doveri dell’ente. Nello scritto può essere apposto un onere, che è un vero obbligo per l’ente beneficiario rispetto all’utilizzo dei beni lasciati. Per esempio, si può indicare che quanto lasciato sia utilizzato per un progetto determinato.
di Simone Fanti