C’è vita dopo Ovosodo
Edoardo Gabbriellini, lanciato dal film di Paolo Virzì, ora fa il regista. Il suo film, Holiday, racconta di una ragazza al centro di un giallo: è lei l’assassina?
Holiday, un nome che fa vacanza. Ma in quell’albergo sul mar Ligure di Ponente, una coppia è stata assassinata. Del delitto è stata accusata Veronica, adolescente figlia di lei; prosciolta, la ragazza torna a casa. È davvero innocente? È colpevole? Da qui parte il film di Edoardo Gabbriellini: Holiday, presentato alla Festa del cinema di Roma e ora al cinema. Gabbriellini ha 48 anni, quando ne aveva 22 Paolo Virzì lo pescò sul lungomare di Livorno e ne fece il protagonista di Ovosodo .Un successo. «Io però non ho mai progettato di diventare una star, e dopo quel film ho fatto pochissimo». Nel pochissimo c’è Io sono l’amore di Luca Guadagnino e c’è la regia dei Padroni di casa, con Gianni Morandi. L’idea di Holiday «nasce quando ho visto su un giornale on line la foto di una ragazzetta nel cortile di un carcere, e mi sono chiesto: a quell’età si può essere veramente colpevoli? A partire dal caso di Erika e Omar, tanti fatti di cronaca hanno coinvolto adolescenti, e ho riflettuto su come è complicato essere giovani, basta un soffio di vento e le cose si ingarbugliano. Quando ero piccolo mia madre era spaventata che mi potessero fare del male, oggi invece puoi trovarti facilmente dall’altra parte, ma sei sempre vittima. Perciò vorrei che il pubblico provasse empatia per Veronica».
Veronica è la 20enne Margherita Corradi, che studia Lettere e al cinema non pensava: «Ho dovuto inseguirla. Poi, stabilito che non ero un vecchio pervertito che aveva scritto un film per vedere i corpi delle ragazze, mi ha chiesto: ma te che cosa vuoi da me?». Lui, padre di un 19enne, le ha spiegato: «Mi serviva una verità che contenesse inconsapevolezza». Lei ha accettato.